Home ATTUALITÀ Prima Porta, Chirizzi-Mandolesi (PD): “Doveroso accertare responsabilità allagamenti”

Prima Porta, Chirizzi-Mandolesi (PD): “Doveroso accertare responsabilità allagamenti”

Galvanica Bruni

“E’ necessario rafforzare il ruolo delle istituzioni per riportare i tanti cittadini colpiti ad una condizione di normalità. A distanza di 10 giorni dall’alluvione, nonostante un impegno straordinario della giunta municipale, ancora incertezze su risorse, procedure e vuoti organizzativi. Serve dare subito risposte a chi non riesce a bonificare la propria abitazione o a chi ha l’automobile per strada”. Così in una nota Gina Chirizzi, Consigliere PD al Municipio XV e Ilaria Mandolesi, coordinatrice del circolo PD Prima Porta e Labaro.

“Dopo di che – continuano le due esponenti democratiche – è fondamentale riprendere con una seria politica di investimenti pubblici il piano di mitigazione del rischio idraulico, redatto dall’università Roma 3 per conto del comune di Roma, e il piano di gestione delle emergenze fatto dalla protezione civile di Roma. Non partiamo da zero: per Prima Porta sappiamo bene cosa deve essere fatto. Già con la manovra di bilancio 2014 è possibile dare risposte adeguate finanziando la realizzazione della raccolta delle acque piovane e dei nuovi impianti previsti. Inoltre la Regione Lazio, tramite il Cbtar e l’Ardis, deve garantire un serio programma di sorveglianza e manutenzione dei fossi (cremera, torraccia e monte oliviero) che il 1 febbraio, esondando, hanno aggravato notevolmente i danni ai nostri quartieri.”

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“E’ un intero sistema che deve funzionare partendo, come già sostenuto dal Sindaco Marino, dall’esigenza di riaffermare il controllo pubblico sulla gestione della traversa di castel giubileo al fine di garantire un livello dell’invaso compatibile con le condizioni di tenuta del sistema idraulico di Prima Porta. Infine – concludono Chirizzi e Mandolesi – devono essere accertate tutte le responsabilità di quanto accaduto. Questo lo chiedemmo anche dopo gli ultimi allagamenti del 21 novembre 2013 e venne ribadito con la risoluzione n. 35/2013, approvata all’unanimità nel Consiglio del Municipio del 28 novembre, perchè Prima Porta si è allagata decine di volte anche a causa di negligenze amministrative e gestionali.”

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13 COMMENTI

  1. Finalmente una richiesta di individuare le VERE responsabilità di chi e che cosa hanno determinato gli allagamenti. Girano talmente tante ipotesi che deve emergere tutto senza cercare di coprire alcuna negligenza.

  2. una risoluzione che dopo averla votata e rimasta chiusa nel cassetto senza dare seguito agli i uffici preposti. Gia avevo chiesto al suo cordinatore cittadino Pira,in un altro commento quando si parlava di questa risoluzione se il presidente del consiglio e cioe’ lei consiglera Chirizzi , poteva farci vedere se questa risoluzione la 35/2013 avveva avuto un seguito di richieste protocollate prima della data 31 Gennaio 2013 cioe’ prima dell’alluvione che ha colpito Roma, ma in modo particolare il nostro municipio nella zona di Prima Porta Labaro, altrimenti tutto quello che dite oggi e aria fritta. Oggi impegnatevi veramente a risarcire i danni che hanno subito quei cittadini disperati ,che per colpa della vostra incapacita’ di gestire l’allerta meteo che fra’ l’altro vi ricordo ne parlavano tutti i telegiornali ,compreso laprotezione civile , hanno perduto tutto quello che avevono costruito in tanti anni con stendi e sudore in una sola giornata.

  3. il piano di mitigazione del rischio idraulico, redatto dall’università Roma 3, è del 2006 – 8 anni fa.
    La risoluzione 35/2013 è del 28 novembre 2013 – due mesi e mezzo fa – dove sono considerate di “massima urgenza” l’adeguamento delle portate di alcuni tratti della rete fognaria e altre, la gestione dei piani di allerta e il funzionamento del piano di evacuazione., risolve infine di indagini conoscitive, attivazioni con il Sindaco e l’Assessore ai lavori pubblici, monitorare etc. etc. etc….
    Al consiglio di ieri un altra serie di richieste, bla, bla, bla,…. è finito il tempo dei proclami, teneteci aggiornati sui fatti.

  4. Non c’è dubbio che il piano delle opere per la messa in sicurezza idraulica deve essere realizzato per evitare, o almeno ridurre al minimo, il ripetersi di fenomeni alluvionali a Prima Porta. Così come concordo pienamente sul fatto che anche il piano di emergenza della protezione civile comunale debba essere pienamente applicato nelle sue diverse fasi e livelli di criticità. Tanto più che tale piano “generale”prevede una specifica gestione emergenziale in caso di allagamenti a Prima Porta, denominato appunto (piano speditivo finalizzato a ridurre le condizioni di rischio dei soggetti esposti a rischio di allagamento a Prima Porta). Certo un piano di emergenza non può evitare o azzerare i disagi in una situazione come quella che si è verificata, ma può e deve ridurli al massimo perchè questa è la loro funzione. Ma proprio su questo aspetto della gestione dell’emergenza in occasione dell’ultima alluvione del gennaio 2014, mi chiedo quale sia l’opinione dei due esponenti del PD di Prima Porta. Il piano di emergenza per Prima Porta prevede ad esempio che sia attivata l’ Unità di Crisi in loco e una struttura di ricovero degli evacuati indicando con precisione che debbano essere attivate presso l’istituto Pascal di Via Brembio. Questo è stato fatto? la risposta è no e i cittadini evacuati ne sono ben consapevoli, se è vero come è vero che è stata la Parrocchia a supplire a ciò che avrebbero dovuto porre in essere le istituzioni locali (Comune e Municipio), come previsto appunto del piano di emergenza comunale da voi giustamente richiamato. Questo è solo l’aspetto più eclatante di una gestione che purtroppo ha lasciato a desiderare. Così come singolare è il fatto che a distanza di cinque giorni dall’evento alluvionale, sul sito istituzionale del municipio non comparisse alcuna comunicazione inerente i numeri dell’Unità di Crisi (attivata a Tor di Quinto in via Caprilli e non a via Brembio). Se c’è un punto che tutti hanno potuto constatare è proprio il disorientamento vissuto dai cittadini copliti dall’alluvione. La mancata attivazione dell’Unità di Crisi sul luogo e la contestuale mancanza di comunicazione istituzionale su dove rivolgersi per segnalare i disagi (mancanza di energia, situazioni di pericolo in genere etc ) ha quindi amplificato i disagi .
    Speriamo solo che l’esperienza sia d’insegnamento nell’interesse del nostro quartiere e di tutti quelli del Municipio XV.

  5. Se qualcuno avrà la pazienza di andare sul sito del Comune di Roma-Protezione Civile e leggersi il “Piano generale di Emergenza PC” nella parte che riguarda il “modello prototipale” troverà un lungo elenco di competenze che riguardano il Presidente del Municipio, il Direttore, il Servizio Municipale di PC, l’UOT, l’UOSECS, il Presidio Locale di PC etc.
    Si tratta di un lungo, complesso, articolato elenco di compiti. Ora sarebbe interessante capire cosa è stato fatto, sulla base del modello, e cosa no. Ad esempio sapere se esiste un “Piano” del Municipio e se è scaricabile (se si và sul sito del ex-XX Municipo oltre ad un elenco di numeri del telefono e indirizzi e-mail non c’è altro).
    Ma esiste un Raggruppamento PC del Municipio? Chi lo addestra, coordina e impiega? Quali sono le risorse che ha e cosa è in grado di fare? Dove sono scritte tutte queste cose?
    Nella ‘Struttura Organizzativa del Municipio’ non c’è traccia di PROTEZIONE CIVILE!
    L’Unità Organizzativa S.Sociali è in grado di “concorrere negli interventi di soccorso”?
    Domande alle quali sarebbe bene dare risposta per la tranquillità dei cittadini e non solo di quelli di Prima Porta.
    Comitato Robin Hood.

  6. Governare le emergenze, dalla fase di preallerta fino alle eventuali evacuazioni, è fondamentale. Siccome le cose vanno dette tutte, ricordo che la protezione civile di Roma è oggi diretta da un dipartimento comunale e conta circa 50 uomini. Tale involuzione è stata attuata durante l’amministrazione alemanno, la stessa che, nel 2008, si ritrova i piani redatti e i primi 5 milioni per realizzare parte degli interventi urgenti. Ovviamente sapete come andata.

    Il PD di labaro è prima porta dice cose semplici:

    1) già con il bilancio 2014 si finanzi il primo stralcio del piano di mitigazione del rischio idraulico

    2) la gestione della diga di castel giubileo sia mossa da interessi di carattere pubblico e non economico

    3) si riorganizzi la protezione civile con ufficio extra dipartimentale e coordinamenti di municipio

    4) si individuino le responsabilità. chi ha sbagliato deve pagare!

    Su questi punti siamo d’accordo?

    M. TOLLI

  7. Caro Marco siccome mi sembra di capire che sei l’unico che evitando polemiche superflue mira al sodo, siccome sei stato in passato Consigliere e poichè conosci bene il territorio, puoi dare risposta a quanto chiedo?
    Non so se quella di Alemanno è stata una “involuzione” e se i soldi se li è “intascati” però so leggere i “piani” e mi pare di capire che c’è poco da inventare perchè tutto è scritto. E allora resta da capire se a livello municipale è stato fatto o viene fatto quanto previsto. Esiste un “servizio municipale di PC” e il “raggruppamento di PC”? come è composto e chi lo impiega? Quante esercitazioni sono state fatte in un anno? Di che materiali e mezzi dispone? Dispone di carte topografiche, di radio, di GPS, di materiali specifici?
    Se poi a livello municipale non si è in grado (ad esempio per inesperienza) di gestire una simile problematica allora si ricorra a volontari in grado di farlo.
    La soluzione al problema allagamenti è una cosa (da risolvere come proponi tu), la gestione delle emergenze (che in futuro ci saranno sempre) è altra cosa. RH.

  8. In realtà pensavo che la domanda fatta dal comitato RH fosse retorica. In ogni caso credo di aver già risposto dicendo che la protezione civile comunale è in questo momento un ufficio del dipartimento ambiente e dispone di circa 50 uomini. Il piano non è altro che un programma di lavoro da realizzare nel minor tempo possibile.

    @alberto lupo, avendo seguito con serietà per oltre 10 anni il tema degli allagamenti a prima porta penso di avere la libertà e soprattutto la credibilità per raccontare quello che in questo lungo periodo è accaduto. Per me esiste un valore che si chiama continuità amministrativa: su prima porta i 5 anni di giacomini e alemanno li abbiamo pagati e li stiamo pagando a caro prezzo. E’ un dato. A marino e torquati spetta invertire la tendenza.

    M. TOLLI

  9. Marco la domanda non era affatto retorica anche se forse dovrebbero essere “altri” a dare risposta.
    Il piano risale al 2008 per cui ci sono stati, se non sbaglio, 6 anni per metterlo in pratica; se dopo sei anni si parla di “un programma da realizzare”…..siamo messi male!
    Sinceramente mi sarei aspettato che qualcuno mi dicesse: “Vai a vedere su…..e troverai tutto quello che vuoi sapere”. Se poi invece non c’è niente è arrivato il momento di colmare il vuoto. RH.

  10. Parla di continuità amministrativa solo ricordando gli ultimi 5 anni, però dimentica la continuità amministrativa non citando il decennio Rutelli e il settennato Veltroni…..
    E continua a non rispondere al Comitato, o svia il discorso ripetendo la solita tiritera
    Visto che segue da oltre 10 anni con serietà il tema degli allagamenti a Prima Porta e sono 10 anni che questi puntualmente si ripetono…………….

  11. Caro Marco, perdonami ma forse ti è sfuggito qualche passaggio !
    1) oggi governa Marino, dunque se i 50 uomini a disposizione del Dip. Di Protezione Civile sono pochi, perché non potenzia l’apparato?
    2) Non è vero che alemanno non ha fatto niente ( e sai che non sono mai stato tenero nei suoi confronti). La Giunta Alemanno ha progettato , finanziato ed appaltato la “Costruzione di un impianto di sollevamento delle acque reflue contro il rischio di allagamento dell’area di Prima Porta (via A. Procaccini)” – opera finanziata numero OP 0916750001 dal 2008 – opera bloccata per colpa dello scellerato Patto di Stabilità!
    In ultimo vorrei farti una domanda! Se su sollecitazione dell’ottima Cons Chirizzi, il Consiglio Municipale in data 28 novembre 2013 ha votato la risoluzione n. 35, come mai oggi, il Presidente Torquati produce carteggi che partono dal 31 gennaio 2014 ( in piena alluvione )? Forse è stato sottovalutato il problema? Spero che risponderai con sincerità e non con la solita difesa d’ufficio condita di politichese! Con affetto Giuseppe Calendino Fratelli d’Italia

  12. @rh, hai ragione: sono passati 6 anni e il piano non è stato attuato. O meglio, si iniziò a livello comunale mentre non è stato fatto assolutamente nulla per quanto riguarda la componente decentrata. Tieni presente che nel corso della passata consiliatura c’era anche un delegato alla protezione civile. Mi sembra, ma calendino lo può confermare, che nel processo di destrutturazione abbia provato essenzialmente a far funzionare al meglio quello che c’era.

    @alberto lupo, ti segnalo che:

    1) dopo il 2002 abbiamo redatti i due piani (protezione civile e mitigazione rischio idraulico) e fatto una grande azione di bonifica dei fossi con il ripristino del canale di magra

    2) con il bilancio 2008 sono stati stanziati 5 milioni per i primi interventi urgenti

    3) è stato finanziato e realizzato l’argine del cremera

    4) è stata completata l’adduttrice nord ovest

    5) finanziati e installati i gruppi elettrogeni delle idrovore e sono in corso i lavori di poteziamento (da 6 a 9 pompe) dell’impianto di via frassineto

    si aggiungono altri interventi minori. Questa prima parte di lavoro è frutto di uno sforzo unitario che ha visto unite le forze politiche del quartiere. Cito Andrea Simonelli che conosce bene il tema e ha contribuito al raggiungimento dei primi obiettivi.

    @giuseppe,

    la protezione civile, così come è oggi, è l’eredita dell’amministrazione precedente. Si poteva avviare in questi mesi la riforma e il potenziamento? Certamente. tieni però presente che le cose si fanno con i soldi e fino ad ora è stato approvato un solo bilancio (2013) già speso per intero dalla precedente amministrazione. inoltre quando una nuova classe dirigente si insedia deve necessariamente definire le priorità di intervento.
    Infine non ho problemi a rispondere alla tua domanda che non considero affatto una provocazione. Ad oggi prima porta ha perso 6 anni. Spetta ora a marino e torquati invertire la tendenza. Sia chiaro che il segnale che io mi aspetto da entrambi è con il bilancio 2014 che si approverà prima dell’estate.

    M. TOLLI

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