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Il sentiero Coleman

Duca Gioielli

coleman-apertura120.jpgIl sentiero Coleman si snoda all’interno del Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili e Simbruini. Copre una distanza di 43 Km e si percorre in circa 16 ore e mezzo in due giorni. Noi oggi ve ne proponiamo solo una tappa, forse la più bella. Un nuovo itinerario di VignaClaraBlog.it, questa volta sulle montagne del Lazio.

Enrico Coleman nacque a Roma nel 1846 da padre inglese e madre italiana e proprio dal padre, un paesaggista che si era trasferito in Italia, ereditò la passione per la pittura e l’acquerello. Apprezzato artista ritrasse principalmente i desolati paesaggi della campagna romana ma anche piante, fiori ed orchidee.

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Appassionato alpinista (fu tra i primi soci del CAI) intraprese quello che oggi chiameremmo un “trekking” attraverso le montagne del Lazio; con al seguito colori e taccuini da Subiaco, seguendo i tratturi e sentieri dei Monti Simbruini e Lucretili, raggiunse la cittadina di Tivoli.
Oggi questo lungo sentiero, circa 43 chilometri con un dislivello di oltre 2000 metri, è stato intitolato a Coleman e contrassegnato con segnavia bianchi e rossi.

Vignaclarablog.it vi propone una tappa del Sentiero Coleman, quella che dalla pecciola edicola dell’Annunziata raggiunge il paese di Vallepietra; si tratta di un percorso di circa 5 chilometri con un dislivello di appena 200 metri, facilmente percorribile anche dai non esperti e che offre paesaggi spettacolari.

Dal momento che non si tratta di un sentiero “ad anello”, se non si vuole tornare sui propri passi (in questo caso il percorso è di 10 chilometri) è necessario lasciare un’auto al punto di partenza (Jenne) e un’altra a quella di arrivo (Vallepietra); oppure affidarsi, per il rientro, ai mezzi del COTRAL.

Dal paese di Jenne in autovettura si segue la strada per Monte Livata lasciando sulla sinistra il cimitero; percorsi circa 500 metri, in prossimità di un bivio con una sterrata, si lascia l’auto e ci si incammina sul sentiero indicato da alcune tabelle in legno.

Dopo 10 minuti circa si raggiunge l’edicola costruita in pietra e con un piccolo e fanciullesco affresco; il luogo, attrezzato con delle panche, è molto piacevole e consente di sostare all’ombra di vecchi muri ricoperti di edera.

Dall’Annunziata (quota 925 m) si continua a salire lungo un sentiero che costeggia antichi stazzi e attraversa le pendici di Monte Pratiglio.

Il sentiero, ben indicato con segnavia di colore bianco-rosso, è fiancheggiato da querce, noccioli e alberi di Corniolo, la pianta che con piccoli fiorellini gialli annuncia la primavera.

Dopo circa un’ora di cammino si raggiunge un grande stazzo chiamato la Tenna dei Soldati (quota 1024) per poi scendere e nuovamente risalire verso la località chiamata l’Arnaro facilmente identificabile per una grande pozza ripiena d’acqua utilizzata dal bestiame al pascola brado.

Siamo nel punto più alto del percorso (1054 m) e da questa posizione è possibile osservare l’altopiano che termina con il Dente del Faito.

Dall’Arnaro il sentiero zigzagando scende attraverso un bosco di faggi fino a raggiungere un piccolo ruscello che precipita dal monte; il nome di “Semprevivo” lascerebbe intendere che l’acqua è presente tutto l’anno.

Ora il sentiero si fa più lieve e attraversa zone aperte che lasciano vagare lo sguardo su paesaggi imponenti dove il bosco si fonde perfettamente con la montagna segnata da profonde vallate.

Dall’alto è possibile distinguere anche il nastro asfaltato che porta all’abitato di Vallepietra e quello che dal paese raggiunge il Santuario della Santissima Trinità.
In circa 40 minuti si scende nei pressi del Torrente Simbrivio, in località Ponte Renzo, dove si risale poi in direzione di Vallepietra.

Il paese si trova su di uno sperone di roccia e sovrasta un’ampia vallata dove si coltivano i prelibati fagioli di Vallepietra; l’intero percorso ha richiesto circa 3 ore e prima del rientro si può sostare nell’area attrezzata realizzata nei pressi della diga che sbarra il percorso al Simbrivio.

Questa tappa del Sentiero Coleman (sulle tabelle abbreviato con SC) è una tranquilla e piacevole passeggiata che può essere effettuata in una sola giornata; il sentiero è ben segnato e pertanto non c’è pericolo di perdere la strada anche se è opportuno avere al seguito una carta dei sentieri (la si può trovare nelle grandi librerie e nei centri visita).

Chi lo affronta dovrà portarsi al seguito l’acqua (non ci sono sorgenti o fontanili) e il necessario che ogni escursionista è bene abbia al seguito (mantellina-poncho, un maglione o pile, fiammiferi, un coltellino pieghevole, una T-Shirt di ricambio, qualche barretta energetica).
Telefono cellulare lo potremo anche avere nello zaino ma rigorosamente spento.

Francesco Gargaglia

© riproduzione riservata – proprietà EdiWebRoma

 Riferimenti:
– Carta Escursionistica Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini 1:25.000 (Ed. Iter)
– Stefano Ardito: Sentieri del Parco dei Simbruini (Ed. Iter)
– Ufficio Comunicazione Ente Parco: 0774-827221

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