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Mori (FDI XV): “PD e SEL incapaci di confrontarsi sull’integrazione”

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giorgio-mori.jpg“Con stupore e profonda delusione dobbiamo rilevare che il PD e SEL non hanno il coraggio e la forza politica di confrontarsi in tema di integrazione e campi nomadi”. Così in una nota Giorgio Mori, portavoce dell’Assemblea Costituente di Fratelli d’Italia nel XV Municipio. “Abbiamo purtroppo dovuto annullare l’incontro di oggi sulle “politiche di integrazione delle popolazioni nomadi a Roma” a causa degli incomprensibili timori della classe dirigente romana di sinistra a confrontarsi con gli avversari politici e con la popolazione italiana e rom”.

In effetti, per il pomeriggio di oggi era stato annunciato un confronto politico che si sarebbe dovuto tenere alle 18 nel campo nomadi Roman River, in via Tenuta Piccirilli 207 sulla Tiberina, e al quale avrebbero dovuto partecipare Daniele Torquati, presidente del Municipio e Michela Ottavi, assessore alle Politiche Sociali da una parte e Giuseppe Calendino, capogruppo Fratelli d’Italia e Giorgio Mori, portavoce Assemblea Costituente FDI dall’altra.

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Ma a quanto pare è saltato nonostante che, sostiene Mori ” l’istanza di confronto fosse partita proprio dalla base, vale a dire dagli ospiti dei campi che erano ansiosi di conoscere quali fossero le linee programmatiche in relazione alla propria sorte.”

“La scelta simbolica del campo – tiene a spiegare Mori – era dunque proprio nel rispetto di quella identità che noi vogliamo difendere nel più ampio scenario dell’adesione necessaria ai principi di “legalità, istruzione e integrazione” che contraddistinguono il popolo italiano. La delusione dei cittadini di Prima Porta accorsi si è unita a quella dei nomadi che invece desideravano confrontarsi con le istituzioni e con la politica per capire le motivazioni e le ragioni delle scelte politiche.”

“Basta dunque – conclude Mori – con il solito grido “i Nomadi non vogliono integrarsi”, in quanto è proprio la sinistra romana non glielo vuole consentire. I cittadini romani però si debbono porre il problema delle vere motivazioni di questa scelta politica.”

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6 COMMENTI

  1. Chi è stato chiamato dalla maggioranza relativa degli elettori ma non dei cittadini del XV municipio a presiederlo, ora si sta rendendo conto di quanto sia gravoso e difficile quel compito…. e sta dimostrando alla grande l’incapacità anche di confrontarsi…. come d’altronde anche nel caso della mozione di sfiducia di una maggioranza sfaldata..
    p.s. : le primarie sono passate e i voti non servono più….

  2. ma il motivo vero qual’è, dall’articolo non si capisce, forse altri impegni? conoscendo l’assessore Ottavi non mi sembra persona che si tiri indietro nei confronti pubblici, un pò più di chiarezza non guasterebbe, grazie

  3. Mi dispiace che questa vicenda sia finita così ! Considerando che fui proprio io a difendere la gestione del Campo di Via Tenuta Piccirilli, mi sarebbe piaciuto agevolare una reale integrazione tra i residenti della zona e gli Ospiti del campo stesso! Io non credo alla Politica della Paura, viceversa confido nella Politica del confronto! Se non possiamo portare un civile confronto all’interno di un Campo Nomadi, vuol dire che si vuole ghettizzare gli ospiti di quel Campo, annullando una delle rare occasioni di integrazione! Sono sicuro che il dialogo con i residenti, avrebbe aiutato a risolvere molti problemi ed avrebbe contribuito a generare un rispetto reciproco! Conosco i residenti di quella zona, come brava Gente, e non credo che si sarebbero lasciati andare ad atti di violenza! Tuttavia confido negli Amministratori del Municipio e sono sicuro che, Torquati, saprà rimediare a questo spiacevole malinteso! Giuseppe Calendino – Fratelli d’Italia

  4. E’ un tema che dovrebbe essere tenuto fuori dalle congiunturali polemiche di parte. Si tratta di questione complessa a cui in trent’anni non si è riuscito a dare risposte adeguate realizzare politiche che contribuiscono a superare la logica assistenziale e di emergenza che caratterizza l’esistenza dei campi. Legalità e rispetto dei diritti umani fondamentali sono le parole chiave su cui basarsi per un confronto, che per quanto riguarda il Pd, ma creo anche tutta la maggioranza di governo del Municipio, ci deve vedere coinvolti e disponibili. Non solo a chiacchierare ma a definire misure concrete. L’esserne capaci si verificherà nel tempo. fare peggio della giunta Alemanno e Giacomini credo sia impossibile anche volendolo.

  5. Scusi Pira, ma di quali polemiche congiunturali parla, visto che il confronto non c’è stato ? Apprezzo l’autocritica con cui si esprime sui trent’anni di fallimenti, ma non è vero che non si siano fatti passi in avanti.
    Il Piano Nomadi Prefettizio concordato con Alemanno era un importante primo passo, da cui non ho ancora visto prendere le distanze da parte di questa amministrazione.
    Con le critiche che io mi sento di appoggiare parzialmente alla Giunta Alemanno (nella parte relativa alla indicazione dei collaboratori e del poco coraggio sulle scelte di indirizzo più importanti), critiche che MAI, a condizione di reciprocità, voi avete avuto il coraggio di fare a quelle Rutelli e Veltroni, nonostante i palesi fallimenti, io penso che proprio sulla vicenda Nomadi, il nostro Sindaco abbia avuto i risultati più importanti. (però insufficienti secondo la cittadinanza).
    Ieri, sappia Pira, si sarebbe potuto discutere insieme ai cittadini di Prima Porta che invece sono stati rimandati a casa delusi e agli ospiti dei campi che attendevano con ansia di discutere con qualcuno che avesse il coraggio di metterci la faccia, proprio di quei problemi che il PD e SEL non conoscono minimamente.
    Si sarebbe potuto discutere sulla convivenza etnica e su quella religiosa. Esiste una stanza che permette al campo Roman River a ciascuno di esprimere la propria fede. Si sarebbe discusso del superamento della logica emergenziale, dei suoi presupposti storici, della funzione della scolarizzazione per l’efficacia dell’integrazione e per il superamento della mendicità infantile.
    Ma la sinistra non ha avuto il coraggio di incontrare lo sguardo di romani e di rom, preferendo discutere nelle stanze autoreferenziali le politiche di integrazione.
    Questo è avvenuto perchè, a parte lei Pira, la sinistra romana non ha alcun interesse a confrontarsi su queste scelte pubblicamente, preferendo rimanere in un “perpetuo scontro ideologico” molto populista che vede il militante di estrema destra (e non solo…) dire “bruciamoli” e il militante di estrema sinistra rispondere “xenofobi”.
    Questo comportamento tipicamente demogristiano è figlio della tradizione compromissioria degli anni ’70 dove i nostri figli si combattevano con le bombe per le strade per idee in cui loro credevano sul serio, ma in cui non credevano i loro mandanti …
    Fino a che questo passaggio non sarà terminato, sarà impossibile un confronto serio sui temi in oggetto. E Marino e Torquati (seppure il Presidente sia incolpevole in questa storia lo ammetto), non hanno l’autorità politica per poterlo fare. Questo perchè Bettini e i suoi, prima debbono decidere cosa fare urbanisticamente di quegli spazi, sentiti gli amici costruttori, e quali fondi dirottare dal Piano Regolatore Sociale per le cooperative amiche che da decenni lucrano sui fondi e sui posti di lavoro per l’integrazione dei Nomadi.
    G.Mori
    Portavoce Assemblea Costituente Fratelli d’Italia XV Municipio

  6. @ Mori, quello che lei chiama “sinistra” è un ambito troppo vasto e indefinito e non può essere riassunta nelle due persone che ieri non hanno potuto o voluto (non so le motivazioni di tale assenza) discutere con voi di questo tema. Non credo, conoscendo Torquati e Ottavi si tratti di incompetenza o di pavidità Ma mi informerò meglio. Non può dire che il PD e SEL non conoscano minimamente la situazione del Campo River. Io sono iscritto al circolo di Prima Porta e le assicuro che non solo se ne è parlato tano ma si è seguita da vicino tutta la storia e le vicende di questo campo. Le posso confessare che anche dentro il mio partito le opinion non sono sempre uguali e che vi è un vivace confronto su quale sia il miglior approccio equale soluzione possibile al problema. Io non mi nascondo e non o paura del confronto. A suo temo le dico che ho contestato alcune scelte della giunta Veltroni (proponendo al direttore del V Dipartimento più coraggio nel fare scelte a medio temine e non solo evitare tensioni con misure assistenziali e sempre di emergenza). Io sono sempre disponibile anche a un pubblico confronto come stiamo facendo in questo spazio online che gentilmente ci ospita. E non pretendo di rappresentare tutta la sinistra ma e mie idee e il ruolo che pro tempore ricopro.

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