Home ATTUALITÀ Comitato via Gradoli: “XV Municipio e Comune, cambia il colore non l’indifferenza”

Comitato via Gradoli: “XV Municipio e Comune, cambia il colore non l’indifferenza”

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“L’assenza dei trans, unitamente al ripristino di una vivibilità quotidiana dignitosa che non suscita più allarme sociale, ha fatto cessare l’interesse dei maggiori mezzi di informazione sulla questione di via Gradoli. Nonostante ciò, il nodo strutturale dell’abusivismo abitativo e di tutte le condotte illecite associate rimane sostanzialmente invariato rispetto al 10 ottobre 2010, data di esecuzione dell’ordinanza di sgombero emessa nel novembre del 2007”. Così in una nota il Comitato per via Gradoli.

“Intere famiglie di stranieri, prevalentemente extracomunitari, continuano a dimorare in magazzini e cantine interrate e i locatori continuano impunemente a trarre profitto dalla loro abietta speculazione” sostiene il Comitato ricordando che “in assenza di risposte concrete da parte della precedente giunta capitolina in termini di atti amministrativi mirati alla rimozione dell’odioso fenomeno speculativo e volti alla riqualificazione urbanistica della strada, il Comitato si è visto costretto a presentare il 3 aprile u.s. una denuncia presso la Procura della Repubblica per omissione di atti d’ufficio”.

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“Siamo tornati a rappresentare l’intera “questione di via Gradoli” alla nuova amministrazione, sia del XV Municipio che del Comune di Roma, senza avere riscontro alcuno, se si esclude una comunicazione da parte dell’assessorato alla Trasformazione Urbana che ci segnala la revoca da parte dell’Ufficio Condono Edilizio di due certificati di agibilità indebitamente rilasciati a due cantine, rispettivamente al civico 35 e 65. Lo stesso U.C.E. ci aveva comunicato che sono queste le uniche unità, di quelle già oggetto di ripetuti sopralluoghi, per le quali “ ha provveduto, nel tempo, al rilascio del certificato di agibilità in sanatoria“. E per tutte le altre unità per le quali la ASL RM/E “ha segnalato l’assenza ovvero il decadimento delle condizioni di igiene, salubrità e sicurezza“. Abbiamo chiesto di esporre una sola valida motivazione che giustifichi il perdurante uso abitativo degli immobili in oggetto: siamo ancora in attesa di risposta, e crediamo che difficilmente arriverà.”

“Speriamo di sbagliare – concludono dal Comitato – ma sembra che su Piazza del Campidoglio e in via Flaminia 872 aleggi sempre più lo spirito di Don Fabrizio Corbera, principe di Salina, Duca di Querceta e Marchese di Donnafugata. Viene da pensare che il teorema di un noto comico genovese non sia poi così infondato: PDL e PDmenoelle pari sono”.

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9 COMMENTI

  1. Ai due provvedimenti di revoca del cerificato di agibilità da parte dell’ U.C.E.
    (quello relativo al civico 35 riguarda un immobile escluso dall’ordinanza di sgombero ) c’è da aggiungere un provvedimento di rimozione dei servizi igienici
    a carico del proprietario di un magazzino del civico 65( anche questo non oggetto
    dell’ordinanza sindacale ) notificato nella primavera scorsa dalla Polizia di Roma Capitale e ottemperato entro la data stabilita del 31 ottobre. Sì, avete letto bene “magazzino”, perchè tale trattasi anche catastalmente e come tale è stato locato per vari lustri. Il proprietario, novello Scajola, per giustificare l’uso abitativo del conduttore, durante il sopralluogo, esibiva regolare contratto ad uso magazzino e dichiarava che il medesimo vi dimorasse “a sua insaputa”!
    Sono piccoli passi a fronte dell’immane sforzo profuso dal Comitato e di tutto
    quello che si deve ancora fare per estirpare il malaffare e lo sfruttamento.
    Ma qualcuno direbbe “e pur si muove” rispetto al totale immobilismo dei
    nuovi, ma vecchi come quelli antichi, vertici amministrativi di Campidoglio e Municipio, Oltre al citato spirito nobiliare di letteraria memoria, da codesti palazzi
    istituzionali e dai loro attuali inquilini si percepisce solo un assordante silenzio.
    Sarà solo menefreghismo o momentanea afonia ? O altro ancora?

    Lucio Maria Frizzoni

  2. La locazione di cantine o magazzini ad uso abitativo è un fenomeno molto diffuso, che nasconde immigrazione clandestina gestita dalle mafie, riciclo di denaro al nero o anche sporco, evasione fiscale, insomma un circuito di malaffare che provoca danni alla collettività e sfruttamento disumano. Strozzini e ricattatori prosperano in questo paese che esibisce patente di democrazia liberale. Loschi ” informatori” vengono protetti da chi dovrebbe perseguirli. La politica attuale sembra totalmente assente quando non addirittura connivente. La “bonifica” di via Gradoli potrebbe essere un esempio di stato efficiente, diventare il deterrente per evitare ulteriore proliferazione di simili situazioni, si potrebbe partire da questa strada tanto presente sugli schermi tv e sugli organi di stampa quando rappresentava “il MALE”, per offrire un’ipotesi di speranza : si può cambiare in meglio, si può ancora credere nelle istituzioni, vale ancora la pena di andare a votare! Chi vuole farsene carico, lo faccia ora, subito! dopo sarebbe troppo tardi.

  3. E’ UNO SFINIMENTO!! NELL’INDIFFERENZA DELLE AMMINISTRAZIONI DI OGNI COLORE POLITICO, SI STA CHIEDENDO DA ANNI CHE I PUBBLICI POTERI SI ATTIVINO PER FAR RISPETTARE LE LEGGI VIGENTI CONTRO L’ABUSIVISMO EDILIZIO, CONTRO LO SFRUTTAMENTO DEGLI IMMIGRATI, PER IL RISPETTO DELLE PIU’ ELEMENTARI NORME DI SICUREZZA; E I PUBBLICI UFFICI,ASL, CIRCOSCRIZIONE, COMUNE, ECC COSA FANNO? IL GIOCO DELLE 3 SCIMMIETTE : NON VEDO, NON SENTO, NON PARLO.

    RITENGO INEVITABILE UN CAMBIAMENTO RADICALE. INVITO TUTTE LE PERSONE DI BUONA VOLONTA’ A RIFLETTERE: LE FORZE POLITICHE CHE CI STANNO GOVERNANDO DA ANNI NON SONO IN GRADO DI FAR RISPETTARE LE NORME PIU’ ELEMENTARI IN UNA VIA DELL CAPITALE; COME E’ POSSIBILE CHE POSSANO AMMINISTRARE IL PAESE NELLE QUESTIONI DI MAGGIORE IMPORTANZA?

  4. Concordo pienamente con Erica: la locazione abusiva dei famigerati “monolocali”
    non è altro che uno degli anelli della filiera del malaffare che in via Gradoli vanta
    una tradizione ultratrentennale. Mi assale il dubbio che in questa si possa trovare la spiegazione della compiacenza e/o della connivenza di vecchi e nuovi amministratori che anche in questa occasione si notano per la loro assenza.
    Vuoi vedere che il famoso aforisma del fu ex senatore a vita Divo Giulio…..

  5. Si potrebbe cambiare in meglio e sarebbe anche facile…basterebbe far rispettare le regole e leggi,ma secondo me nella nostra via c’è qualcosa o qualcuno che ha interesse a far rimanere le cose così…grazie al comitato di via gradoli che lotta con questi burocrati che vogliono che le cose non cambiano. Ancora più vergogna all ‘ informazione pubblica che ora che non c’è più lo scoop non si fanno più vedere e sentire nonostante le richieste.

  6. Oltre ai problemi puntualmente elencati negli interventi che mi hanno preceduto, vorrei ricordare che in tutti questi seminterrati/cantine/scantinati chi ci vive usa bombole a gas con il pericolo di esplosioni e tragedie che oggi forse possono apparire, a chi non conosce la situazione, come esagerazioni ma invece costituiscono una triste realtà.
    Cosa aspettano le Istituzioni a muoversi, che ci siano decine di morti? Quelle bombole a gas sono pericolosissime, lo vogliamo capire o no? Presidente Torquati rispetto a tutto questo cosa pensi di fare? Continuare nell’indifferenza come e più di chi ti ha preceduto? Eppure sei venuto tante volte dietro nostro invito a verificare di persona la situazione, affermando che via gradoli è un problema che va risolto. Allora per favore, visto che sai di cosa parliamo, datti da fare, siamo stufi di essere presi in giro, fatti non parole, Grazie

  7. Il comitato ha inoltrato quattro richieste ( tutte allegate alla denuncia) al Servizio di Edlizia Privata dell”U.O.T. del XV Municipio esigendo l’applicazione delle normative antincendio in materia di detenzione e uso di bombole di GPL nei locali posti sotto il livello stradale e richiamando la nota prot. n. 31587 del 12 maggio 2010 del XX° Gruppo di Polizia di Roma Capitale inviata alla suddetta U.O.T. in cui si chiede che ” venga formalizzata rituale diffida, a tutela della pubblica incolumità, provvedimento che questo Comando provvederà a notificare agli amministratori dei singoli condomìni interessati”. Sono passati oltre tre anni,
    ma quella diffida non è mai partita, né abbiamo mai avuto una qualsiasi risposta giustificativa di tale grave omissione, nonostante i due preavvisi del novembre 2009 manifestatisi con esplosione al civico 35 e principio di incendio al civico 96.
    Anche in questo caso solo un reboante silenzio, in attesa della solita tragedia annunciata, secondo consolidata tradizione italica.
    Anche gli attuali amministratori sembrano sempre più che mai nel solco della tradizione; forse col tempo rimpiangeremo Giacomini come un gigante tra nani e ballerine. Vi ricordate la scritta apposta nel giugno 1944 da qualche goliarda nostalgico sui muraglioni del Lungotevere: “aridatece er puzzone” ?

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