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Sant’Andrea, pronto soccorso in codice rosso

Duca Gioielli

sant-andrea.jpgSovraffollamento di pazienti in barella, personale esasperato dai carichi di lavoro, una media di 150 accessi al giorno: il pronto soccorso del Sant’Andrea è in gravissime condizioni, è in codice rosso. Lo denuncia lo stesso Ordine dei Medici di Roma il cui stato maggiore, guidato dal presidente Roberto Lala, nella giornata di martedì 3 dicembre ha effettuato una ricognizione nell’ospedale di via di Grottarossa intrattenendosi col personale e poi con il Direttore Generale.

Si è trattato, come dice una nota dell’Ordine, di un sopralluogo alla “trincea” dell’emergenza che, purtroppo, ha dovuto prendere atto di una situazione insostenibile riguardo all’affollamento dei pazienti in attesa – i cosiddetti “barellati” che ogni giorno qui sono una cinquantina – e alle condizioni stressanti in cui opera il personale, schiacciato dal carico di lavoro.
Un Pronto Soccorso che in un anno deve fronteggiare circa 50 mila accessi e riceve 5.500 ambulanze con codici rossi, il tutto con 18 tra medici e infermieri, tra cui dei precari da troppo tempo. Mediamente ogni medico deve gestire 35-40 accessi a turno.

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“E’ un’emergenza nell’emergenza – è la preoccupante sintesi del presidente dell’Ordine Roberto Lala – che non può perdurare. Non è da paese civile. Non è soltanto una questione di dignità della persona bisognosa di cure immediate ma anche un rischio concreto per la sicurezza dei pazienti e del personale. Personale che ho trovato esasperato per le condizioni in cui deve lavorare e che minano la capacità di attenzione e diagnosi.”

Secondo l’Ordine, Il problema nella nostra città nasce, ancora una volta, dalla mancanza nel territorio di strutture intermedie cui il cittadino può fare ricorso in alternativa ai P.S. e di una rete informatizzata che interfacci tutte le strutture di emergenza e ricovero, comprese quelle accreditate di riabilitazione e lungo degenza.
Un quadro critico che purtroppo non riguarda solo il Sant’Andrea.

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4 COMMENTI

  1. La fine dell’articolo mi piace: sanno già quello che bisogna fare e perché nn lo fanno??? Sono anni che si sa! Bla bla bla!!! Tanto ai direttori che cavolo gli frega? Se stanno male (Dio nn voglia) hanno le cliniche personali! Ci vuole una rivolta del popolo!!! Tutti! Pazienti e non! Malati e non..per il momento! In Uganda sono organizzati meglio! Direttori di che? Solo per pagargli cene e alberghi e voli!? Qualcuno direbbe..e io pago! (oltre a stare male!) E’ una vergogna!!! Ribellatevi!! Io me ne sono andata anche per questi motivi da Roma ma ho ancora la famiglia, gli amici la e sono preoccupata per loro e per voi!
    Ai dirigenti dico: Gli incompetenti se ne devono andare!! Via i nullafacenti! Via le larve succhia sangue! Spazio a chi a voglia di lavorare!!!! C’è qualcuno????
    Buttateli giù e prendetevi il vostro posto! O soccomberete tutti!!!!

  2. Cara Sara la coltelleria Ka-bar ha messo in produzione la serie Zombie-Killers proprio per cercare di difendersi e “non soccombere”; ti consiglierei l’acquisto di un loro prodotto.
    Scherzi a parte HAI RAGIONE; il S. Andrea però è una delle eccellenze della sanità del Lazio e in quell’ospedale ci sono bravi medici e reparti che funzionano alla grande. La colpa al solito è dei POLITICI: bisognerebbe cacciare i tanti “baroni” e commissariare le ASL affidandole alla Guardia di Finanza. E chi mai potrebbe farlo? Questo governo e questo parlamento eletto con una legge incostituzionale? Già facevamo ridere l’Europa ora siamo la barzelletta del pianeta. Ciao.

  3. Il Sant’andrea venne aperto da Storace come centro di ricerca e non aveva il pronto soccorso, poi nella successiva campagna elettorale venne aperto il reparto psichiatrico, successivamente il pronto soccorso e lo si trasformò in un ospedale come gli altri. In una zona come questa di Roma che dal punto di vista della salute è piuttosto malsana è ovvio che un centro d’eccellenza venga preso d’assalto, soprattutto se ad esso si rivolgono anche gli abitanti della provincia nord. Il guaio è che i referti degli ambulatori, dei laboratori di analisi, dei radiologi e degli ecografisti sono troppo spesso pasticciati ed inattendibili, i medici di base non possono o non vogliono instaurare le terapie più idonee caso per caso e quindi i malati affollano l’ultima spiaggia, il pronto soccorso. L’affollamento viene poi usato per richiedere la stabilizzazione dei precari e le nuove assunzioni, che di fatto sarebbero superflue se i medici di base facessero da filtro, come voleva il centrodestra.

  4. Il Sistema Sanitario italiano è riconosciuto come uno dei migliori al mondo. Se il S.Andrea è affollato non è perchè la zona è “malsana” ma perchè ospita vere e proprie eccellenze a differenza di alcuni ospedali della provincia. Al S.Andrea arrivano da tutta Italia . Non so cosa volesse il centro-destra ma tutto è riconducibile alla politica che fa le nomine e gestisce in maniera fraudolenta la sanità (un esempio? Policlinico Umberto I: condannato il Rettore della Sapienza per peculato e truffa, condannato il Direttore per essersi aumentato lo stipendio di 60.000 Euro….). Basta fare un raffronto tra alcune regioni virtuose (ovviamente al Nord) e le altre dove gli sprechi sono enormi e le truffe si contano a migliaia. Se a questo aggiungiamo i “medici di famiglia” che altro non sono che compilatori di ricette su INDICAZIONE DEI PAZIENTI è ovvio che i PS sono intasati. Se una persona o un bambino si sente male alle 11 di sera che cosa si può fare se non andare ad un PS? Forse il medico di famiglia si precipita a visitarlo?
    La Sanità muove miliardi di Euro ovvio che i “politici” e i loro scagnozzi non vogliano mollare l’osso.

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