Home ATTUALITÀ Prima Porta, aprirà a luglio la nuova stazione?

Prima Porta, aprirà a luglio la nuova stazione?

Galvanica Bruni

pp240.jpgContinui stop & go hanno causato a tutt’oggi la mancata apertura della nuova stazione di Prima Porta della Ferrovia Roma Nord. Ora si dice che aprirà entro questa estate, così è stato recentemente assicurato. C’è da crederci? Ripercorriamo le tappe della vicenda nella quale gli stop sono molti di più dei go.

La Regione Lazio ha investito decine di milioni di euro negli ultimi otto anni per il miglioramento delle stazioni della tratta urbana, in gestione all’Atac, della cosiddetta Ferrovia Roma Nord, ossia la linea Roma – Civitacastellana – Viterbo. Obiettivo, realizzare nuove stazioni e eliminare le barriere architettoniche.

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Nelle stazioni di Euclide, Acqua Acetosa, e Centro RAI si è quindi provveduto all’innalzamento delle banchine per portarle a raso pavimento treno, mentre le stazioni di Campi Sportivi, Monte Antenne, Tor di Quinto, Due Ponti, Labaro e Prima Porta, sono invece state ricostruite.

Ma quest’ultima, a lavori ultimati da quasi un anno, ancora non è stata aperta al pubblico, costretto ad avvalersi ancora della vecchia priva, fra l’altro, degli accessi per i portatori di handicap. Perchè? L’enorme prolungarsi dei lavori merita di essere raccontato.

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Iniziamo dall’estate del 2011, quando si dice sia stato necessario provvedere al rinforzo del ponte sul torrente e quindi in luglio ed agosto viene sospeso il servizio ferroviario sostituendolo con delle navette. Nessuno in zona ricorda di aver visto lavori sul ponte e circolò voce che il tutto fosse stato organizzato da Atac per favorire il periodo delle ferie del personale della linea ferroviaria in carenza di organico. Il fatto però venne categoricamente smentito dall’Azienda.

Nell’estate del 2012 stava per ripetersi la medesima scena, originata dalla necessità di provvedere all’innalzamento dei binari per allinearli alla quota delle nuove banchine nel frattempo costruite, e fu nuovamente proposta la sospensione per due mesi del servizio. Senza neanche le navette. E per questo ne nacque un braccio di ferro all’interno dell’Azienda che portò al compromesso della linea a binario unico nella tratta La Celsa – Montebello.

I lavori furono effettuati rispettando i tempi e le nuove banchine vennero aperte al pubblico ma subito dopo ecco un nuovo problema: il segnale di arresto del treno in entrambe le direzioni era stato lasciato nella posizione originale. In particolare per i treni diretti a Roma, veniva a trovarsi in coda al convoglio e quindi di fatto inutilizzabile da parte del macchinista.

Ciò causò un altro rinvio. Il programma complessivo dei lavori prevedeva infatti che la nuova stazione fosse terminata entro fine 2012 ma a inizio 2013 i lavori non erano ancora finiti. Anzi subirono un nuovo stop perchè, a quanto si apprende negli ambienti, pare che Atac non avesse pagato il fornitore. Vera o non vera questa notizia, resta il fatto che solo a inizio 2014, dopo un anno cioè, si parla finalmente di imminente consegna della stazione per fine marzo. E infatti in quei due mesi le attività furono riprese di gran lena, compresa l’installazione di nuovi tornelli.

Ma quando giunge il momento del collaudo finale ed ecco un nuovo stop. Anche questo, pare, dovuto a un contenzioso amministrativo prima fra Atac e collaudatore e poi fra collaudatore e ditte.

Morale, oggi la nuova stazione, seppur finita, è chiusa al pubblico: le persone diversamente abili continuano a non poter prendere il treno a Prima Porta, una buona fetta degli utenti entra scavalcando i vecchi tornelli senza pagare come abbiamo recentemente dimostrato (leggi qui), la biglietteria è spesso chiusa, le due stazioni (vecchia e nuova) sono imbrattate di graffiti, sporche, insicure.

Poche sera fa, anche Striscia la Notizia si è occupata del caso intervistando il direttore comunicazione e relazioni istituzionali dell’Atac che ha promesso un’imminente apertura della stazione, “entro luglio” ha detto. Alla luce di tutti gli stop & go precedenti, c’è da crederci?

Nel frattempo sarebbe lecito porsi alcune domande, ad esempio quanto sia costato il prolungarsi dei lavori, a quanto ammonti per le casse dell’Atac il mancato utilizzo di un sistema più sofisticato anti evasione, chi pagherà i danni da atti vandalici nel frattempo avvenuti.

Ma la domanda più lecita di tutte è: chi risponderà di tutti i disagi causati ai cittadini di Prima Porta? (red)

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4 COMMENTI

  1. Allora, la stazione di Labaro NON E’ STATA RICOSTRUITA. Sono state rialzate le banchine (per forza !! ) ed è stata eseguita una leggerissima ristrutturazione, anni fa.
    I dispositivi anti evasione, i nuovi tornelli ecc.. possono essere aggirati facilmente. Alla stazione La celsa, per esempio, basta prendere l’ascensore e ti ritrovi sulla banchina, al di là dei tornelli. Ora, dico io, ma perchè chi fa i progetti, i lavori e poi li consegna e quindi collauda non la smette di farsi di acido o di bere ?
    Il biglietto lo fa solo chi è onesto e si vergognerebbe di essere scoperto dai controllori. Tra l’altro, i controllori li ho visti una volta sola nell’ultimo anno (magari sono solo fortunato o sfortunato, fate voi) e quando sono passati hanno controllato bene i biglietti, ma gli abbonamenti, che ora sono una anonima tesserina di plastica, quelli no. Li hanno visti, da lontano e basta, invece di chiedere, magari non a tutti ed a caso, la ricevuta di pagamento dell’abbonamento stesso. In teoria si può comprare un mensile una tantum, e poi per il resto dell’anno, vai col tango. Ahimè non siamo svizzeri e viviamo in Italia e, si sa, qui chiunque se può ti frega, magari solo per sport, per il semplice gusto di fregarti. Il dispositivo anti evasione più efficace esisteva tanti anni fa e si chiamava bigliettaio. Con quello lì era MOLTO difficile farla franca. Ma adesso siamo più moderni e tecnologici, giriamo pieni di carte magnetiche, tessere, con la testa imbottita di password e codici, e i portoghesi ci fanno un baffo……. Per tenere pulite e funzionanti le stazioni ci vogliono gli uomini e lo stesso vale per controllare gli ingressi. E anche un pò di onestà in più, non farebbe per niente male, da parte di tutti.

  2. Aggiungo altre due domande:

    1) dove è finito il parcheggio da 100 posti che era in progetto?

    2) come si pensa di utilizzare i locali della vecchia stazione che chiedemmo non fossero demoliti?

    Marco Tolli

  3. Alla Stazione la Celsa gli evasori hanno aperto una rete laterale ai dispositivi antievasione per scavalcarla, sarà possile aggiustarla? E ancora, come segnalato nel post precedente al mio, é sufficiente salire con l’ascensore (attualmente funzionante, almeno quello, per i disabili…) per trasgredire la legge ed essere sulla banchina PRONTI TUTTI A PRENDERE IL TRENO GRATIS 🙁
    è mai possibile?

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