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Dura la vita da ciclista, soprattutto sulla ciclabile Roma Nord

Galvanica Bruni

s236.jpgDopo la lettera di Laura Bartolozzi (il cui papà è stato investito da Fiorello) su quanto a Roma sia dura la vita da pedone, oggi ne ospitiamo una seconda, questa volta per denunciare quanto dura sia la vita da ciclista e in particolare su quanto lo sia utilizzando la ciclabile Roma Nord nel tratto che va da Ponte Milvio a Piazza Maresciallo Giardino lungo via Capoprati. E’ firmata Piero Conti che si definisce “ciclista per dovere e per passione“.

“Premetto che sono tifoso anche io e che sono sempre felice di partecipare ai sentimenti che trasmettono le nostre squadre del cuore, qualunque esse siano, ma quello che vi sto per raccontare sono convinto che non abbia nulla a che fare con lo spirito sportivo che è in noi.”

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Inizia così la lettera, che è stata inviata anche al primo ciclista del Campidoglio, ovvero al sindaco Marino, prendendo lo spunto dal fatto che nella sera di martedì 2 aprile allo stadio Olimpico s’è tenuta la partita tra la Roma e il Parma.

“Mi ritengo un uomo fortunato perché per andare al lavoro devo percorrere non più di 4,5 km e abitando vicino ad una pista ciclabile ho scelto, come da un po’ di tempo sempre più persone, di andare in ufficio in bicicletta. Percorro la pista ciclabile a partire da ponte Milvio, costeggiando il Tevere, fino ad arrivare a Lungotevere della Vittoria, dove salgo da via Capoprati, e al semaforo percorro la pista su viale Angelico, fino a viale Mazzini, dove giro per andare al lavoro.”

Ogni giorno ce n’è una…

“Bene: inutile dire che ogni giorno c’è sempre qualcosa di nuovo e di impensabile che si muove sulla pista ciclabile, che non assomiglia assolutamente ad una bicicletta. Primo fra tutti la signora che passeggia tranquillamente parlando al telefono, come fosse sul marciapiede, che peraltro è lì al suo fianco, e si innervosisce se per caso le passi ad un centimetro dal braccio dopo averla disturbata con due o tre tintinnii di campanello, per finire con il signore il cui cane, al guinzaglio, sta tranquillamente defecando al lato sinistro della pista mentre lui è intento a leggere il giornale sul lato destro con, ovviamente, in mezzo il guinzaglio: in questo caso dove passo, sotto o sopra?”

“Non parliamo poi della mamma o del papà – incalza Piero – con il carrozzino dove c’è il figlio più piccolo, che tiene con la mano sinistra il più grande, mentre il bambino medio è dietro di lui, nascosto, in agguato, pronto ad uscire fuori e passare sull’altra corsia proprio nel preciso momento in cui arriva il ciclista…… per fortuna i freni sono buoni e ci consentono di risparmiare questi poveri bambini innocenti.”

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“Non dimentichiamoci poi alcuni che fanno jogging, footing o si allenano facendo esercizi da fermi come se come fossero in palestra. Tutti loro sono tollerati perché il diritto al fondo elastico (quel che resta) della pista ciclabile se lo sono guadagnato, in fondo faticano più di noi. Devo dire quasi tutti sono educati e ci si capisce alla perfezione, ma capitano quelli che occasionalmente decidono in gruppo di andare a correre e chiacchierano fra di loro come fossero al bar e non conta niente altro. Ma se dobbiamo passare, per cortesia, riuscite a muovervi un pelino?”

Marciapiede e ciclabile sono due cose diverse

“Vorrei far notare a tutti che quella dove passano le biciclette si chiama pista ciclabile, e ci sarà pure un motivo. Non è un marciapiede e non è una corsia stradale.”

“A molti che incontro sulla pista ciclabile a passeggiare come se niente fosse chiedo perché non provano a fare la stessa cosa su una corsia stradale.
Forse perché il rischio per il pedone è molto elevato, mentre sulla pista l’incontro tra pedone e bici di solito, se il pedone non è svelto a muoversi e succede che questo resta immobile perché stupito dalla presenza (guarda un po’!) di una bici sul suo percorso preferito, la bici per evitarlo (perché abbiamo anche noi una coscienza…in fondo) fa i salti mortali e si schianta sulle transenne, scivola e si spalma sul marciapiede a fianco, oppure si ribalta con tutta la bici sulla schiena.
Risultato: il pedone intonso e il ciclista tumefatto, stirato, rotto o altro. Ho ogni tanto un dolore che riaffiora e mi ricorda alcuni di questi brevi ma intensi incontri.”

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“Bene, questi sono piccoli dettagli che vissuti ogni giorno fanno ormai parte dei rischi del ciclista. La cosa importante è che ciascuno di noi ricordi, sempre in modo educato, a chi sbadatamente si sia trovato sulla pista ciclabile, che per camminare c’è il marciapiede e anche questo, se si chiama così, ci sarà pure un motivo.

Veniamo al dunque: quando c’è la partita…

“Ma non era solo e soprattutto di questo che volevo parlare – precisa Piero nel venire al dunque – come dicevo all’inizio, ieri c’era la Roma che giocava allo Stadio Olimpico e, come al solito, le poche regole del parcheggio, peraltro già ignorate tutti giorni, spariscono d’incanto. Quindi: auto parcheggiate in doppia e tripla fila sulle strade, marciapiedi pieni di scooter sia spenti che accesi con centauri in sella, traffico incontrollabile e incontrollato, pedoni e ciclisti potenziali vittime innocenti.”

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“Si, perché sulla pista ciclabile, da Ponte Milvio fino al Ponte della Musica ed oltre, passando sotto al ponte Duca D’Aosta, le auto accedono dai due varchi di Ponte Milvio e del Lungotevere della Vittoria per transitare parcheggiare selvaggiamente su via Capoprati che non è una via aperta al traffico.”

“Ora, diciamo che se la pista ciclabile fosse separata dalla viabilità, potrebbe anche andare bene, ma così com’è oggi, succede che, siccome sulla parte libera della via parcheggiano le auto, chi deve cercare parcheggio percorre con l’auto la pista ciclabile come fosse una corsia stradale, e non solo non lascia passare i malcapitati ciclisti, ma procede verso di loro a velocità sostenuta, stupiti che qualcuno ostacoli il percorso verso l’agognato parcheggio, situato il più vicino possibile allo Stadio, secondo loro lecito ed immutevole.”

Civiltà dove sei? Vigili, dove siete?

“Ora, la civiltà delle persone si vede anche e soprattutto in questi momenti e devo dire che il due aprile scorso ne ho vista ben poca. Ma la civiltà va portata e ricordata al popolo anche dalle Autorità: il popolo va educato. Bene, dove sono i vigili che dovrebbero chiudere l’accesso a questa, diciamo “viabilità ecologica”? Perché non si chiudono i due unici varchi a questa area, anche semplicemente mettendo un vigile per parte?
Fino a poco tempo fa si faceva, perché ora non si fa più?”

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“Stiamo continuando a favorire l’utilizzo improprio e primitivo dell’auto, malgrado pubblicizziamo l’utilizzo della bicicletta e pubblichiamo molteplici mappe su siti che vorrebbero favorire questo tipo di mobilità. Ci crediamo veramente o facciamo solo propaganda politica? Io ci credo, come immagino ci credano tutti quelli che incontro sul mio percorso e che anche se non incontro, so che ci sono”.

Lei sindaco, ci crede?

“Lei, Sindaco Ignazio Marino, che come molti di noi va in bicicletta al lavoro e sta dando il buon esempio, ci crede, vero? Ho documentato la situazione di ieri con alcune fotografie ed ho, per ora, una unica richiesta e speranza: che si chiudano nuovamente gli accessi alle auto sulla pista ciclabile di via Capoprati”.

“Cerchiamo di fare piste ciclabili dove possano passare solo le biciclette, di ridurre il rischio incidenti e ricordiamoci che tutti noi, che andiamo in bicicletta, stiamo dando il buon esempio per avere una città più pulita e più vivibile.”

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7 COMMENTI

  1. La colpa è della Muinicipale; quando ci sono le partite di calcio t’impediscono di girare su via Lupi per prendere via Fleming e tornartene a casa tua, però il resto della zona lo fanno diventare un mega parcheggio abusivo, compresa la stessa via Lupi dove le macchine sono parcheggiate sul marciapiede proprio davanti al loro naso. Poi qualcuno dirà pure cheil vero problema è la maleducazione, però i maleducati esistono dappertutto, tuttavia qui a Roma pare che abbiano anche l’endorsement delle istituzioni!! Ma vi pare possibile che quando giocano Roma e Lazio permettano anche il parcheggio lungo la tangenziale??? Per noi di Roma Nord l’unica speranza è che facciano un nuovo stadio fuori dal XV municipio!

  2. Non sta scritto da nessuna parte che per consentire a qualche migliaio di persone di vedere una partita di calcio altre centinaia di migliaia debbano sopportare questo scempio. Chi vuole andare allo stadio lo può fare con il treno, la metropolitana, il bus, la bicicletta o a piedi. Gli accessi alla ciclabile (che ricordo al Sig. Piero non è una pista per gare di velocità) vanno chiusi e vanno sanzionati tutti quelli che parcheggiano dove non devono. Mi chiedo che razza di paese sia questo dove la “legge” viene sospesa quando ci sono le partite e che colpisce solo i poveri cristi. Ogni giorno a Corso Francia o in Viale Parioli, davanti a rinomati ristoranti, sostano in doppia fila, auto con il lampeggiante o che ostentato permesi di vario tipo. Evidentemente, come diceva il Marchese del Grillo, “loro” sono “loro” e noi non siamo un c….!

  3. Come dice Strix, la ciclabile non sarà una pista per gare di velocità, ma provate all’estero a passeggiare su una qualsiasi ciclabile! Nel migliore dei vi scampanellano subito con impazienza, o peggio, “v’arrotano”! Ne so qualcosa io, che a Monaco non mi era accorta che la metà del marciapiede in realtà era una ciclabile e stavo regolarmente camminando, ho fatto un salto e mi sono trovata dietro un tedesco inca@@@issimo!!!

  4. ho più volte denunciato questa situazione di pericolo su queste pagine /blog la cosa si risolverà forse purtroppo il giorno che ci sarà una tragedia. allora si interverrà. Io propongo di usare i soldi per pagare poliziotti-carabinieri-vigili urbani i giorni delle partite per sistemare la viabilità in modo che ciclisti-pedoni possano finalmente convivere con gli automobilisti, ed obbligare le società di calcio a pagarsi da soli la sicurezza cosi come avviene all’estero.

  5. …e pensare che pare vogliano infierire sui ciclisti con una nuova legge che prevede: targa, assicurazione, patente di guida ecc. ….che renderà poco economico l’impiego del piccolo mezzo a chi ricorre ad esso anche per risparmiare
    sui mezzi di trasporto per andare al lavoro.

  6. … ma stiamo scherzando? targa, omologazione, revisione obbligatoria, patente, assicurazione? Ma questo paese è proprio il paradiso delle regole inutili, degli obblighi imbecilli e della burocratizzazione di ogni aspetto della vita!!
    E chi è il mentecatto che propone questa nuova scarrettata di regole nel paese più caotico d’Europa proprio a causa delle troppe regole?

    Sono un ciclista, ma per arrivare in bici a Roma da La Storta, devo comunque caricare la bici sulla macchina ed arrivare allo stadio Olimpico o al Flaminio.

    Insomma, non demonizziamo le macchine fino a quando non c’è una seria alternativa

    Cari saluti a tutti

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