Home ATTUALITÀ Regionali: nel XX vince Zingaretti, non convince Storace, perde voti il M5S

Regionali: nel XX vince Zingaretti, non convince Storace, perde voti il M5S

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updown.jpgNettamente in controtendenza il voto alle regionali nel XX Municipio. Nel territorio storicamente feudo del centrodestra, là dove alle politiche 2013 il PdL è stato il primo partito alla Camera e “quasi” primo ex aequo al Senato con soli 463 voti in meno del PD, là dove nel 2010 Renata Polverini ha portato a casa il 55,3% dei consensi, è stato Nicola Zingaretti a raccogliere il maggior numero di voti contro uno Storace che, sulla carta, sembrava dovesse sbaragliare ogni concorrente.

Bizzarrie del voto. Perché oltre a quanto sopra ricordato c’è da aggiungere che nel 2008 è nel XX Municipio che Alemanno ha preso i maggior numero di voti e, sempre nel 2008, al ballottaggio locale fu il PdL guidato da Gianni Giacomini a sbaragliare il PD di Gaetano Rizzo con un secco 61%.

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Tutto dunque lasciava presagire, anzi nessuno ci avrebbe scommesso più d’un euro, che a vincere le regionali in questo spicchio di Roma Nord sarebbe stato Francesco Storace, peraltro forte dell’appoggio di tutto l’establishment locale del PdL a partire proprio dal presidente del XX, Gianni Giacomini, che in epoca non sospetta, era l’11 gennaio, aveva detto: “sono pronto a sostenerlo con il massimo impegno”.

Ma alla roulette delle elezioni è uscito il 38. E’ con un secco 38,11% che Nicola Zingaretti anche nel XX Municipio porta infatti a casa la sua elezione a presidente della Regione Lazio lasciando al palo Francesco Storace con il 33,1% e distanziando di molto Davide Barillari, candidato del M5S, che chiude al 17,7%.

Altre bizzarrie del voto. Il Movimento 5 Stelle ha preso 19.443 voti (24,10%) alla Camera e 16.226 (21,87%) al Senato. La differenza è spiegabile col fatto che al Senato non hanno votato gli 8.639 elettori di età compresa fra 18 e 24 anni che rappresenta un buon bacino per l’M5S.

Ma come si spiega che, a parità di base elettorale con la Camera, alle regionali abbia preso solo 14.157 voti, cioè il 17,7% ? Tradotto in numeri, circa cinquemila elettori dopo avergli dato il voto alla Camera glielo hanno negato alla Regione. Più ci si avvicina al territorio e meno fanno presa i proclami di Grillo?

Non vogliamo con questo fare nostre le tesi di altri secondo cui il M5S del XX Municipio non sarebbe una struttura in grado di intercettare lo scontento dei cittadini da Ponte Milvio a Cesano (sfidiamo chiunque a portare a casa in tre mesi e dal nulla oltre 14mila voti) ma è certo che se i grillini (abusando di questo neologismo) alle amministrative di Maggio vogliono veramente tentare di espugnare il fortino di via Flaminia 872  dovranno fare tesoro di questa vicenda, chiedersi perché cinquemila elettori li hanno abbandonati passando da una scheda all’altra e sarebbe veramente interessante se le loro riflessioni fossero rese pubbliche.

E tornando a Zingaretti, c’è da notare che nell’ambito della coalizione di centrosinistra, dopo ovviamente il PD, chi ha preso il maggior numero di voti è stata la sua Lista Civica, ben 3564. Il doppio di SEL, il triplo del Centro Democratico, il quintuplo del PSI.
Anche nella base elettorale del centrosinistra, qui nel XX,  c’è voglia di società civile in politica sembra essere il messaggio.

Claudio Cafasso

riproduzione riservata – proprietà EdiWebRoma

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10 COMMENTI

  1. @ redazione: il voto con la preferenza, “spinto” dai consiglieri PDL ha prodotto l’effetto…” alla Regione ti dò la preferenza ed il voto… ma alla Camera e Senato voto Grillo….” Il clientelismo (in senso buono del termine) della preferenza, è il significato, a mio parere, di questo dato elettorale.

  2. Bella analisi
    @pGaia : ha influito su questo particolare “voto disgiunto” che ha penalizzato alla Regione i grillini la campagna elettorale delle candidate e candidati di molte liste, non solo del PDL.

  3. La spiegazione la chiederemo ai cittadini nei prossimi info-point ed alle prossime assemblle municipali. Siamo qui per i cittadini e da loro dobbiamo sapere. Ogni altra illazione e’ solo pura speculazione. Comunque ringraziamo per l’analisi e continuiamo a lavorare, perche’ in tre mesi tutto puo’ cambiare.
    Ezio Maria Casati MoVimento 5 Stelle XX Municipio.

  4. Concordo con l’idea di Gaia Fabrizi.
    I candidati che sono conosciuti sul territorio “trascinano” il partito…
    I candidati di PD e PDL sono conosciuti, quelli di M5S no….

    nessuna speculazione nè illazione… è realtà….

  5. Non credo che si possa spiegare il risultato regionale solo attraverso la lettura del voto di preferenza. Il PDL, che è il partito che ha un’alta espressione di preferenza, avrebbe dovuto riscuotetere un maggiore consenso alle regionali, invece tra la Camera e la Regione perde 4000 voti.
    Il dato sta nel buon risultato della lista civica e nei voti dati solo al candidato Presidente: la proposta di Nicola Zingaretti è stata più credibile sia di Storace che del M5S a livello regionale.
    Quello che non viene considerato nell’ottima lettura del voto della redazione è che il PD è il primo partito al Senato, alla Regione e secondo alla Camera. Non è mai successo. Il PD ha preso 19.544 voti in termini assoluti alla Camera e 18.049 alla Regione ovvero tra i 6 e i 7 mila voti in più rispetto al 2010 dove l’affluenza è stata anche più alta.
    Non è una vittoria del PD, anche perchè sarebbe una vittoria di Pirro, ma credo che 7000 voti in più dall’ultima volta ed essere il primo partito sia un dato importante che in XX Municipio ha il sapore di un risultato storico.

    Cordiali Saluti

    Daniele Torquati
    Capogruppo PD Municipio Roma XX
    danieletorquati@virgilio.it
    http://danieletorquati.blogspot.it/

  6. Ha ragione Torquati. La teoria della gentile Gaia può essere affascinante, ma i numeri la smentiscono. Sembrerebbe quindi che i candidati “conosciuti nel territorio” abbiano fatto fuggire l’elettorato, almeno nel caso del PdL che alle regionali ha un crollo del 20% (di voti) rispetto alle politiche. Un dato “reale” sul quale i vari Erbaggi dovrebbero riflettere…
    Io credo che il disallineamento dei dati possa essere spiegato (in parte) con l’appeal e con la capacità di comunicare del candidato governatore, presidente o dell’uomo simbolo. E quindi vanno bene od oltre le attese Zingaretti, Grillo e Berlusconi, mentre deludono Storace, Bersani e Barillari… Se a sinistra riuscissero a capire che “comunicazione” non è una parolaccia e che in una campagna elettorale degli anni 2mila non conta tanto avere le qualità giuste per governare (quelle servono dopo semmai), ma una giusta strategia di comunicazione, vincerebbero largamente qualsiasi competizione elettorale e potrebbero portare il Paese fuori dal pantano politico-economico in cui l’ha portato questo circo di nani, ballerine, clown e domatori di giaguari (cit.)

  7. Parlo a nome personale e non del M5S di cui faccio parte (uno vale uno).
    Le conclusioni a cui giunge l’analisi del Prof. Paolo non è solo corretta, ma anche largamente conosciuta fin dall’antichità (per chi si prendesse la briga di leggere la politica di Aristotele).

    Il voto nazionale è frutto dell’enorme lavoro di comunicazione fatto dal team dei massimi esponenti.
    A livello locale la comunicazione è stata meno efficace e questa la lezione che il M5S ha appreso.

    Mi permetto solo di aggiungere al pensiero del prof. Paolo che per portare fuori il paese dal Pantano occorre un gruppo compatto, moralmente onesto, capace e sopratutto tenace nel perseguire la missione che i cittadini gli hanno conferito.

    E queste caratteristiche il M5S le ha tutte e lo vedremo presto sia a livello nazionale sia regionale.

    Giuseppe Fina attivista del MoVimento 5 Stelle XX Municipio.

  8. C’è ancora qualche “illuminato” che crede che il PD possa essere la soluzione ai 2.000 miliardi di debito fatti da centro-destra e centro-sinistra! Ha ragione Grillo quando dice che questi politici hanno la faccia come il c..o: vogliono risolvere i problemi che loro stessi hanno creato! Se “gargamella” (e quella “più bella che brava”) vogliono fare il bene del paese possono sempre scegliere la strada di Fini, Bocchino, Napoli, Carlucci, Ingroia, Di Pietro, Concia…………andare a casa!

  9. Alle ultime elezioni , camera dei deputati gli “illuminati” sono stati 8.644.187. Per tutto il resto si vedrà.

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