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Liceo Farnesina, nuovo anno vecchio cantiere

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liceo-farnesina.jpgSe c’è un luogo a Vigna Clara che rispecchia in pieno i tempi e i meccanismi astrusi della burocrazia italiana, quello è il Liceo Farnesina. Da due anni una parte dello storico istituto di via dei Giuochi Istmici versa in stato di abbandono. Era il 2012 infatti quando iniziarono i lavori di ristrutturazione del Liceo per sostituire i vecchi padiglioni di amianto con una nuova struttura.

La circolare n. 149 del 19 novembre 2012 parlava infatti chiaro: a studenti e insegnanti veniva comunicato che da parte della Provincia di Roma era stata effettuata la consegna dei lavori relativi alla demolizione dei padiglioni. Ma una volta demoliti questi ultimi, tutto si è fermato.

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In questi due anni si sono susseguiti problemi di ogni genere, dalla mancanza di fondi al custode affezionato alla sua abitazione, fino al commissariamento della Provincia di Roma, ente a cui competeva la gestione delle scuole superiori romane.

Adesso dopo annunci, smentite e tante parole la situazione è sempre la stessa. La scuola è ancora un cantiere a cielo aperto, delimitato da transenne fatiscenti, al di là delle quali non c’è niente: solo erbacce, sterpaglie, rifiuti, e la casa del famoso custode, che ormai grazie allo stop dei lavori ha un suo giardino personale con orto annesso.

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La “foto” adesso è questa, e non ci sono segnali di cambiamento. Eppure, l’ambizioso progetto del 2010, se realizzato, avrebbe cambiato faccia a tutta la zona.

Oltre alla costruzione dei nuovi padiglioni, il bando emesso dalla Provincia e aggiudicato, in termini progettuali, a un team di validi architetti, richiedeva infatti la ridefinizione degli accessi dell’istituto consentendo dei nodi di scambio con la viabilità locale meno casuali e congestionati; un’integrazione con la piccola area verde di via del Podismo; la localizzazione di un micro asilo nido da 12 a 30 bambini e la realizzazione di un parcheggio pluriplano interrato che, oltre a soddisfare gli standard necessari all’edifico scolastico, poteva costituire una risorsa a disposizione dei residenti locali.

Era prevista anche l’integrazione fra le attività scolastiche, le attività di tipo sportivo ed il contesto circostante il tutto affinchè il Liceo potesse maggiormente rispondere alle normative e alle metodologie didattiche attuali ed essere più integrato nel territorio.

Tutto rimandato a data da destinarsi, tutto “a babbo morto”, in pieno stile italiano.

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Peccato che di mezzo ci sia una scuola, la struttura più delicata e importante di una società e di un quartiere. E che scuola, un insegnamento di alta qualità per ben 1300 ragazzi. Grazie al livello professionale, il liceo continua a godere di ottima fama e a essere una delle prime scelte per gli adolescenti di Roma Nord, nonostante i forti disagi.

Non sembra ma i problemi infatti ci sono, da più di 2 anni ormai ben 20 classi hanno dovuto fare le valigie e lasciare l’amata struttura per colpa dei lavori mai avvenuti: 15 sono andate a finire nell’ex liceo Bernini, su lungotevere, 5 alla Ferrante Aporti, al Fleming.

Una condizione che è diventata insostenibile, come ci ha raccontato la professoressa Olga Olivieri, la preside della scuola, ormai quasi rassegnata.

“Sul versante ristrutturazione ci sono poche speranze, i tempi si sono troppo allungati e sono anche cambiati. Prima c’era stato uno stanziamento sostanzioso della Provincia e sembrava si potesse fare tutto. Questi fondi si sono conservati per un po’, di questi tempi mi sembra difficile che si possa ricontare su un finanziamento così cospicuo visto che nel frattempo è arrivata la grande crisi. E’ quantomeno improbabile. C’è stato il grosso problema dell’edificio del custode, che purtroppo è stata una forte remora.”

“Ma è stato solo uno dei problemi. – precisa la preside – Lui ha impedito che venissero fatti i lavori perché l’edificio insisteva sulla sua casa, è stata addirittura fatta una variante di progetto per venirgli incontro. Poi i tempi si sono allungati, ritengo che non ci sarà mai una ristrutturazione. Parlando col responsabile della Provincia non ho mai avuto una risposta chiara e certa, nessuno mi ha mai dato certezze. Anzi più il tempo passava e più dicevano che non sapevano come sarebbe andata a finire.
Ora la Provincia è commissariata, poi chissà. Per il momento, la gestione commissariale ci aiuta con la manutenzione ordinaria, come per esempio a spostare delle aule al Pascal. Ma non è la soluzione che immaginavamo dovesse realizzarsi”.

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Niente soluzione all’orizzonte quindi, e un cantiere aperto in mezzo ai ragazzi che studiano.

“Adesso ci sono solo buchi per terra, non c’è niente. C’è solo la casa del custode che nel frattempo si è anche allargato. Le classi che sono al Bernini e alla Ferrante Aporti sono ancora lì, come nel 2012. Noi abbiamo un enorme problema di spazi perché abbiamo il liceo musicale, una sezione che ha bisogno di spazi con esercitazioni quotidiane e personali, con un professore per ogni ragazzo. Almeno ci consentissero di avere un parcheggio dove adesso sta quel che resta del cantiere!” esclama, concludendo, la professoressa Olivieri.

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E i 1300 ragazzi del Farnesina continuano ad attendere, in compagnia di un cantiere a cielo aperto figlio di un progetto di 4 anni fa. Il prossimo anno sarà pronto per la maturità anche lui.

“Tanto ormai ci siamo abituati, le cose in Italia vanno sempre così” ci dice un ragazzo all’uscita. E questa è la peggior frase che mai avremmo voluto ascoltare da un diciassettenne.

Francesco Cianfarani

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3 COMMENTI

  1. In tutto il mondo il primo investimento è nella scuola, nella formazione dei giovani, qui no. Basta poi non chiedersi “come è abbiamo fatto a ridurci così…”

  2. sono molto contento da ex-studente di questo buon liceo scientifico che qualcuno si sia degnato di focalizzare l’attenzione su questo scempio!ma la cosa più assurda,è che noi studenti non capivamo bene cosa stava succedendo quando alla ricezione stavamo nel cortile!
    il gentile custode ci si è creato e costruito sopra–a nostre spese—la sua villetta nel quartiere vigna clara! e noi li a fare da semplici spettatori mentre lui teneva li famiglia,nipoti ecc…preside e vice preside sono anche loro spettatori inermi di questa “furbata”!
    il caro Gino, mi sembra questo il nome del furbetto,chissà se paga o ha pagato al catasto, oppure ha avuto le autorizzazioni a fare tutto ciò…io ne ho i miei dubbi…spero che il municipio possa fare seri controlli!….i padiglioni erano fatiscenti e sono anche io convinto che la cosa migliore era smantellarli
    tanti miei coetanei hanno passato li ben più di un anno prima di passare in sede centrale o in succursale
    anche grazie al vostro articolo sono fiducioso che le cose possano cambiare per i ragazzi che si apprestano ad iniziare un nuovo anno scolastico!
    cordialmente

  3. Sono un attuale studente del Farnesina, e dopo un altro anno id spostamenti fra le 4 sedi siamo ridotti nella stessa situazione di 3 anni fa.
    Questo non è più tollerabile, invito a una nuova indagine per poter capire quali sono i problemi in questo momento.

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