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È toto assessori nel XV Municipio

Galvanica Bruni

interrogativo.jpgNota ormai la composizione del Consiglio municipale, 16 consiglieri al centrosinistra e 9 all’opposizione, a meno di due giorni dalla presentazione della giunta è toto-assessori nel XV Municipio. Bocche cucite in via Flaminia 872, ma i rumor non mancano e per alcuni dei sei assessorati si parla di nomi esterni al Consiglio.

Già, cominciamo col dire che da questa consiliatura gli assessori saranno sei e non quattro. Si tratta di quel che definimmo un paradosso capitolino, un regalo ai romani previsto dal comma 14 dell’articolo 27 del nuovo Statuto di Roma Capitale approvato a marzo 2013: “La Giunta del Municipio è composta dal Presidente del Municipio, che la presiede, e da sei Assessori”.

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Nel mentre dal Campidoglio si annunciava con gran clamore la riduzione dei municipi da 19 a 15 che avrebbe comportato, ma solo a regime, un risparmio annuale oscillante fra i 15 e i 20 milioni di euro, in silenzio si approvava l’aumento di due assessori per ognuno dei quindici municipi, aumento che comporterà una spesa di circa 2,5 milioni di euro ogni anno già a partire, per la metà, dal 2013 (leggi qui).

Un regalo che non si è mai saputo da chi sia stato fatto, l’autore di quel comma non se n’è mai attribuita la paternità. E ora gli attuali minisindaci sono all’opera nel distribuire le deleghe su sei persone anziché su quattro ma sempre a parità di competenze, perché lo Statuto non ha allargato di un briciolo i poteri dei Municipi.

E anche il presidente Daniele Torquati, nel XV, è all’opera. L’esercizio è complesso, a come riempire le sei caselle con sei nomi, dicono i ben informati, ci sta lavorando dal primo giorno.

Nel sali e scendi delle nomination sono state fatte tante ipotesi, ma ce ne sono alcune che nei corridoi, in quel di via Flaminia 872, in queste ore vengono date per certe.

Ricordiamo innanzitutto gli eletti

Per il Partito Democratico, siederanno nei banchi della maggioranza, in ordine di preferenze ottenute, Elisa Paris, Luigina Chirizzi, Alessandro Cozza, Agnese Rollo, Stefano Cavini, Gabriele Gianni, Marcello Ribera, Marco Paccione, Sara Poletto, Emilia Tricoli e Daniele Petrungaro.
Sempre nei banchi della maggioranza, per Sinistra Ecologia e Libertà troveremo Alessandro Pica mentre per la lista civica Marino Sindaco Raffaele Massari, Sara Martorano e Valentina Sauve.

Sui banchi del centrodestra troveranno posto per il PDL Gianni Giacomini, Stefano Erbaggi, Dario Antoniozzi, Giuseppe Mocci, Clarissa Casasanta e Isabella Foglietta. Per Fratelli d’Italia Giuseppe Calendino e per la Lista civica Territorio e Gente Giuliano Pandolfi.

Infine, il Movimento 5 Stelle avrà come consigliere Maria Teresa Zotta.

Ma è ovviamente dai nomi degli eletti nella maggioranza, oltre che dall’esterno del Consiglio, che spunteranno quelli degli assessori.

Il toto-assessori

Fra gli eletti del PD, i più accreditati a sedere in Giunta paiono Elisa Paris, prima per preferenze con 645 voti, alla quale, essendo laureata in ingegneria, potrebbero andare le deleghe ai lavori pubblici e all’urbanistica, e Alessandro Cozza che, con il suo exploit di 545 voti, pare in pole position per la Cultura, lo Sport, le Scuole e le Politiche Giovanili. Ed essendo giornalista pubblicista, potrebbe avere anche la delega alla Comunicazione.

Ma in corsa c’è anche l’outsider Luigina Chirizzi, coordinatrice del circolo PD Labaro-Prima Porta, che forte del suo successo – seconda arrivata con 621 voti pur essendo la prima volta che si presentava come candidata – ha tutti i titoli per ambire a un assessorato benché siano tanti quelli che dicono che potrebbe anche essere la persona giusta da eleggere come presidente del Consiglio.

Senza dimenticare Agnese Rollo, new entry anche lei e quarta arrivata con 449 voti, rappresentante del territorio di Cesano nonché della politica di genere. D’altra parte delle donne, finalmente, non se ne potrà fare a meno: Lo Statuto dice che la giunta deve essere composta fifty fifty.

Ma è dall’esterno che potrebbero arrivare altre novità e sorprese, Torquati non può dimenticare gli alleati della prima e dell’ultima ora.

Dal SEL romano sono stati chiesti in ogni municipio due assessorati e la vicepresidenza. Ma nel XV c’è un solo consigliere SEL, Alessandro Pica, e parrebbe controproducente per il partito non essere rappresentato in aula.

Sembra dunque, stando sempre ai rumor, che i due assessori possano giungere dall’esterno del consiglio e in tale ipotesi la voce più accreditata vedrebbe Michela Ottavi, già candidata, in corsa per l’assessorato ai servizi sociali. Sul secondo nome silenzio assoluto, ma dagli ambienti SEL giunge notizia che dovrebbe essere una persona estranea alla politica attiva.

Ma le sorprese non finiscono qui, perché Torquati deve tanto anche a Simone Ariola, già candidato presidente per la Lista Marchini, che in fase di ballottaggio s’è speso molto per lui.

Ariola, nonostante il suo 6,5% ottenuto nel primo turno, non è entrato in Consiglio per effetto del calcolo “dei resti” sulla base del quale al centrosinistra sono andati 16 e non 15 consiglieri. Se fosse stato in eletto, Ariola sarebbe stato il presidente di Consiglio ideale avendo svolto questo ruolo negli ultimi cinque anni.
Ma non essendo stato eletto pare molto probabile che Torquati lo chiami in giunta. Con quale delega non si sa, c’è chi dice quella al commercio, c’è chi dice quella alle scuole.

L’ultima sorpresa arriva dal tavolo del Partito Democratico locale. Si dice che abbia presentato una rosa di nomi esterni al Consiglio dalla quale attingere un ulteriore assessore.

Fra questi nomi a spiccare è quello di Marco Tolli, già consigliere per sette anni di fila in Municipio e candidato non eletto al Comune di Roma. E’ considerato dal partito una risorsa importante, visto che è membro della direzione e della segreteria romana del PD in qualità di responsabile delle periferie. Molto ferrato in urbanistica e opere pubbliche, potrebbe sfilare una o ambedue le deleghe a Elisa Paris.

La variabile

Insomma, i giochi sono ancora tutti aperti e a complicarli c’è un’ulteriore variabile dettata da questa riflessione: a che pro spendere denaro dei contribuenti per due assessori in più a parità di competenze?

Si dice dunque che il presidente Torquati vorrebbe limitare il numero degli assessori a quattro, forte di alcune interpretazioni dello Statuto sulla base delle quali quanto previsto dal famoso comma 14 dell’articolo 27 sarebbe solo un’indicazione e non un obbligo.

In tal caso, e sembra che il SEL locale sia favorevole a questa soluzione, la giunta potrebbe essere composta solo da due assessori interni, probabilmente Paris e Cozza per il PD, e due esterni, Ariola e Ottavi. A quest’ultima, in quota SEL, andrebbe anche la vicepresidenza del municipio. E con due uomini e due donne anche la rappresentanza di genere sarebbe soddisfatta.

Dunque, quattro o sei? E chi? Manca molto poco per soddisfare ogni curiosità. La prima seduta di Consiglio è stata convocata alle 14 di giovedì 27 giugno e nel corso della stessa il presidente Torquati, come ebbe a dichiarare nell’intervista rilasciata a VignaClaraBlog.it, presenterà la sua Giunta. Appuntamento in sala Consiglio.

Claudio Cafasso

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12 COMMENTI

  1. Speriamo che il “parto della giunta municipale” non sia difficile e problematico come quello del sor Marino… la sorella di Barca,la compagna di Franceschini… tutto per meritocrazia…. poi la richiesta ai grillini bocciata dal grillo n.1 …. mahhhh speriamo bene…

  2. Appunto. Sig.ra Alessandra…. se lo fa la destra la chiamano parentopoli, se lo fa la sinistra lo si chiama meritocrazia.. come la Barca sister…….. i misteri della vita…

  3. Ariola assessore? mah… capisco che le alternative siano poche e poco valide… tanto valeva nominare Marin, quello che taglia le erbacce sulla cassia!

  4. Ma perche quello nun c’ha na dignita’ ma chi te credi da esse .
    Magari c’ha piu’ cervello de Te .
    A dovete fini co sta storia di signorotti perbene a gente normale ce n’ha piene e tasche de voi che capite o spredd , a finanza creativa .
    VENITE A CHIEDEME N CHILO DE POMODORI E VO METTO 20 Euro .

    E’ chiaro che er mio e’ n ‘ paradosso se dice cosi no ma me fai capi a logica de st’uscita posso dillo n felice .
    FORZA ARIOLAAAAA.

  5. Se il presidente Torquati nominasse 4 e non 6 assessori darebbe un primo segnale concreto di buona amministrazione. Nel segno del rifiuto dei trucchi da furbetti della bassa politica che annuncia risparmi e moltiplica le poltrone.

  6. Sig.ra Oliva, per oggi non si preoccupi più di tanto, la giunta non sarà partorita, il travaglio sarà ancora più lungo di quello del sor Ignazio Roberto Maria… Ma se come dice chi ha profondità di pensieri, si è voltata pagina rispetto a prima, come mai il nuovo presidente contravviene subito ai regolamenti comunali e soprattutto a quanto dichiarato da lui medesimo fino a 10 giorni fa ?? Ma non era il suo predecessore che se ne infischiava di tutto e tutti?? O forse sono sintomi d’inesperienza e dovremo aspettare che si faccia un po’ le ossa??
    Attendiamo “fiduciosi”….

  7. Confermo, era il predecessore che se infischiava. Lo ricordo pure a lei dopo averlo ricordato a Mocci: nel 2008 sor Giacomini presentò la giunta il 30 maggio alla terza riunione di consiglio , com’è che allora non avete gridato allo scandalo ?? Se Torquati la presenta al secondo consiglio avrà fatto sempre meglio

  8. @ Sor Cesare, io mi preoccupavo della sig.ra Rosanna… mica ho gridato allo scandalo… nemmeno questo si può fare più… mahhh… Le ricordo che il sor Torquati in data 18 giugno aveva (lui) affermato di voler presentare alla prima riunione consiliare sia la giunta che il programma, lui ha sempre affermato che i giochi di potere non ci sarebbero stati… si vede proprio che tutto è cambiato..
    Vabbè… presidente, futuri assessori, consiglieri ,dirigenti e dipendenti municipali si preparassero al più presto, tra poco arriverà il sor Ignazio Roberto Maria in bicicletta con il pennellone per ridipingere tutti i locali pubblici… mica possiamo fare una brutta figura …

  9. Sig. Bruno Rei Alberti, la sua uscita è di pessimo gusto oltre che offensiva, tanto nei confronti di Ariola, persona pulita, rispettata e ben voluta ed eletta nel 2001, nel 2006 e nel 2008 (quindi scelta democraticamente dal popolo) che ha ricoperto tra l ‘altro in modo egregio il ruolo di Presidente del Consiglio dal 2008 al 2013 sia nei confronti di chi onestamente svolge il mestiere di giardiniere.
    Mi piacerebbe rendesse pubblico il suo curricula, così anche noi potremmo sapere chi è lei e magari se di livello il nuovo Presidente Torquati potrebbe inserirla nella sua squadra.
    Io personalmente sono molto grata ad Ariola, che ha dimostrato capacità e coraggio, sfiduciando Giacomini prima e mandandolo definitivamente a casa dopo. Magari ad averceli di Ariola, avremmo un’altra Italia!

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