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Frane a Roma Nord: capiamo perché e come prevenirle

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Galvanica Bruni

Frane a Roma NordIl territorio di Roma, con specifico riferimento al quadrante nord-ovest, all’interno del quale si trova Vigna Clara, è stato interessato a fine Gennaio 2014 da intense piogge che hanno generato nel complesso 68 frane, oltre che cedimenti del suolo stradale ed altre instabilità.

Perché nel territorio di Roma Nord stanno avvenendo tutte queste frane? Ne abbiamo parlato durante un intervista con Alberto Prestininzi Professore Ordinario presso la Sapienza e direttore del “Centro di Ricerca CERI Previsione Prevenzione e Controllo dei Rischi Geologici” che in una recente giornata di studio “L’Italia dei disastri: dati e riflessioni sull’impatto degli eventi naturali (1861-2013)” ha illustrato con particolare riferimento alla città eterna i rischi geologici della Capitale.

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Tutta colpa dell’uomo

Ecco quanto è emerso dal colloquio: premesso che i meccanismi di instabilità del suolo sono complessi e che la parte più superficiale del terreno può subire profondi processi di alterazione nel tempo, l’instabilità, compresi i collassi che si registrano in aree urbane, sono principalmente connessi a fattori antropici correlabili quindi alle attività dell’uomo.

Tagli stradali non perfettamente stabilizzati, pozzi di scarico abusivi, cavità connesse a prelievo di materiale da costruzione ereditate da periodi storici ed altri ancora oltre ad opere anche recenti, come alcune gallerie stradali o ferroviarie che, se chiuse al pubblico e lasciate senza manutenzione per lungo tempo, possono generare instabilità tali da interessare anche la parte più superficiale del terreno.

Cavità sotterranee

La realizzazione di cavità superficiali e sotterranee, dovute al prelievo di materiale ghiaioso o vulcanico (Tufi e Pozzolane) e scavate anche migliaia di anni fa e poi utilizzate come discarica sono tra le prime cause di instabilità.

La zona di Vigna Clara come tutte le zone confinanti con l’antico centro di Roma sono state infatti utilizzate come cave di approvvigionamento di materiale da costruzione con gallerie scavate in orizzontale.
La successiva urbanizzazione di queste zone senza sufficienti indagini preventive o di prevenzione ha fatto si che alcune di queste cavità provocassero dei collassi con un meccanismo simile a quello riportato nella figura.

Cavità sotterranee

Sempre riconducibile alle attività antropiche sono alcuni versanti artificiali generati dai tagli per la costruzione di strade, come ad esempio a Roma Nord, l’allargamento della Via Olimpica avvenuto prima dei mondiali del 60.

A Gennaio in occasione delle intense piogge, sono state registrate numerose frane che hanno interrotto la viabilità della via Trionfale e della “Panoramica”. Analogo fenomeno è avvenuto sulla Via Cassia Antica nello stesso periodo.

In molti di questi casi il pendio generato dai tagli stradali, con valori di inclinazione anche oltre i 40 gradi, tende ad essere instabile a lungo termine, soprattutto quando le opere di contenimento e di drenaggio non sono adeguate. Nel corso degli anni ed in corrispondenza di eventi estremi il terreno tenderà a cedere generando delle frane.

Questa carenza progettuale molto frequente negli anni sessanta e non segnalata da eventi premonitori provoca, in corrispondenza di eccezionali piogge come quelle avvenute nei primi mesi di quest’anno, frane e smottamenti.

precipitazioni-medie-2014

Valori della media mensile 2014 delle precipitazioni di 180 mm contro i 105 di media mensile dei 50 anni precedenti.

Cosa aspettarsi ancora quindi?

In caso di precipitazioni eccezionali con interessamento di altre zone della Città si ripeteranno purtroppo fenomeni simili a quelli riscontrati all’inizio dell’anno.

Come prevenire?

Cosa fare invece è semplice a dirsi e difficile o quanto meno lungo, se c’è la volontà, a farsi.
Il percorso è semplice: Conoscenza > Previsione > Prevenzione e Pianificazione territoriale

Oggi non esiste una banca dati geologica e dei sottoservizi del sottosuolo di Roma, aggiornata e condivisa, alla quale potersi appoggiare per conoscere tutti gli eventi passati e gli effetti/danni riscontrati.

E’ sulla base di queste conoscenze che si potrebbero costruire gli scenari di rischio, non solo di carattere idrogeologico ma anche sismico. Gli interventi mirati e tempestivi sono gli unici rimedi che consentono di mitigare il rischio.

E’ quindi della massima urgenza realizzare un censimento completo ed approfondito del sottosuolo romano da condividere tra tutte le amministrazioni ed uffici pubblici in modo da poter conoscere in tempi brevi la situazione delle singole porzioni di territorio ed intervenire prontamente senza dover ogni vota effettuare indagini e percorsi autorizzativi connessi alla incertezza ed alla non conoscenza.

Il CERI che ha già effettuato dopo l’alluvione di gennaio 2014 un censimento delle frane è pronto a coordinare questo sforzo.

Alberto PrestininziAlberto Prestininzi è Professore Ordinario presso la Sapienza Università di Roma, per il raggruppamento scientifico disciplinare GEO/05 Geologia Applicata e Direttore del Centro di Ricerca CERI “Previsione Prevenzione e Controllo dei Rischi Geologici” dell’Università di Sapienza di Roma.
CERIIl Centro di Ricerca CERI promuove, coordina ed esegue attività di ricerca nel campo dei rischi geologici (frane, inondazioni, rischio sismico e vulcanico) e della bonifica dei siti inquinati, sperimentando la messa a punto di metodologie innovative. Il CERI è anche editore del periodico IJEGE Italian Journal of Engineering Geology and Environment.

Fabrizio Azzali
riproduzione riservata – proprietà EdiWebRoma

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9 COMMENTI

  1. scusate VCB stamattina nuovamente all’inizio di via cassia nuova prima del semaforo di via fabbroni c’è stato un altro grave incidente li proprio dove andando a sinistra si va in via pareto. siccome li ci sono semrpe incidenti e corrono tantissimo ci aiutate a fare qualcosa? ci vorrebbero i dossi o una rotonda la gente una volta superati i giardini di vigna clara incomincia a correre e se il semaforo di via fabbroni è verde fanno le gare. vi prego è pericolossissimo. grazie

  2. Con questo commento volevo ricordare che l’ISPRA – Servizio Geologico d’Italia, che istituzionalmente si occupa di Rischio idrogeologico come Centro di Competenza della Protezione Civile, già da tempo studia con attenzione ed ha pubblicato e condiviso la distribuzione dei fenomeni di dissesto sul territorio di Roma Capitale, sia dei fenomeni di versante che degli sprofondamenti e delle cavità sotterranee.
    Sono in atto collaborazioni con la Protezione Civile di Roma Capitale, così come con altri uffici e dipartimenti che si occupano di tali problematiche, quali Lavori pubblici e Pianificazione, al fine di offrire un quadro certo e condiviso della situazione attuale e degli eventi passati, chiave unica che permette di superare la logica degli interventi puntuali seguenti ai disastri invece di investire nella prevenzione attraverso la conoscenza della situazione pregressa.
    A questo indirizzo ( http://sgi.isprambiente.it/franeroma/ ) è disponibile il database online della distribuzione dei dissesti nella Capitale, con le segnalazioni dei fenomeni storici e di quelli più recenti.
    Gli sprofondamenti catastrofici che avvengono puntualmente in città, sia per cause naturali (crolli di cavità sotterranee) che per cause antropiche (perdita di sottoservizi) sono attualmente censiti in un database in ISPRA contenente oltre 2500 segnalazioni, opportunamente localizzate e corredati di dati.
    La realizzazione di cartografie di propensione allo sprofondamento, molto delicata e di non facile definizione, è attualmente in corso di predisposizione, in collaborazione con le strutture di Roma Capitale.
    Il volume 80 delle memorie del Servizio Geologico, “La geologia di Roma, dal centro storico alla periferia”, disponibile online a questo link ( http://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/periodici-tecnici/memorie-descrittive-della-carta-geologica-ditalia/la-geologia-di-roma-dal-centro-storico-alla ), fornisce una chiave di lettura più specialistica ma di valenza generale per la comprensione dei fenomeni in atto, legati agli eventi meteorici, anche di notevole entità, che si verificano sempre con maggiore frequenza.

    Nella speranza di avere fornito un supporto alla discussione, cercando di andare oltre la semplice logica dell’intervento post’evento, saluto tutti i lettori di questo interessante e aggiornato blog.

  3. appena adesso hanno fatto un altro incidente all’inizio di via cassia nuova proprio dove spiegavo poche ore fa e dove anche questa mattina c’era stato un incidente , ricordo che negli ultimi hanno ci son stati parecchi morti li . fate qualcosa!

  4. ancora nessuna novità per quanto riguarda il rispetto della velocità sulla cassia bis /(autovelox,segnalazione elettronica velocità,tutor etc….) e gli incidenti continuano.
    Vari giornali di Roma e del Lazio in questi giorni sollecitano qualche provvedimento ma restano anche loro in paziente attesa……

    VT 30 maggio 2014

  5. mifini ci manca solo il limite di velocità li , una delle poche strada a scorrimento veloce e comoda. la responsabilità dei guidatori non corrisponde ad un limite imposto dallo stato e qui si parlava di via cassia nuova a vigna clara non cassia bis.

  6. Brava Bea.
    Credo proprio che la guida irresponsabile di molti italiani sia dovuta all’abuso di divieti inutili e di limiti troppo restrittivi. In conseguenza di questo uso improprio di limiti e divieti gli Italiani non hanno il senso della prudenza e del rispetto della sicurezza, ma solo la scaltrezza di sapere dove sono gli autovelox ed i semafori con la macchina fotografica per le multe automatiche. Un ulteriore aiuto alla inciviltà diffusa è l’abuso delle multe per divieto di sosta inaugurato dalla nuova giunta.
    Un caro saluto a tutti. Francesco

  7. Con l’occasione vorrei conoscere se possibile i tempi di riapertura dello svincolo tra Via di Grottarossa e Via Flaminia ho chiamato per una settimana la Astral Spa Soc. della Regione Lazio che gestisce quel tratto di strada senza nessuna risposta in quanto o erano ad un corso o non risponde all’interno.
    Il tratto in questione è chiuso da febbraio 2014 a seguito delle forti piogge non è stato apposto nessun cartello con cui segnalare agli utenti perché è chiuso, durante la notte comunque viene utilizzato dalle “lucciole” ma di giorno è chiusa per pericolo di frana ” ma ci sarà questa frana?”senza nessun intervento per il ripristino.
    Con l’occasione Vi faccio presente che su Via di Grottarossa poco dopo lo scincolo in questione nel parco di Veio è stato chiuso con bandoni di latta uno spazio recentemente asfaltato come parcheggio ma sempre rimasto chiuso, forse vogliono realizzare altre case, mi pare abusivamente, visto che non c’è nessuna autorizzazione, sopra i resti “tombe” delle legioni romane che si scontrarono in quel posto circa 1800 anni fa, che bellezza.
    Nessuno controlla e fa niente.

  8. Pregevole, senza il minimo dubbio, il lavoro svolto dal Prof. Prestininzi e dal Centro di ricerca e Studi da lui coordinato. Tuttavia, ritengo che le strutture universitarie, istituzionalmente, dovrebbero fare ricerca e non invadere il campo dei professionisti.
    L’attività proposta dal Prof. Prestininzi, anche se già sviluppata da ISPRA, non si configura come attività di studio e ricerca ma come fornitura d’opera. Di recente, il
    Consiglio di Stato, con sentenza n. 3849/2013 del 15.07.2013, ha chiarito, con estrema precisione, che se una determinata attività può essere svolta da soggetti operanti sul mercato non può essere oggetto di accordi tra amministrazioni laddove sia previsto un corrispettivo a favore di una delle amministrazioni.
    Dunque, il CERI si limiti a fare ricerca, magari provando a farsi finanziare con fondi europei, invece di sottrarre lavoro al mercato dei geologi.

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