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Parco di Veio, a Vigna Clara associazioni e comitati locali denunciano il Piano d’Assetto

Galvanica Bruni

volantinaggio120.jpgIn attesa dell’assemblea cittadina che si svolgerà questo pomeriggio alle 18.30  nella Chiesa di S.Gaetano al Fleming, nella mattinata di oggi, venerdì 15 febbraio, esponenti di Italia Nostra, del Comitato Cittadino XX Municipio e di AssoCommercio Roma Nord a Piazza Giochi Delfici hanno coinvolto passanti e cittadini con un volantinaggio sul Parco di Veio. Con lo slogan “per amare la natura prima bisogna imparare a rispettarla” sono stati denunciati i rischi che corre il Parco alla luce del recente Piano d’Assetto.

“Sono forti le nostre preoccupazioni per le osservazioni della Giunta del XX Municipio guidata dal Presidente Gianni Giacomini sottoposte all’Ente Parco di Veio, pur con il voto contrario del Consiglio municipale” dichiara a VignaClaraBlog.it Giovanna Marchese Bellaroto, presidente di Assocommercio, esponendo un grande cuore verde riportante lo slogan.

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“Il nostro timore – aggiunge – è che alcune zone di pregio oggi vincolate e tutelate possano essere declassate a zone D3 e rimanere così alla mercè degli appetiti dei costruttori. Noi di Assocommercio sulla questione abbiamo presentato un ricorso al TAR e possiamo inoltre contare su di un’importante sentenza del Consiglio di Stato che ha accolto alcune le nostre considerazioni.”

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3 COMMENTI

  1. La “questione” a cui si riferisce la sig.ra Bellaroto riguarda l’appezzamento di terreno a cui si accede dal civico n. 306 di via Cassia Antica: ben prima del 1983 vi sono stati costruiti abusivamente una serie di capannoni fatiscenti, per i quali sono state ottenute tra il 2005 ed il 2006 otto concessioni edilizie in sanatoria ad uso magazzino, su sei delle quali è tuttora in corso una inchiesta penale perché il 15 dicembre 2009 ne è stata cambiata la destinazione da magazzino a commerciale, in violazione del Piano Territoriale Paesistico (PTP) n. 15/7 che vi vieta comunque attività legate “all’esercizio di rivendita e deposito”.
    Sei giorni prima di questo cambio di destinazione l’allora Consiglio Direttivo dell’Ente Parco di Veio ha adottato il Piano di Assetto del Parco di Veio che rendeva edificabile l’area in questione perché la destinava a sottozona D3, in aperta violazione non solo del PTP n. 15/7, ma anche del Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) che non vi consente nuove costruzioni né ad uso rurale né ad uso residenziale: riguardo all’uso produttivo, commerciale e terziario, oltre che la manutenzione ordinaria e straordinaria ed il risanamento conservativo, il PTPR consente solo la conservazione delle attività esistenti, che sull’area in questione non sono comunque né sono mai state di tipo commerciale.
    Avvalendosi sia dell’ottenuto cambio di destinazione d’uso a commerciale che della previsione edificatoria del Piano di Assetto adottato, ad aprile del 2010 l’area è stata messa in vendita a 9.800.000,000 € (pari a circa 5.000 €/mq.): successivamente la S.r.l. “Autocentri Balduina” ha redatto un progetto di trasformazione dei capannoni fatiscenti per l’apertura dichiarata di una nuova attività a carattere commerciale ed ha presentato domanda di rilascio del nulla osta da parte dell’Ente Parco di Veio, che l’ha rilasciato il 1 settembre del 2011, quando cioè non era stato ancora nominato Commissario Straordinario il Dott. Massimo Pezzella che solo dopo ha revocato in via di autotutela la delibera n. 32 del 9.12.2009 con cui era stato adottato il Piano di Assetto ed ha conseguentemente annullato la validità della destinazione a sottozona D3 dell’area in questione.
    Ma i contenuti della “proposta” del Piano di Assetto che il Commissario Straordinario ha approvato con deliberazione n. 5 del 13.2.2012 sono identici in tutto e per tutto al Piano di Assetto così come adottato nel 2009 e revocato con deliberazione n. 49 del 30 dicembre 2011, per cui per l’area in questione è rimasta la stessa destinazione a sottozona D3: l’area contigua ad essa a ridosso di via Cassia Antica, costituita da vegetazione naturale spontanea, che ricade alla sinistra entrando in via di Villa Lauchli e di cui non è dato al momento sapere se sia pubblica o privata, è destinata invece a sottozona B2 di riserva generale (Area delle forre, dei fondovalle e delle spallette boscate).
    Come dovrebbe esser noto, il 7 febbraio scorso la Giunta del XX Municipio ha scavalcato il Consiglio Municipale ed ha deciso di presentare 16 proprie osservazioni alla “proposta” del Piano di Assetto: una di queste riguarda proprio l’area alla sinistra entrando in via di Villa Lauchli, che la Giunta ha chiesto di trasformare da sottozona B2 a sottozona D3, per analogia con l’area adiacente dove si vorrebbe aprire un centro commerciale di cui dovrebbe costituire un prolungamento.
    Sia la legge nazionale n. 394/1991 che la legge regionale n. 29/1997 stabiliscono che le zone “D” e quindi anche le relative sottozone (di “promozione economica e sociale”) possono e debbono essere individuate “nelle aree più estesamente modificate da processi di antropizzazione”: a parte la totale ignoranza della normativa vigente in materia, che non è assolutamente ammessa da parte di una amministrazione pubblica, di fronte ad una richiesta del genere non ci si può non chiedere quali siano veramente gli “interessi pubblici” che dovrebbe sempre perseguire una amministrazione pubblica e che intende quindi raggiungere per tale caso l’attuale Giunta del XX Municipio.
    Con una nota prot. n. 4 del 7 giugno 2012 a nome della associazione VAS ho chiesto all’Ente Parco di Veio l’annullamento del nulla osta da lui rilasciato il 1.9.2011, senza avere avuto a tutt’oggi alcuna risposta, malgrado due solleciti e la minaccia di denuncia per omissione di atti dovuti d’ufficio: a fronte del comportamento dell’Ente Parco di Veio da una parte e della Giunta del XX Municipio dall’altra, non si possono non condividere le forti preoccupazioni espresse dalla sig.ra Marchese Bellaroto, specie se il Commissario Straordinario pretenderà di essere lui a controdedurre in modo del tutto illecito anche a questa osservazione presentata alla “proposta”del Piano di Assetto del Parco di Veio.

  2. Gentile signor Bosi, mi sono persa fra zone e sottozone : vorrei capire se ho ben capito, mi aiuti. Se passa la richiesta del municipio quell’area verde a sinistra di via lauchli diventa edificabile, e’ così ? Grazie

  3. L’area verde a sinistra di Via di Villa Lauchli potrebbe diventare edificabile solo e soltanto se in sede di approvazione definitiva del Piano di Assetto il Consiglio Regionale del Lazio avallasse una simile destinazione in palese violazione della legge.
    Ma prima di arrivare a questa fase, occorre che l’Area VIA e VAS della Regione Lazio – dopo aver prescritto il rispetto delle prescrizioni impartite da PTP e PTPR – accolga per assurdo ed in modo del tutto contraddittorio la richiesta di destinarla a sottozona D3 in violazione proprio di PTP e PTPR ed operi una revisione in tal senso della “proposta” del Piano di Assetto, da sottoporre all’Ente Parco per la vera e propria adozione e la ripubblicazione del Piano per 40 giorni ai fini delle osservazioni e delle controdeduzioni.
    Quand’anche si scavalcasse la procedura di VAS ed a controdedurre sia direttamente l’Ente Parco di Veio, come sembra che voglia fare del tutto illecitamente il Commissario Straordinario, accogliendo magari la richiesta della Giunta del XX Municipio, sia la “proposta” del Piano di Assetto che le osservazioni presentate ad essa e le relative controdeduzioni dell’Ente debbono essere comnunque trasmesse alla Giunta Regionale che le passa al vaglio per verificarne anche la legittimità prima di sottoporre il tutto alla approvazione definitiva da parte del Consiglio Regionale.
    Appare evidente che la destinazione illecita richiesta dalla Giunta del XX Municipio dovrebbe essere sicuramente bocciata, ma con il degrado della politica che stiamo subendo da diversi anni a questa parte c’é purtroppo da aspettarsi tutto ed il contrario di tutto, perché la legge é diventata ormai un optional che debbono rispettare solo i fessi.

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