Home ATTUALITÀ Si chiude il caso Via Volusia, tutti assolti

Si chiude il caso Via Volusia, tutti assolti

Galvanica Bruni

via-volusia120.jpgA maggio 2010 un corposo smottamento di terreno, causato dalla costruzione della galleria Cassia del GRA eseguita da tre ditte incaricate dall’Anas, rese pericolose alcune abitazioni di via Volusia, una stradina sulla Cassia che corre quasi parallela al Raccordo a pochi metri dallo stesso. Vennero i Vigili del Fuoco e la Protezione Civile che le dichiararono pericolanti, le famiglie che vi risiedevano furono costrette ad abbandonarle.

Da quel momento si trovarono in balia degli eventi, alcuni dei quali surreali. Come quello accaduto qualche mese dopo, quando l’amministrazione capitolina arrivò al punto di intimar loro di provvedere alla messa in sicurezza degli edifici. Come se fossero stati loro a renderli insicuri. Fu necessario l’intervento del TAR per ricondurre l’amministrazione alla ragione.
Ma da allora quelle famiglie non hanno più potuto far ritorno nelle loro case.

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L’indagine della Procura di Roma si concluse a novembre 2013 con il rinvio a giudizio di sette persone, tra dirigenti dell’Anas e di alcune imprese appaltatrici, per “i gravissimi danni alle murature portanti” subiti dalle abitazioni.

Il rinvio a giudizio venne disposto nei confronti di Francesco Dell’Olio, direttore dei lavori Gra Cassia per Anas (parte offesa nel procedimento), Giuseppe Costanzo, responsabile del procedimento Anas, Franco Cristini, rappresentante legale della Vianini Lavori spa, Luciano Focolari, rappresentante legale della societa’ Oberosler spa di Trento, Cecilia Simonetti, rappresentante legale della Saicam spa, Antonio Tanzilli, coordinatore per la salute e sicurezza dell’Anas, e ad Eugenio Bosi, componente della commissione per il Collaudo tecnico amministrativo.

L’accusa fu di “concorso in crollo colposo di costruzione”. Quei lavori, secondo la ricostruzione dell’accusa, avrebbero provocato “l’accertato movimento del pendio ed il connesso scalzamento di sostegno del pendio sul quale erano costruiti gli edifici di via Volusia”.

Ma il fatto così come contestato non è previsto dalla legge come reato. E’ la motivazione con cui il giudice monocratico Salvatore Iulia, ha assolto i sette rinviati a giudizio.

In apertura di udienza, le difese hanno infatti sollevato una questione preliminare chiedendo l’immediata pronuncia di una sentenza di assoluzione sul presupposto che il reato contestato fosse sussistente solo se si fosse verificato l’evento del crollo. E’ cosi’ è bastata una breve camera di consiglio perché il giudice recepisse le argomentazioni delle difese e assolvesse tutti gli imputati.

Fabrizio Azzali 

NdR – tutte le tappe della vicenda dal 2010 a oggi: clicca qui 

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11 COMMENTI

  1. Quindi fatemi capire, questi poveracci ora dovrebbero mettere in sicurezza le proprie case a spese loro o semplicemente non c’è stata “parte penale”

  2. Perchè meravigliarsi di questa “sentenza”….Giancarlo Galan ha patteggiato una pena di 2 anni e 10 mesi (non farà un giorno di galera e continua a rimanere Presidente della Commissione Cultura alla Camera)…..Massimo Carminati, nonostante avesse condanne per decine di anni, ha usufruito 3 VOLTE DELL’INDULTO……Buzzi, omicida, è stato graziato dal Presidente del “non ci sto!”.
    Tutto nella norma.

  3. Dall’articolo però sembra che la responsabilità dell’assoluzione sia della pubblica accusa che ha sbagliato nella formulazione della contestazione.

  4. Per favore evitiamo di strumentalizzare a fini politici questa triste vicenda, almeno in questo caso abbiate rispetto delle famiglie e del loro dramma. Galan che ha pattaggiato, Buzzi graziato e tutto il resto,ma c’entrano ? Polverone inutile che è meglio sollevare sotto qualche altro articolo, si stia in silenzio se non si ha nulla da dire, se non si sente nemmeno il bisogno di esprimere solidarietà a queste famiglie. Grazie.

  5. Daniela il tuo “buonismo” di circostanza lo trovo del tutto fuori luogo- Di grazia quale solidarietà hai manifestato nei confronti di questa gente? Hai contribuito alle loro spese? Li hai ospitati? Hai manifestato in Comune?No e allora……per favore….
    La strumentalizzazione non c’entra un fico secco: siamo di fronte ad una mala-giustizia che colpisce i deboli e garantisce i potenti. Quali misure ha adottato il Comune e l’Assessorato alla Casa per tutelare queste persone? Nessuna, anzi gli ha chiesto pure di risolvere da soli la questione; forse erano troppo impegnati a rubare (e NON rispondere con: ma allora c’era Alemanno perchè non siamo mai stati soci in affari con l’ex-sindaco)

  6. signor Strix, ci conosciamo ? Per fortuna no. E allora lei – e le sto dando del lei – cosa ne sa di me , di cosa ho fatto per quelle povere famiglie, se magari io non sono una di loro o se non ho parenti fra gli sfollati. Vorrei sapere come si permette di inveire in questo modo. Cerchi qualcosa d’altro o qualcun altro per sfogare il suo livore ma lasci stare in pace chi sta soffrendo da quattro anni e ha perso la casa, i suoi commenti non sono di nessuno aiuto ma solo di fastidio.

  7. No, Daniela non ci conosciamo e proprio per questo non capisco come ti permetti di dirmi di “stare in silenzio”! Non condividi il mio punto di vista sulla mala-giustizia? Benissimo, libera di farlo, ma non ti è permesso nè di impormi il silenzio nè tantomeno di dire che “non sento il bisogno di esprimere solidarietà”. Devo inoltre dirti che dal tuo ultimo commento si capisce che non hai capito: “lasci stare in pace chi sta soffrendo da quattro anni”. Ma che stai dicendo? Ti senti bene? E come avrei tolto la pace a questa gente?
    Non ti piacciono i miei commenti? non li leggere e quando vedi “Strix” volta pagina…

  8. Gent.ma Sig.ra Daniela, Le do del lei perché non La conosco.
    In realtà è più fastidioso il Suo commento di disapprovazione all’utente Strix, il quale ha semplicemente espresso una propria considerazione (direi azzeccata vista l’attualità!), condivisibile o meno che fosse.
    Lei invece ha aggredito e pretende di insegnare il rispetto a chi non si conosce, ritenendo erroneamente che dare del Lei significa essere rispettosi.
    Scenda dall’altare e protesti insieme a chi urla il proprio dissenso contro i disservizi e i soprusi dell’Amministrazione e Mafie Varie….invece di riversare il Suo malessere sul web.
    Cordiali saluti

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