Home ATTUALITÀ Frana Cassia Antica, Simonelli-Nigro (NCD): “Confronti che fanno riflettere”

Frana Cassia Antica, Simonelli-Nigro (NCD): “Confronti che fanno riflettere”

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simonelli-nigro.jpgDa Andrea Simonelli, responsabile Circolo NCD Prima Porta – Labaro, e da Vito Nigro, Circolo NCD Valle Muricana, riceviamo e pubblichiamo una nota congiunta che mette a confronto la capacità reattiva di altre amministrazioni in presenza di frane simili a quelle verificatesi sull’Olimpica e in via Cassia Antica.

“Sono trascorsi circa 70 gg. (ci avviamo verso il terzo mese) dalla chiusura alla viabilità di via del Foro Italico e via Cassia Antica a seguito delle due note frane verificatesi. In molti hanno invocato, legittimamente, la necessità di riaprire quanto prima la viabilità per ridurre le pesanti ripercussioni sul traffico di tutto il quadrante nord della città. Il Comune di Roma sostiene che anche la sola riapertura (anche parziale) delle due arterie viarie in tempi ragionevoli non era praticabile, come invece ritenevano fattibile molti cittadini, comitati locali e da ultimo una perizia privata.”

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“Per quanto ci riguarda – spiegano Simonelli e Nigro – non abbiamo elementi per dire se vi siano o meno i presupposti per riaprire la viabilità in via Cassia e via del Foro Italico (anche perché non siamo dei tecnici); quello che invece vorremmo portare all’attenzione dei lettori è un confronto con quanto avvenuto nel caso di altre frane di dimensioni ben più ampie, che si sono verificate negli stessi giorni in un comune confinante con il Municipio XV.”

“Trattasi del Comune di Riano dove una frana il cui fronte era almeno il doppio di quella di via Cassia, si è riversata sulla sede stradale. Si dirà che in via Cassia c’è anche il pericolo che possa cedere un manufatto sovrastante e quindi le due situazioni non sono paragonabili? In realtà – sottolineano – anche quella verificatasi a Riano presenta caratteristiche simili se non addirittura peggiori, dal momento che il punto di distacco della frana è a ridosso del muro di cinta del borgo antico e di alcune abitazioni”

“Ciò che però colpisce maggiormente nel confronto tra le due frane in due diversi comuni, sono i tempi di riapertura alla viabilità e della prima messa in sicurezza del movimento franoso. Nel caso della frana a ridosso del centro storico di Riano infatti, la riapertura alla viabilità della strada principale sottostante è avvenuta in 15 giorni. Nel caso della frana sulla via Tiberina, di dimensioni almeno pari a quella della Cassia, anche se non presentava edifici e/o manufatti sovrastanti, la riapertura alla viabilità è avvenuta in tempi brevissimi.”

“Non siamo avvezzi alla sterile polemica e alla demagogia – tengono a precisare Nigro e Simonelli – anche perché conosciamo bene le difficoltà e i rivoli burocratici e normativi entro i quali la pubblica amministrazione deve spesso operare; certo è che il confronto tra questi eventi e i diversi tempi di riapertura alla viabilità fanno riflettere. Perché strade di competenza provinciale sono state riaperte alla viabilità in tempi ragionevoli e nel comune di Roma invece bisogna attendere circa sei mesi se tutto va bene? Sarebbe altresì utile – concludono – fare un confronto sui costi per il ripristino delle frane avvenute nel comune di Roma e quelle di Riano e via Tiberina.”

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5 COMMENTI

  1. Ho provato a cercare nel WEB le immagini delle frane di Riano cui si riferisce l’articolo (invito a vederle). Effettivamente le frane risultano molto ampie e il confronto è di grande impatto, lasciando spazio a molti dubbi sul modo in cui il Comune di Roma e Municipio XV hanno gestito la frana in via Cassia e via del Foro Italico, quantomeno con riferimento alla possibilità di riapertura della viabilità. Viene da chiedersi se sia più merito della Provincia di Roma per come ha gestito le frane a Riano e in via Tiberina o, più semplicemenete, sia il Comune di Roma ad aver dimostrato inefficienza e impreparazione. Comunque questo confronto è un buon argomentio per quanti invocano la riapertura di via Cassia e Foro Italico

  2. “Perché strade di competenza provinciale sono state riaperte alla viabilità in tempi ragionevoli e nel comune di Roma invece bisogna attendere circa sei mesi se tutto va bene?”

    Non si può fare un confronto sulla base della diversa competenza delle strade! Del resto, il discrimine tra le frane citate non sta soltanto nella presenza di manufatti pericolanti, ma, magari, anche nella diversità del tipo di terreno ed in altre caratteristiche che non consentono di fare paragoni.
    Non volevano fare “sterile polemica”, ma un comunicato, fatto così, a me sembra esattamente questo…

  3. C’è un aspetto su cui la nota di Simonelli e Nigro “quasi” sorvola: Riano “non presentava edifici e/o manufatti sovrastanti“, mentre la situazione della Cassia Antica ha edifici di tre diverse proprietà, una delle quali – se non ricordo male – è un’ambasciata di uno stato estero. Non mi pare differenza da poco. Mi piacerebbe sapere poi “chi” sia intervenuto a riano: il Comune? O quale altro “pezzo” della PA? Trattandosi, pare di capire, della via Tiberina non è intervenuta l’ANAS? Se non ricordo male una delle ragioni principali del ritardo nel XV è stata la necessità di dover attendere lo scadere dei tempi tecnici che i regolamenti danno ai privati per provvedere, in difetto di tale intervento è poi potuto intervenire il Comune.
    Tutto ciò non per fare “difesa d’ufficio” del XV municipio che le sue responsabilità pure le ha, quantomeno per difetti di comunicazione.

  4. @ Diamante: scusi ma Lei sa che il tipo di terreno è diverso o sta semplicemente “arrampicandosi sugli specchi” per difendere, sempre e comunque, Comune e Municipio ?
    “..Diverse competenze, manufatti, tipologia del terreno diversa…” .tutto quello che vuole…fatto sta che a Riano hanno già risolto e a Roma NO !!!
    Cerchi di rispondere sinceramente : per lei il Comune ha affrontato bene la questione oppure no ?

  5. è evidente che la ricerca del consenso perduto passi per la polemica mistificatoria. chi ci rimette è sempre il territorio, l’ambiente in cui viviamo, che degradiamo giorno per giorno e che sfruttiamo anche per le nostre beghe di quartiere.

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