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French Bridge: il ponte fra Vigna Clara e Collina Fleming

ponte pedonale corso francia
Galvanica Bruni

Un progetto ambizioso che risolverebbe un problema vecchio ma sempre vivo e attuale: congiungere Vigna Clara a Collina Fleming, due quartieri uniti ma separati dal gran canyon di Corso Francia. Un ponte di legno, solo pedonale e ciclabile, ad alta quota, dalla vista mozzafiato. Un’opera di cui vale la pena parlare.

Si tratta di un progetto redatto dallo studio di architettura & design Officinaleonardo, uno studio ubicato in via Sant’Ambrogio 14, a Portico d’Ottavia, che fa della progettazione architettonica, del design e dell’urbanistica la sua missione oltre ad occuparsi anche di comunicazione visiva e di arte, in Italia e all’estero.

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Un progetto che – così gli autori riferiscono a VignaClaraBlog.it – è stato commissionato da Gianni Alemanno quando era ancora sindaco di Roma e che ora giace in Campidoglio in attesa di essere preso in esame dalla nuova amministrazione capitolina.

Un progetto, battezzato French Bridge, che tenta di rispondere alle esigenze della vita quotidiana dei residenti di Vigna Clara e Collina Fleming, due quartieri con forti interconnessioni – basti pensare alle scuole, ai servizi pubblici, alle aree verdi (in verità quasi inesistenti al Fleming), alle numerose attività commerciali che si trovano in ambedue – ma divisi dalla grande arteria di Corso Francia che rende impossibile, se non utilizzando l’auto, spostarsi dall’uno all’altro.

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E’ proprio prendendo spunto dall’osservazione di questo contesto che nasce il progetto di unire queste due opposte colline. Vediamolo insieme, VignaClaraBlog.it ve lo presenta in esclusiva.

Il progetto

Lo studio prevede la realizzazione di un ponte esclusivamente pedonale e ciclabile, interamente realizzato in acciaio Cor-ten dal colore rossastro, con parapetti vetrati e piano di calpestio in legno (sul modello di quello della Musica) con un ascensore panoramico.

Verrebbe posizionato in alto, a Largo Ronciglione, all’inizio della storica, utilissima scalinata che congiunge Vigna Clara con Corso Francia, e si protenderebbe in diagonale fin sul lato opposto andando a poggiarsi su un’area verde, diventando così anche un punto suggestivo per lo jogging e per le passeggiate al tramonto grazie alla vista spettacolare dovuta all’altezza e a quell’orientamento.

Effetti indotti

Oltre alla praticità e all’indubbio risultato di congiungere, quand’anche solo per pedoni e ciclisti, i due grandi quartieri, la realizzazione del ponte consentirebbe di rilanciare la valorizzazione della zona adiacente attraverso la costruzione di garage interrati e in quota, ma coperti da vegetazione, nell’area sottostante Largo Ronciglione e tramite l’allestimento di una serie di laboratori e negozi dedicati alle attività di artigianato che affaccerebbero su Corso di Francia.

Inoltre, stando alle valutazioni dello studio Officinaleonardo, permetterebbe la realizzazione di un prezioso spazio verde per i residenti del Fleming (è nota l’assoluta carenza di verde in questo quartiere), soprattutto per i più piccoli e per gli anziani, da realizzarsi all’interno degli ampi giardini dell’istituto “Gesù e Maria” che cederebbe alla pubblica amministrazione una porzione di questi, attualmente inutilizzati, riconnettendo l’operazione alla creazione di un piccolo polo sportivo che andrebbe ad aggiungersi ai campi sportivi già presenti con una piscina e una palestra interrate usufruibili da tutti.

C’è anche una seconda fase

Fin qui l’opera primaria. Ma è prevista anche una seconda fase – ci spiegano gli autori del progetto – con un restyling dell’asse viario, una sorta di monumentalizzazione dell’immagine di come era nella Roma degli anni ’50/60, con i suoi storici cartelloni pubblicitari oversize della Campari o dell’Alitalia, simboli del made in italy. Gli stessi verrebbero realizzati ad hoc assieme a quelli di altre importanti compagnie italiane e straniere (pare che si siano già prenotati Ferrari, Mercedes, Coca Cola, Cinema5, Barilla), sul modello di quanto già avvenuto in altre capitali europee o americane, ove la taglia, il tema e la forma ne farebbero uniche opere urbane, icone della contemporaneità.

Fattibilità

Come dicevamo, il progetto giace in Campidoglio in attesa di essere preso in esame dalla nuova amministrazione capitolina. Previsioni? “Inserendosi nel piano dei nuovi ponti per la città ancora non ne conosciamo le tempistiche – ci rispondono dallo studio Officinaleonardo – ma ci auguriamo che presto possa veder luce, laddove la sua realizzazione andrebbe anche a coprire un vuoto-obbrobrio urbano”.

Impressioni e valutazioni

A noi il compito di portare il progetto all’attenzione dell’opinione pubblica. Impressioni e valutazioni le lasciamo ai nostri lettori, che siano o no residenti di Vigna Clara e Collina Fleming.

Claudio Cafasso

riproduzione riservata – proprietà EdiWebRoma

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52 COMMENTI

  1. pensiamo alle buche romane..servono centinaia di milioni..e alal sicurezza..visto che corrono tutti da decenni..o no? velox..su tutti gli assi principali.

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