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Parco Volusia una leggenda metropolitana?

Galvanica Bruni

parcovolusia-leggenda120.jpgSe un giorno si decidesse di non aprire più il Parco Volusia nessuno avrebbe di che lamentarsi; è tanti anni che si parla di questo parco e tanti sono stati i rinvii che ormai è diventato come una leggenda metropolitana alla quale i cittadini di Roma Nord si sono assuefatti. In un mondo che viaggia a velocità folle solo il verde della Capitale sembra essersi fermato. Senti parlare di un progetto quando porti i calzoni corti e poi ti ritrovi adulto e quel progetto è sempre là che aspetta.

La cosa curiosa è che il Parco Volusia è frutto di una compensazione dove il “compensato” sembra si fosse impegnato a sistemare l’area a proprie spese e in tempi brevi…ma l’apertura promessa di anno in anno, l’ultima data era fine luglio 2013, non c’è stata.

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Il parcheggio di Via Casalattico è quasi terminato ma una rete di recinzione impedisce l’accesso e di capire di conseguenza a che punto sono i lavori.
Nella parte bassa, quella che costeggia la Veientana, è più facile entrare grazie ad una serie di varchi praticati nella rete.

Qui è stato messo un nuovo cartello che parla di “Lavori di costruzione dell’adduttrice della Crescenza-II lotto”; nella realtà l’area sembra in stato di totale abbandono.
I vialetti realizzati con ghiaione sono invasi dalle erbacce, gli arbusti sono cresciuti in ogni dove e quelle che dovevano essere le aree di sosta sono ricoperte dalla vegetazione.

Del ponticello che doveva scavalcare il fosso, mettendo in comunicazione la parte alta (Via Casalattico) con la bassa (Via Veientana) non c’è traccia; al posto del ponte una foresta di ortica che impedisce di passare.
Sul costone di tufo che sovrasta la piana non c’è traccia di lavori né di opere per la messa in sicurezza; insomma tutto è rimasto come lo avevamo lasciato mesi fa.

Nell’abbandonare il parco (o perlomeno quello che dovrebbe diventare parco) ci viene una idea: perché non affidare quest’area ad una cooperativa agricola, visto che, dopo la vicenda di Borghetto S.Carlo a La Giustiniana, c’è tanta richiesta di terra da coltivare? Se ne ricaverebbero pomodori, zucchine e fagiolini da vendere poi, a prezzi popolari, ai residenti. Le aree sosta potrebbe ospitare i banchetti delle verdure, cosi da unire l’utile al dilettevole…

E per quanto riguarda i rifiuti, qual è la situazione? Nulla di nuovo; la vecchia Veientana continua ad essere la più gettonata per chi vuole disfarsi di rifiuti ingombranti comprese lavatrici e vecchi divani.
Col danno la beffa: andando avanti di questo passo il rischio è di ritrovarsi con un parco mai aperto circondato da una serie di discariche. Quelle sì aperte, al primo passa.

Francesco Gargaglia

riproduzione riservata – proprietà EdiWebRoma

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