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Una Donna in Nero si aggira nello Stabile del Giallo

Galvanica Bruni

donna-in-nero.jpgIn scena fino all’1 dicembre allo Stabile del Giallo, La Donna in Nero – Io non credevo ai fantasmi… è la prima rappresentazione della stagione 2013/14 del teatro di via al Sesto Miglio 78, sulla Cassia. Questa agghiacciante ghost story, che è supportata da un intreccio ingegnoso ed è dotata di un finale sorprendente, trasporta gli spettatori nell’Inghilterra della Regina Vittoria, dalla vitalissima Londra fino ad una località sperduta e paludosa della costa orientale del Regno Unito, dove è appena morta un’anziana ed eccentrica vedova…

La piece è l’adattamento teatrale, realizzato da Stephen Mallatratt, dell’omonimo e fortunatissimo romanzo di Susan Hill del 1983, pubblicato in Italia da Polillo Editore. Dopo quasi trent’anni di rappresentazioni nei teatri del west end di Londra, dopo le due discutibili trasposizioni cinematografiche del 1989 e del 2012, e a seguito del successo ottenuto tre anni fa proprio sul palcoscenico dello Stabile del Giallo, The Woman in Black è tornato a terrorizzare gli spettatori di Roma Nord per la regia di Raffaele Castria.

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Senza svelare più del dovuto, eccovi qualche frammento della trama.

Il vecchio avvocato Arthur Kipps (interpretato da Dante Biagioni) decide che è finalmente arrivato il momento di raccontare a familiari e amici la vicenda tragica e spaventosa che ne ha condizionato l’esistenza. Per farlo al meglio, Kipps si avvale di un attore (Sergio Mancinelli), che lo deve aiutare ad esorcizzare i fantasmi del passato.
In tal modo si rievoca tutta la storia, che ha inizio quando l’allora giovane solicitor, in procinto di sposarsi con la sua fidanzata, si reca, per conto dello studio legale per cui lavora, in uno sperduto villaggio dove deve occuparsi della successione di una vedova appena deceduta.

L’eccentrica donna viveva in una casa circondata da paludi ed avvolta nella nebbia, un’abitazione raggiungibile solo tramite il sentiero delle nove vite, percorribile solo durante la bassa marea. Di quel luogo sembrano tutti avere una gran paura…

Ci piace sottolineare la performance di Dante Biagioni, che è bravo nel rendere credibili i vari ruoli che interpreta nel corso della rappresentazione. Biagioni è un affermato doppiatore che ha dato la sua voce a Vincent Price e Alec Guinness, tanto per ricordarne solo alcuni, e che ha anche ridoppiato Fred Astaire in diverse pellicole.

Inoltre, sono ben inseriti gli effetti sonori e visivi, che contribuiscono in maniera efficace a creare un’atmosfera inquietante ed opprimente, alimentando di continuo l’immaginazione del pubblico.
Molte cose (il cane, i cavalli, il calesse, etc.) non si vedono ma la loro presenza – la loro esistenza – è suggerita, sancita e suggellata, oltre che dalla mimica e dai movimenti degli attori (in questo Sergio Mancinelli si comporta assai bene), anche dagli inserti sonori e dal disegno luci curato da Massimo Polo.

Appropriate e convincenti sono anche le scene preparate da Andrea Bianchi, mentre garantiamo che le apparizioni sono davvero… riuscitissime.

Non ci credete? Avete tempo fino all’1 dicembre per confermare o smentire la nostra versione!

Giovanni Berti

riproduzione riservata – proprietà EdiWebRoma

 

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