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Scuola senza mensa al Villaggio Olimpico: da due anni si mangia dove capita

Galvanica Bruni

protesta.JPGCi siamo occupati a settembre del disagio degli alunni della scuola primaria Villaggio Olimpico: una scuola a tempo pieno obbligatorio – tenuta per legge a fornire un servizio mensa – senza una mensa. Ormai da due anni: nell’aprile 2011 la vecchia mensa fu abbattuta per via della presenza di amianto nella struttura, dopo che gli alunni avevano già dovuto smettere di usufruirne da un paio di mesi. Gli alunni si trovarono a mangiare chi in aula, chi in palestra e chi nell’atrio; una situazione che sarebbe dovuta essere temporanea.

E invece, tra un ritardo e l’altro e sporadiche comunicazioni ai genitori ottenute solo con le proteste, ogni data ipotizzata per la consegna della nuova mensa è stata regolarmente superata senza che i lavori iniziassero (leggi qui).

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Questo fino al settembre scorso, quando all’ennesima data “di consegna” passata senza che nello spazio della mesa sorgesse anche solo un muretto alle proteste dei genitori è stato risposto con un’altra data: il 31 gennaio 2013.

Ciò che ha reso questa nuova promessa diversa dalle altre è stato il fatto che qualcosa, effettivamente, si è mosso: i lavori, iniziati in lieve ritardo a novembre, sono proseguiti spediti. Il termine fissato al 31 gennaio è stato superato, ma non sembrava nulla di preoccupante. Questo finché a febbraio, con la nuova mensa in gran parte pronta, i ritmi di lavoro sono diminuiti in maniera drastica.

“Ormai è da un mese – spiega di Beatrice di Loreto, vicepresidente del consiglio d’istituto e tra i genitori che hanno seguito la questione sin dall’inizio – che i responsabili dell’impresa vanno ripetendo che mancano quindici giorni al termine dei lavori, eppure siamo sempre lì. Qualche operaio arriva, ma stanno lavorando poco, sistemando poche cose. Prendono tempo.”

Ma perché la ditta dovrebbe “prendere tempo”, e per giunta a lavori quasi ultimati? La spiegazione è tanto semplice quanto sorprendente in questa fase dei lavori: mancherebbero 150mila euro di fondi. Fondi inizialmente non previsti, ma richiesti già da tempo.

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In una nota datata 11 febbraio 2013 e e firmata dal Dirigente Tecnico del Municipio II Paolo Cafaggi, il cui scopo era di chiedere una risposta circa lo stato di approvazione della richiesta di impegno fondi, risulta che questi fondi aggiuntivi furono richiesti per la prima volta il 7 dicembre 2011; il primo febbraio 2012 giunse l’autorizzazione all’utilizzo della somma da parte del Dipartimento Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana, U.O. Ediliza Scolastica, e il 16 agosto dello stesso anno venne avanzata dall’UOT del Municipio II la richiesta di impegno dei fondi.

Richiesta che non ha ottenuto risposta nemmeno ora che i lavori si sono praticamente fermati.

“Che i fondi servissero si sapeva dal 2011, eppure non ci sono e qui si è fermato tutto – è il commento di Beatrice di Loreto e di altri due membri del consiglio d’istituto, Lucia Calcagni e Benedetta Pellegrini – a questo punto dei lavori è probabile che la ditta abbia già anticipato parte dei fondi, e che non abbia intenzione di proseguire finché non saranno stati trovati questi 150mila euro. Intanto i bambini continuano a mangiare nell’atrio e in palestra, proprio come hanno dovuto fare per due anni, due anni di proteste.”

“Abbiamo protestato più volte per avere una mensa, anche al Municipio, ma niente da fare; anzi, il Presidente del Municipio II Sara De Angelis ha addirittura fatto l’offesa quando i toni si sono alterati, accusandoci di strumentalizzare la vicenda. Noi non strumentalizziamo nulla – affermano i genitori – vogliamo solo dare ai bambini un posto idoneo dove mangiare, e in fretta: se la mensa non sarà pronta prima di giugno gli alunni di quinta non potranno mai nemmeno usufruirne dopo aver passato due anni a pranzare dove capitava.
Quei fondi vanno trovati e i lavori vanno conclusi: siamo stanchi di promesse non mantenute. Oltre ad una mensa nuova entro il 31 gennaio 2013, a settembre ci promisero un risarcimento per il disagio sotto forma di corsi extra. Ma ora ne usufruiscono solo i bambini delle elementari: per la materna niente.”

I genitori sono pronti a riprendere le proteste cessate con l’inizio dei lavori, quindi, a maggior ragione ora che la realizzazione della nuova mensa appare così vicina eppure bloccata in maniera tanto assurda.

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Eppure quella riguardante la mesa non è la sola problematica che i genitori lamentano: un altro problema è il numero eccessivo di studenti all’interno di aule piccole – questo perché, spiegano, la scuola primaria Villaggio Olimpico è il posto dove vanno a confluire i bambini usciti da tre diversi asili: troppi per una scuola così piccola. Altra singolare problematica: da sette anni la scuola non ha preside.

“La preside della scuola, sia pure per motivi legittimi – spiega di Loreto – è interamente assente da circa sette anni. Ci hanno assegnato un altro dirigente scolastico, che però ha già una propria scuola da gestire e non può essere particolarmente presente. Senza contare che il suo incarico viene confermato di mese in mese: questo impedisce che prenda impegni a lungo termine, perché già il mese successivo potrebbe non esserci più.”

Al momento, tuttavia, avere una nuova mensa è quanto preme di più: sono già comparsi nuovi striscioni sulle transenne che delimitano il cantiere fermo, e i genitori promettono nuove proteste, esigendo di conoscere le ragioni di questo nuovo blocco tramite un’ e-mail inviata, tra gli altri, al Sindaco di Roma Gianni Alemanno, all’Assessorato del Lavori Pubblici, alla Ragioneria Generale e al Presidente del Municipio II Sara De Angelis.

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“Dal 17 febbraio 2011 – si legge nella mail – circa 200 bambini mangiano nei corridoi e nella palestra della scuola perché la loro mensa, che conteneva amianto, è stata abbattuta e dopo due anni non è ancora stata riconsegnata all’utenza. Ora che i lavori sono quasi ultimati, dopo infinite promesse e scadenze non rispettate, ci vengono riferiti problemi di impegno fondi, che hanno già prodotto un ulteriore slittamento dell’ennesima data di consegna “definitiva” (31 gennaio 2013) e l’imminente blocco dei lavori. Si chiede pertanto riscontro della nota del Dirigente dell’UOT del Municipio II, prot. CB 11026, inviata alla Ragioneria Generale – Servizio Investimenti e alla Ragioneria Generale – XI U.O. in data 11/02/2013.
Contestualmente si chiede conto della nota del Dipartimento dello Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana, U.O. Edilizia Scolastica, prot. QN 5004 del 01/02/2012 che autorizzava l’utilizzo dei fondi ora, pare, non più disponibili.
Vorremmo conoscere le ragioni di questa vicenda scandalosa, vorremmo capire perché, con una mensa praticamente ultimata, i nostri figli devono continuare a mangiare nell’atrio della scuola, stipati uno sull’altro, contravvenendo alle più elementari norme igieniche e di sicurezza, senza alcun rispetto per l’educazione e la dignità dei nostri bambini e di tutti gli operatori della scuola che condividono questo disagio.”

” Voi rappresentate – conclude la mail – le massime autorità del Comune di Roma, e non accetteremo il silenzio che ci hanno riservato gli organi politici in carica del Municipio II. Non abbiamo intenzione di permettere il protrarsi di questa situazione, e, ancora una volta, chiediamo un vostro immediato intervento risolutore.”

Alessandra Pacelli

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