Home ATTUALITÀ Prima Porta, zoom di Buongiorno Regione sulla marana

Prima Porta, zoom di Buongiorno Regione sulla marana

Adi Salus l'assistenza di cui hai bisogno nel comfort delle tua casa

La marana di Prima Porta. Con l’alluvione di 48 anni fa la sua piena fu causa di morti e devastazione. E oggi con il suo letto pieno di alberi e sterpaglie è sempre un pericolo, col timore del quale convivono migliaia di famiglie. Se ne parlerà domani, giovedì 12 dicembre, a Buongiorno Regione, la nota rubrica del TGR Lazio in onda ogni giorno dalle 7.30 alle 8.00.

Ai microfoni di Rossella Santilli, in diretta da Prima Porta, cittadini, volontari della Protezione Civile, geologi, rappresentanti della Regione Lazio e il presidente del XV Municipio. RAI3, ore 7.30

Continua a leggere sotto l‘annuncio
© RIPRODUZIONE VIETATA

6 COMMENTI

  1. bene, con l’occasione è opportuno ricordare che a ridosso della Celsa, più o meno vicino alla marana nonche alla linea della Ferrovia Roma-Civita Castellana-Viterbo, continuano ad accamparsi insediamenti Rom i quali, specialmente in questo periodo di freddo, accendono il fuoco con qualsiasi cosa che gli capiti, rischiando di essere pericolosi sia per se stessi che per altri.

  2. Il pericolo è caratterizzato da un sistema idraulico inadeguato e che spesso non funziona. La marana non rappresenta alcun pericolo. La necessaria bonifica dell’alveo e delle arginature è un fatto igienico ed estetico. Questo lo ripeto perchè altrimenti si risxhia di perdere di vista le priorità: raccogliere e sollevare l’acqua.

  3. non lo metto in dubbio, Marco, e ti ringrazio per il chiarimento, ma non si può ignorare questa circostanza che di fatto è una situazione pericolosa per tutti. A maggior ragione va affrontata anche questa priorità, prima che parliamo di vite umane.

  4. Nel collegamento di Buongiornoregione il responsabile dell’ARDIS ha chiarito che la responsabilità non è della marrana (peraltro si tratta di un elemento naturale) ma dell’insufficienza dei collettori che non sono più in grado di smaltire l’eccesso di acque meteoriche. Anche la diga di CastelGiubileo quindi non dovrebbe avere responsabilità (peraltro la costruzione di dighe in genera provoca “l’abbassamento” a monte – a Ponte Milvio di circa 3 metri).
    In Italia ogni giorno si cementifica una superficie pari a 100 campi di calcio ma dubito alquanto che contemporaneamente si adegui il sistema fognario.

  5. @robin, il fascio di fossi che attraversa la parte bassa di prima porta giunge al tevere prima della diga. Questo comporta che il livello dell’invaso della traversa di castel giubileo sia determinante a garantire sicurezza al quartiere. proprio per questa ragione, dopo il 2002, è sempre stato il Prefetto di roma a vigilare affinchè l’enel garantisse livelli compatibili con le esigenze di prima porta. Le giornate di piena impongono delle scelte: cosa sacrificare. Il 10 agosto del 2002 le quote dei fossi erano all’altezza degli argini per un fenomeno di rigurgito.
    Ovviamente quando parliamo di piene straordianrie sappiamo che le probabilità di allagamento sono altissime per i piani a terra. Scontate per i seminterrati.

    La questione è un’altra. Da qualche anno ormai qualsiasi temporale, anche i più innocui per brevità e intensità, creano disagi. Questa è la ragione per la quale il consiglio municipale ha approvato recentemente un atto per avviare una indagine conoscitiva sugli allagamenti di qualche settiamana fa. Si chiedano le relazioni e si facciano tutte le valutazioni a tutela dell’abitato. Io la mia idea me la sono fatta.

  6. @marco, quello che dici è corretto, tuttavia si tratta di casi eccezionali (come nel 2011 quando si fu costretti ad aprire la Diga di Corbara) e in ogni caso, giustamente, qualcosa (la meno importante), va sacrificata. Resta il fatto che un fiume è un elemento naturale; quando è a regime scorre nel suo alveo; quando è in piena esonda invadendo le golene per poi tornare nel suo alveo, Ora noi, per motivi economici o di spazio abbiamo costruito anche dove non si doveva e spesso con la compiacenza “criminale” di chi doveva rilasciare le autorizzazioni. Quanto al fenomeno delle “bombe d’acqua” (un facile alibi) è ormai un dato accertato da anni e da anni si sarebbe dovuto correre ai ripari.

LASCIA UN COMMENTO

inserisci il tuo commento
inserisci il tuo nome