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Tor di Quinto, sarà demolito il Ciak Village

Galvanica Bruni

ciak240.jpgUbicato in viale Tor di Quinto 57b, il Ciak Village è una location dove si realizzano “convegni, mostre fotografiche, spettacoli, musiche dal vivo, commedie, compleanni, matrimoni, feste, balletti”, così si legge sulla sua pagina facebook. Tutto vero, ma tutto fermo da un anno, da quando i Carabinieri hanno messo i sigilli alla struttura perchè “abusiva”.

Era, ed è ancora diretto da Donatella Baglivo, 59 anni, regista e produttrice cinematografica, che ha cercato di farne, così si legge in un comunicato di giugno 2011 quando si tenne l’inaugurazione, “un nuovo spazio policulturale che si pone l’obiettivo di diventare un centro di riferimento culturale e artistico nell’area di Ponte Milvio e dintorni.”

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La storia recente

E’ dal 2008 che al 57B di viale Tor di Quinto si fa “animazione”. Allora la struttura teatrale si chiamava Spazio Zero. Spettacoli, concerti, aperitivi e musica. A ottobre 2008 ospita il primo raduno romano degli iscritti a Facebook: all’evento denominato “I love Facebook Party” parteciparono in migliaia.

Nel 2009 tutta l’area all’aperto che circonda quella del Teatro viene trasformata in enorme tendopoli per ospitare circa 3mila tifosi del Manchester, in arrivo a Roma per la finale della Champions League, al modico costo di 35 sterline per due notti. Fu un bel business per chi allora lo gestiva.

Nel 2010, limitatamente allo spazio teatrale, Donatella Baglivo annuncia la nascita dell’Accademia Internazionale delle Sette Arti che dal settembre dello stesso anno avrebbe offerto corsi di cinema, teatro, televisione, comunicazione e marketing. Il progetto stenta a prendere corpo e nel 2011 nasce il Ciak Village ospitando mostre, rassegne cinematografiche, esposizioni di artigianato e convegni, anche di una certa rilevanza.

L’obiettivo di diventare un centro di riferimento culturale pareva raggiunto quando il 25 marzo 2014 ecco la doccia fredda. Di primo mattino arrivano i Carabinieri della stazione di Ponte Milvio che su mandato del PM Tiziana Cugini mettono i sigilli all’intera struttura. Pare infatti che sia abusiva in quanto sorta su terreno demaniale senza autorizzazioni, sia priva di uscite di sicurezza e di licenza a operare.

Quel triste 4 maggio 2014

Il ciak Village ritorna per l’ultima volta agli onori della cronaca quel triste 4 maggio 2014 quando Daniele De Santis, estremista di destra e ultrà della tifoseria romanista, uscendo dal cancello del 57B di viale Tor di Quinto spara quattro colpi con una 7.65 contro il tifoso napoletano Ciro Esposito, che morirà cinquanta giorni dopo.

Viene inseguito, si rifugia dentro il Ciak Village, cade a terra, urla, una decina di tifosi napoletani gli sono addosso, viene picchiato. Fotogrammi di terrore che scorrono davanti gli occhi proprio di Donatella Baglivo che si trovava occasionalmente lì, nel Teatro sotto sequestro.

La Baglivo interviene a difesa del De Santis, urla anche lei cercando di allontanare gli aggressori. “Conosco De Santis perchè gestisce un chiosco bar qui vicino” dirà agli inquirenti indicando loro il cestino della spazzatura nel quale, dopo averla trovata a terra, aveva nascosto la pistola per evitare che altri potessero usarla in quei tragici momenti. Così disse e nessuno mise in dubbio la sua buona fede.

Da allora, tranne che per le indagini legate all’omicidio di Ciro Esposito, cala il sipario sul Ciak Village.

E ora sarà demolito

Sipario però che sarà riaperto martedì 17 febbraio, forse per l’ultima rappresentazione le cui protagoniste saranno le ruspe. Martedì infatti prenderà il via la demolizione della struttura.

E’ la stessa Baglivo e renderlo noto con un polemico comunicato nel quel si ricorda che il Ciak Village ha ospitato eventi patrocinati “da Roma Capitale e dal XV Municipio che, improvvisamente, hanno ora deciso di distruggere un patrimonio di anni procedendo, con un’urgenza mai vista, allo sgombro e demolizione della struttura.”

“Demolizione per la quale – sostiene la regista – sono state stanziate risorse con affidamento diretto ad una ditta che dovrebbe prendere in consegna le aree su cui già in precedenza” cioè prima dell’avvento del Ciak, “sorgeva una struttura ricreativa in possesso di privati in totale stato di abbandono”.

Appello al mondo dello spettacolo

E’ al mondo dello spettacolo, a quello che ha partecipato alle iniziative del Ciak Village che si rivolge la Baglivo chiamandolo a mobilitarsi a difesa dell’Associazione.

L’invito è per martedì 17 alle 12 proprio lì, in Viale di Tor di Quinto 57B “per denunciare – annuncia la regista – la prepotenza con cui su un terreno, mai acquisito al patrimonio comunale, s’intendono favorire iniziative economiche (non meglio indicate dagli amministratori locali) a danno della collettività e di persone che hanno investito tutta la loro vita e passione nel realizzare uno spazio dedicato al cinema, al teatro e, più in generale all’educazione e alla cultura.”

Claudio Cafasso

riproduzione riservata – proprietà EdiWebRoma

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4 COMMENTI

  1. Siamo certi che quella del Ciak sia l’unica opera abusiva presente in quell’area che doveva diventare il parco attrezzato di Tor di Quinto? Ho avuto modo di leggere che il Pala eventi non avesse autorizzazioni e mi risulta sia ancora lì. E siamo certi che tutti quei capannoni e strutture facenti parte di un magazzino per l’edilizia e arredo per la casa, ubicati proprio di fronte al Ciak Village, siano regolari? Non è in discussione se sia giusto o meno procedere nei confronti di una struttura come il Ciak ( a tal proposito, se una struttura è abusiva deve essere abbattuta indipendentemente dal fatto che abbia ospitato eventi culturali o mondani) quanto essere certi che non via siano altri casi di illeciti edilizi nella stessa zona che al contrario non vengono perseguiti, perché in tal caso qualche ragione l’avrebbe anche il Ciak.

  2. credo sia semplice, ma ovviamente serve la volontà, accertare prima di tutto di chi sia la proprieta di quel terreno, è sufficiente una visura in conservatoria, ricordo che il catasto oltre a non essere aggiornato non è probatorio. in secondo luogo vedere che tipo di terreno è: agricolo, edificabile con che coefficiente o con tenso strutture, vi è in essere un contratto di locazione o una convenzione tra il comune e la societa nominata nell’articolo? tutte cose che dovrebbero risultare agli atti, ma che si perdono nei cassetti e nella pigrizia cronica Dell amministrazione! Lo stesso discorso vale per il pala eventi e gli alti capannoni/negozi ivi presenti…questione di volontà … che spesso non si ha!

  3. Gentile Bruzio,
    hai ragione nel dire che bisognerà pur iniziare da qualcuno. Ma ti assicuro, per conoscenza diretta, che in quell’area già diversi anni or sono erano state realizzate opere abusive anche rilevanti e mai demolite.

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