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Quell’immonda discarica di Tor di Quinto è ancora lì

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ArsBiomedica

La grande, immonda discarica abusiva in via del Baiardo, a Tor di Quinto è sempre lì. Nata dove un tempo c’era un affollato campo nomadi con il tempo si è trasformata in un gigantesco bacino che raccoglie rifiuti e materiali di ogni genere.

 Nonostante sia stata oggetto delle ripetute denunce di Vignaclarablog.it e abbia suscitato l’interesse della stampa e TV nazionale, nulla si è mosso e i cumuli di detriti, calcinacci, mobili vecchi, secchi di vernici aumentano ogni giorno di più inquinando inesorabilmente il terreno.
Non a caso qualche mese fa parlammo di un vero e proprio omicidio ambientale (leggi qui).

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Nelle ultime ore siamo tornati a via del Baiardo trovando conferma al fatto che non solo l’area nelle ore notturne è al buio ma che continua ad essere priva di recinzione e di cancelli di accesso; questo permette a qualsiasi veicolo, autocarri compresi, di entrare e scaricare senza difficoltà.

Non vi sono, nonostante la situazione di gravissimo degrado, sistemi di vigilanza passivi né controlli da parte delle forze dell’ordine.

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La dimostrazione di ciò è data dalla presenza di un’auto tra i cumuli di rifiuti e ben visibile dal ponte della tangenziale e dalla pista ciclabile. Sebbene sia stata depredata di alcune componenti elettroniche ha entrambe le targhe: nessuna difficoltà a risalire pertanto al proprietario o alla compagnia di assicurazione.

Ma la scoperta che abbiamo fatto ci ha lasciati di stucco: non solo ci sono le targhe ma all’interno dell’auto sono custoditi anche i documenti del veicolo, una proposta di vendita e addirittura il libretto di circolazione.

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La presenza di questi documenti (che dopo aver fotografato ci siamo affrettati a rimettere all’interno del cruscotto) dimostra che nessun controllo viene effettuato nella zona, altrimenti quell’auto, che sul sito del Ministero degli Interni non risulta fra quelle rubate, non starebbe lì da mesi. A pochi passi dalla vettura abbiamo individuato anche uno scooter, riverso tra l’erba, forse oggetto di furto.

E non finisce qui. Mentre nel silenzio totale della politica locale (a cosa è servito il sopralluogo della commissione trasparenza del XV Municipio effettuato lo scorso luglio?) le dimensioni della discarica abusiva crescono a dismisura, pian piano tornano anche le baracche; dal ponte che scavalca il Tevere se ne individuano già un paio a pochi metri di distanza dall’acqua. Sarà questo ritorno a rompere il silenzio? Stiamo a vedere.

Francesco Gargaglia

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