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RAI, ospite non pagante del XV Municipio

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La RAI  usa il territorio del XV Municipio  ma non ha mai avuto un ruolo propositivo a livello di promozione dello sviluppo locale e di miglioramento sociale e culturale dello stesso. E’ quanto sostiene Vincenzo Pira, sociologo e antropologo attualmente coordinatore PD del XV Municipio, in questa lettera aperta ad Anna Maria Tarantola, Presidente RAI.

“Gentilissima Presidente, sono un cittadino che abita nei pressi del Centro RAI di Saxa Rubra. Ogni giorno con il trenino vi passo davanti più volte e mi chiedo se la RAI, la più grande impresa culturale dell’Italia, abbia doveri verso il territorio che la ospita o se ne deve solo usufruire da estranea.

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L’ultimo Piano Regolatore generale approvato dal Comune di Roma prevedeva che Saxa Rubra e la Piana di Labaro diventassero un “Centralità Urbana” per riqualificare e valorizzare un territorio che per quasi il 70 percento si sviluppa attraverso una rete ecologica (lungo il Tevere) e circondato da ricchezze archeologiche da tanto tempo abbandonate e in situazione di estremo degrado.

Basti citare la Villa di Livia, il ponte romano a Labaro, la Tomba del gladiatore, il mausoleo di La Celsa, l’antica via Flaminia, una potenzialità per nulla valorizzata per promuovere la crescita e lo sviluppo umano dell’area.

La RAI, usa il territorio ma non ha mai avuto un ruolo propositivo a livello di promozione dello sviluppo locale e di miglioramento sociale e culturale del territorio circostante.

Anni fa si era concordato con il Comune che la Rai concedesse 30 ettari di sua proprietà per la realizzazione di un parco che doveva contenere i vecchi manufatti dell’area, tra i quali le vecchie fornaci Mariani. Lo studio Ridolfi, anni fa propose un suo progetto per la riqualificazione delle vecchie fornaci.

Si propose di far nascere la “Cittadella dell’Arte”, che prevedeva la presenza di spazi espositivi e di laboratori artigianali e artistici di vario genere, inseriti in un complesso che, sfruttando anche le pertinenze dell’edificio, fosse in grado di ospitare anche attività commerciali e ricreative.

Non potrebbe la RAI assumere il ruolo di promotore di questo processo di valorizzazione culturale e artistica in un ottica di marketing territoriale che valorizzi anche la propria casa di Saxa Rubra ?

Come può una grande industria culturale come la Rai lasciare nel degrado e nell’abbandono il territorio in cui vive, lavora e produce ?

Perché non riprendere la proposta di organizzare un Campus Universitario sulla formazione nel campo della comunicazione, sulle nuove tecnologie informatiche applicate ai nuovi mezzi di comunicazione di massa ?

L’Istituto di statistica europeo “Eurostat” pubblica da anni rapporti statistici sulla consistenza economica del settore culturale in Europa, considerando tutte quelle attività che gli stati membri definiscono come cultura: in estrema sintesi gestione del patrimonio culturale, editoria, archivi, arti visive, architettura.

In Europa, ci dice Eurostat, lavorano oggi in questo campo quasi 5 milioni di persone, ovvero il 2,4% della forza lavoro attiva nei 28 paesi richiamando il valore e le specificità dell’economia immateriale.

Le statistiche sembrano confermare una correlazione molto netta fra le dinamiche del settore culturale e la capacità competitiva delle economie nazionali: stando ai numeri, i paesi meglio posizionati per quanto riguarda l’innovazione sono anche quelli in cui produzione e fruizione culturali sono più consistenti.

Chi investe in ricerca scientifica e in formazione avanzata si ritrova con un settore culturale più robusto. E questo vale sia per la città di Roma sia per il XV Municipio.

Quale area è più adeguata di Saxa Rubra per promuovere un campus universitario per le comunicazioni e un polo produttivo per le nuove tecnologie comunicative coinvolgendo direttamente la RAI ?

Invito quindi – conclude Vincenzo Pira – la presidente della RAI, Anna Maria Tarantola, ad assumere tale sfida e interloquire con le autorità locali e cittadine per progettare quanto possa essere utile a togliere dal degrado l’area in cui la RAI vive e lavora.”

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5 COMMENTI

  1. la RAI dimostra di essere una struttura settaria totalmente disinteressata a ciò che si trova al di fuori della sua recinzione, pronta ad elargire compensi milionari ai soliti
    noti ma culturalmente impreparata e insensibile a favorire lo sviluppo di iniziative socio-culturali per la cittadinanza e soprattutto per giovani e anziani.
    La RAI non può organizzare Campus Universitari sulla Comunicazione perchè darebbe fastidio ad un certo “personaggio” padrone di emittenti private che già opera in tal senso…..Signor Pira vediamo se la Signora Tarantola si degnerà di risponderLe!

  2. @ Gianfranco, chi è colpa del suo mal pianga se stesso, non dìa la colpa d altri che in questo caso non c’entrano… I campus universitari si possono fare non dando milioni su milioni a Vespa, Fazio,Benigni e fino a ieri Floris, Santoro ecc. Dare l colpa ad altri è da codardi.

  3. I terreni compresi tra la Via Flaminia e il Tevere, dove insiste il Centro RAI, sono di proprietà della RAI che vi avrebbe dovuto trasferire la sede di Via Teulada. Questi terreni da anni sono in totale stato di abbandono e usati occasionalmente da un pastore. Su quei terreni, accanto alla ciclabile, con grande possibilità di parcheggio e ben collegata potrebbe sorgere un “PARCO FLUVIALE” dal momento che la natura del terreno ben si presta a questa trasformazione. Potrebbe essere uno dei più bei e frequentati parchi d’Italia: sarebbe sufficiente ‘allagare’ alcune aree dove vi sono delle depressioni naturali, creare canali e aree umide, aree di sosta per gli acquatici, sentieri che consentano da postazioni fisse l’osservazione degli uccelli. Si potrebbe realizzare con materiali ecocompatibili un “museo del fiume”; creare un approdo dove imbarcare il pubblico su imbarcazioni con motore elettrico (come fatto nella Riserva di Nazzano) per un diverso approccio con il fiume; incrementare le piste ciclabili…..insomma dare corpo a centinaia di iniziative. Dove prendere i soldi? Comune, privati e RAI; se la RAI si può permettere di pagare il Sig. Fazio 5.479 Euro al GIORNO (1.999.835 Euro all’anno!!) sicuramente potrà impegnare qualche centinaia di migliaia di Euro in questo progetto.

  4. ma invece, perché via enzo tortora (quella che gira intorno al centro rai e all’abitato) non riapre? sono passati due anni e mezzo dall’incendio,
    sulle transenne che bloccano la strada c’è scritto “attenzione polizia armata al cancello”.

  5. Infatti non ostacoliamo il progetto di ampliamento ti ma subordiniamolo ad altre iniziative collaterali .. il municipio se no che ci sta a fare ? Ma

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