I giochi all’aria aperta possono cambiare un momento di noia e monotonia anche a chi ha ormai superato la fase fanciullesca, ma resta un eterno Peter Pan. Perché in fondo, se è vero che la tecnologia ha reso tutti playdipendenti, la voglia di vivere all’aria aperta momenti spensierati non è mai passata.
Dunque, quale miglior momento, se non la bella stagione, per ritornare un po’ bambini? Giocare con gli amici, sorvolando sull’età anagrafica, o magari divertirsi insieme ai propri bimbi, per vivere momenti che il generale inverno farà comunque rimpiangere.
E allora, ecco per un ripasso veloce, quelli che sono stati i 6 migliori giochi all’aria aperta che hanno segnato la mia infanzia, e non solo la mia.
Nascondino
È sicuramente uno dei giochi più conosciuti e divertenti. Nessun numero di giocatori stabilito, e libertà di nascondersi nei luoghi più impensati e eclissati. Con un “tiro a sorte” si sceglie chi dovrà cercare gli altri, e occhi chiusi, “accecato”, conterà dieci volte per quanti sono i giocatori, ad alta voce per fare in modo che gli altri sappiano il tempo utile a cercare un buon nascondiglio.
Terminato di contare, inizierà la ricerca degli “eclissati”, che se scoperti dovranno cercare, comunque, di arrivare prima del “cercatore” alla base per mantenersi “liberi”. Se invece catturati, dovranno restare fermi alla base, e sperare che l’ultimo “rifugiato” rimasto in gara, riesca a precedere il cercatore e ad arrivare alla base per liberare se stesso ma soprattutto tutti gli altri.
Se ciò avviene, lo sfortunato cercatore dovrà ricontare di nuovo e giocarsi di nuovo la partita. Se invece nessun “libera tutti”, si “accecherà” il primo ad essere stato catturato.
Guardia e ladri
È simile al nascondino, ma si gioca in due squadre equivalenti per numero, quella delle guardie e quella dei ladri. Si stabilisce il tempo massimo per la ricerca dei ladri, e si traccia la prigione. I ladri da quel momento avranno un tempo di conta stabilito per cercare un nascondiglio, poi può iniziare la ricerca da parte delle guardie.
Ogni ladro catturato, cioè toccato con la mano dalla guardia, viene trasferito in prigione. Potrà essere liberato dai ladri non ancora pizzicati, che dovranno toccare il prigioniero senza però oltrepassare la linea della prigione, pena la cattura automatica.
Se, scaduto il tempo inizialmente stabilito per l’arresto, ci saranno ancora ladri in giro, la vittoria andrà a loro. Diversamente, le guardie porteranno a casa la vittoria.
Mosca cieca
È bene stabilire i confini di gioco, tracciando cioè una sorta di campo di gara. A questo punto la sorte deciderà chi per primo farà la mosca cieca, e verrà bendato per fare in modo di non poter riconoscere gli altri partecipanti.
Sarà poi costretto a fare alcuni giri su se stesso per perdere l’orientamento. A quel punto dovrà cercare gli altri partecipanti che potranno allontanarsi ma non uscire dai confini di gioco.
Una volta catturato un giocatore, la mosca cieca dovrà indovinare, una sola possibilità e da bendato, il nome del giocatore catturato. Se dirà il giusto nome, l’acchiappato diventerà la mosca cieca.
Palla prigioniera
Due squadre, composte dallo stesso numero di giocatori, si affrontano in un campo rettangolare diviso in due metà da una linea. Ogni squadra avrà la propria metà campo, che vedrà nella parte più lontana un’area destinata alla prigione.
Lanciando la palla senza oltrepassare il centro del campo si deve colpire l’avversario prima che la palla tocchi terra.
Se centrato, il giocatore deve trasferirsi nella prigione avversaria, ma se invece riesce a prendere al volo la palla, sarà fatto prigioniero il giocatore dell’altra squadra che ha lanciato la palla. I prigionieri dell’una e dell’altra squadra potranno essere liberati solo prendendo al volo la palla lanciata da un compagno di squadra.
Vincerà la squadra che catturerà tutti gli avversari.
Un, due, tre, stella!
Numero libero di partecipanti, è sempre la fortuna a designare colui che dovrà mettersi di spalle agli altri giocatori e fare il “guardiano”, magari in corrispondenza di un muro, di un albero o comunque di un oggetto che identifica la base.
Gli altri dovranno disporsi tutti in linea, ben distanti dalla base alla quale però dovranno cercare di avvicinarsi quando il guardiamo è di spalle.
Ogni volta che invece il guardiano, dopo aver pronunciato la frase “un, due, tre, stella!” si volta verso i giocatori, questi devono risultare fermi immobili su loro stessi. Chi viene scoperto in movimento dovrà tornare alla linea di partenza.
Il primo che raggiunge il guardiano e riuscirà a toccarlo, prenderà il suo posto per il turno successivo.
Le bocce
Giocato a squadre o individualmente, è il gioco da compagnia all’aria aperta per eccellenza. Non per niente si gioca sulla spiaggia, nei prati, in cortile, e seppur apparentemente destinato a un pubblico adulto, c’è anche la versione per i baby bocciofili, bocce di plastica leggera ma uguale coinvolgimento sportivo.
Il campo di gara è rettangolare, e i giocatori si dividono equamente il numero di bocce disponibili. Se ad esempio il set di bocce è composto da 8 bocce ed i partecipanti sono 4, ad ogni concorrente andranno 2 bocce dello stesso colore.
Viene tirata nel campo di gara una boccia più piccola, chiamata boccino, alla quale nei vari tiri le altre bocce dovranno avvicinarsi il più possibile. I giocatori devono alternarsi nel tiro, e lanciare la boccia facendo attenzione a non entrare con i piedi nel campo di gara. Vince chi, esauriti i lanci, si sarà avvicinato di più al boccino.
Ora, dopo il ripasso non resta che coinvolgere i vicini di ombrellone, o una schiera di ragazzini apparentemente ingestibili, e provare a ricreare atmosfere divertenti, a costo zero. In fondo, in estate tutto è possibile, e in costume da bagno e a piedi scalzi, ci si dimentica in un attimo del grigiore quotidiano. Almeno per gioco.
Sonia Lombardi
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