Home ATTUALITÀ Spari a Tor di Quinto, le foto fondamentali per le indagini

Spari a Tor di Quinto, le foto fondamentali per le indagini

tor di quinto 57b
Galvanica Bruni

spari-a-roma.jpgNuove foto inviate da un testimone alla redazione de Il Mattino in cui si vede il momento in cui Ciro Esposito è stato colpito e i primi tentativi di soccorso dei presenti. Per gli inquirenti saranno fondamentali per fare luce sulla vicenda?

Stamattina il giornale di Napoli ha ricevuto nuove prove che aiuteranno anche gli inquirenti a fare luce sul tentato omicidio di Ciro Esposito, il tifoso partenopeo colpito da un proiettile al petto prima della finale di Coppa Italia del 3 maggio. Le nuove immagini, inviate da un tifoso del Napoli residente a Como, mostrano le fasi successive alla sparatoria. Si tratta di immagini drammatiche che mostrano la disperazione e i disperati tentativi di soccorso da parte delle altre persone presenti sul luogo.

Continua a leggere sotto l‘annuncio

Dagli scatti si distingue chiaramente un ufficiale dei carabinieri in mezzo alla folla che allontana le persone da Esposito, per terra in una pozza di sangue. Il militare è al telefono e, certamente, sta chiamando l’ambulanza per il giovane napoletano che è ferito a terra a due passi da lui.

Si tratta di un elemento importante perché presenza dell’ufficiale dell’Arma pochi attimi dopo lo sparo vuol dire che esiste una testimonianza fondamentale e accreditata su quello che è accaduto a Roma nello sciagurato pomeriggio del sabato della finale di Tim Cup.

Nel frattempo Ciro Esposito è libero, per la gioia della mamma, da sabato accanto a lui al Policlinico Gemelli dov’è ricoverato in gravi condizioni. Per il tifoso napoletano il gip Giacomo Ebner non ha disposto nessuna misura cautelare. Per Daniele De Santis, l’ultrà giallorosso accusato di aver sparato contro i supporter napoletani, invece, il giudice per le indagini preliminari ha stabilito la detenzione in carcere per tentato omicidio. Obbligo di firma, invece, per Alfonso Esposito e Gennaro Fioretti, gli altri due supporter partenopei indagati nell’ambito dell’indagine sugli incidenti avvenuti in occasione della Coppa Italia.

Nel frattempo, oltre alla liberazione, sono arrivate notizie confortanti anche dal quadro clinico di Esposito. “Ciro ha aperto gli occhi” ha raccontato il padre Giovanni, che durante la visita ha chiesto al figlio se gli farebbe piacere incontrare Maradona: ‘Lui ha fatto cenno di sì con la testa. Possiamo dire che sta meglio e spero che lo stia ogni giorno di più”. La madre di Esposito, Antonella Leardi, conferma che ”Ciro sta migliorando un passettino alla volta”.

Intanto continuano a fare il giro del mondo le foto del covo di Tor di Quinto di quello che, fino alle ricostruzioni attuali, è il vero “mostro” di questa vicenda: Daniele De Santis. “Gastone” aveva la sua base di nove metri quadrati all’interno del Trifoglio di Viale Tor di Quinto, il posto che Alfredo Iorio, dopo lo stupro Reggiani, occupò illegalmente e che adesso il Campidoglio è ansioso di far sgomberare.

Il bunker di De Santis, tappezzato di manifesti di estrema destra e infilato tra le baracche, rende benissimo l’idea del soggetto. Nell’ordinanza, il magistrato Giacomo Ebner scrive come De Santis mostri una “natura incontenibile e specialmente violenta”, “la comprovata incapacità a misurare la gravità delle proprie azioni” e “un generale atteggiamento di sfida nei confronti dell’ordinamento e delle sue regole”.

De Santis adesso ha troppi nemici, dopo la lettera con proiettile recapitata al Mattino di Napoli ieri mattina destinata a lui, adesso è nata anche la pagina Facebook “Daniele De Santis infame”.

Francesco Cianfarani

© RIPRODUZIONE RISERVATA

1 commento

  1. Quale migliore occasione hanno in questo momento le tifoserie di Roma e Napoli per dialogare insieme e incontrarsi per dare l’esempio a tutta italia ed al resto del mondo che anche se ci sono dei psudo-tifosi che combinano pasticci, ci sono molti altri anche nelle fazioni più estreme del tifo che sanno riconciliarsi.
    Quale migliore occasione hanno oggi i “capi” ultrà di queste tifoserie a riconciliarsi publbicamente ?
    Sarebbe un gesto di altissima civiltà e di alta solidarietà.
    E finalmente scrivere pagine di storia nuova del mondo del calcio e dello sport, mettendo i nomi e i cognomi di questi uomini costruttori di ponti anzichè inutili distruttori forse anche di vite…
    Che bel gesto sarebe da parte di questi uomini come esempio per i bamibini.
    Tifosi di Roma e Napoli fate questo importante passo.

    PB

LASCIA UN COMMENTO

inserisci il tuo commento
inserisci il tuo nome