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Salviamo Ponte Sodo, serve un intervento immediato

Duca Gioielli

Ponte Sodo, a Isola Farnese, è un’opera di ingegneria idraulica etrusca, scavata nel tufo, che attraversa il territorio di Veio. Una galleria lunga circa ottanta metri, larga otto e alta sette: la sua funzione principale era quella di convogliare le acque dell’antico corso del fiume Crèmera. Un sito archeologico di estremo interesse che sta andando in malora, per incuria e dimenticanza. E alcune associazioni ambientaliste lanciano l’allarme: “Salviamo Ponte Sodo”.

Di Ponte Sodo VignaClaraBlog.it ne aveva parlato oltre due anni fa suggerendolo come un itinerario affascinante, una visita alla memoria, alla natura e alla storia di Isola Farnese effettuabile nell’arco di una mattinata di sole (leggi qui), ma già allora il suo aspetto denotava i segni dell’abbandono.

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Pochi giorni fa i responsabili delle Associazioni “Valorizziamo Veio”, “Guardia Ecozoofila Nazionale”, “Sotterranei di Roma”, “CAI-Roma”, accompagnati dalle Guardia Parco e tecnici del Parco di Veio hanno effettuato un sopralluogo, organizzato per verificare lo stato in cui versa il sito archeologico a seguito degli avvenimenti meteorologici degli ultimi anni.

E’ l’associazione “Valorizziamo Veio” a renderlo noto ricordando che “come già segnalato da molti, oggetti di ogni tipo hanno creato una diga artificiale, con il deposito di materiale vegetale e non, che durante i periodi di intense piogge fa aumentare il livello delle acque e ulteriore cumulo di materiali vari, provocando significati danni al sito. Inoltre il passaggio e la scalinata utilizzata per scendere a vedere Ponte Sodo risultano ormai distrutte e non più praticabili.”

Le diverse associazioni coinvolte sono molto preoccupate che un sito così importante possa subire un danno irreparabile, occorrerebbe un intervento immediato per ripristinare la situazione originaria. Per questo, oltre a lanciare un grido di allarme e di aiuto, hanno intenzione di lanciare la campagna “Salviamo Ponte Sodo”mettendosi a completa disposizione del Parco di Veio e della Sopraintendenza Archeologica per essere con loro in prima linea per salvare il sito.

“Infatti – scrivono tutte insieme – dopo aver raccolto un’adeguata documentazione fotografica, insieme al Parco di Veio, chiederemo, coinvolgendo anche altre associazioni e istituzioni, di studiare una road map di interventi operativi ,da ora sino ai prossimi mesi”.

Edoardo Cafasso

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3 COMMENTI

  1. Giustissime le preoccupazioni delle Associazioni e le loro iniziative; resta però il fatto che la località è all’interno di proprietà private. Qualsiasi intervento dovrebbe avvenire nella certezza che il sito sia poi visitabile da tutti.

  2. @FrancescoG è vero che l’acceso per il sito è privato, ma quanto riguarda Ponte Sodo questa è ubicata lungo il fiume Cremera e quindi del demanio. Per quanto riguarda l’accesso questo è aperto al pubblico, infatti la sopraintendenza e il Parco di Veio, vista l’importanza storica, hanno ottenuto un cancello ed una strada lungo il sedime per raggiungere il sito. Arrivati in prossimità del sito (ora non più presente per quanto accaduto) era stata costruita apposita scalinata per scendere, la quale vorremo ripristinare.

    @valoeveio

  3. Buongiorno Sig. Francesco, vista l’importanza archeologica dell’area di veio, tra citta, piazze e ponti, non crede che sensibilizzare la sovraintendenza delle belle arti, il demanio, il parco di veio……… insomma tutte le istituzioni necessarie, si potrebbe riesumare il CONFINI per i passaggi per arrivare alle strutture archeologichie, visto che i signori privati hanno seminato anche su terreni che non sono loro.

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