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Corso Francia e le polveri sottili

Galvanica Bruni

mascherina.jpgLa ciclista che percorre Corso Francia svicolando tra le auto con una mascherina su naso e bocca, contenta per aver dribblato il traffico, forse non sa che quella protezione a nulla serve contro le “polveri sottili”; polveri talmente microscopiche da oltrepassare quella barriera e causare disturbi respiratori. Sotto questo aspetto Corso Francia è uno dei luoghi più a rischio della Capitale. Lo ha dimostrato Legambiente che nello scorso mese di gennaio è tornata a denunciare un “nuovo allarme polveri sottili a Roma e nel Lazio” con un dossier nel quale si dimostra come nel 2012 a Roma ci siano stati ben 366 episodi di superamento dei limiti di legge.

E qual è stata la centralina peggiore? Quella appunto di Corso Francia, con ben 57 giorni di superamento (leggi qui).

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Le polveri sottili (identificate con la sigla PM10) sono materiali presenti nell’atmosfera sotto forma di particelle microscopiche il cui diametro è inferiore a 10 millesimi di millimetro. Si tratta di polveri e fumi disperse nell’aria e che hanno dimensioni molto piccole, tanto piccole da non essere filtrate dal naso e in grado di raggiungere gli alveoli polmonari.

Queste particelle sono il prodotto di processi di combustione di tipo naturale (incendi dei boschi, eruzioni vulcaniche, pollini e aerosol marino) o artificiale (motori a scoppio, caldaie per il riscaldamento, inceneritori, usura di freni ed asfalto).
Le polveri sottili provocano ogni anno in Italia circa 6.000 decessi e purtroppo Roma occupa nella statistica il primo posto (con valori 10 volte più alti di città come Catania o Bari).

La Comunità Europea ha emanato specifiche direttive in materia fissando anche i limiti massimi che non devono essere superati nell’arco di 24 ore (per le polveri sottili 50 microgrammi per mc) e il numero massimo di superamenti consentiti in un anno (35).
La direttiva recepita anche dall’Italia ha originato a livello regionale “piani antismog” con una serie di misure che per il Comune di Roma prevedono interventi emergenziali, programmati e permanenti,

I provvedimenti emergenziali stabiliscono la comunicazione sul rischio di superamento dei limiti fissati dalle norme, la “fluidificazione del traffico”, l’indicazione sui comportamenti da mantenere; le azioni di contenimento variano invece in relazione ai dati forniti dalle stazione di “background” (otto) o dalle “stazioni di traffico” (quattro tra cui quella di Corso Francia).

La differenza tra le stazioni è la seguente; quella di “background” o di fondo è un punto di campionamento rappresentativo dei livelli di inquinamento medio caratteristici dell’area che si vuole monitorare (vengono messe anche all’interno di parchi); quelle di traffico sono un punto di campionamento rappresentativo dei livelli massimi influenzato prevalentemente da emissioni da traffico.
Il superamento dei limiti può portare al blocco veicolare a targhe alterne, alla riduzione delle temperature nei locali riscaldati o al blocco totale della circolazione nelle giornate festive.

Per quanto riguarda i provvedimenti permanenti, dal 1 novembre 2012 è stato esteso il divieto di accesso alla ZTL-Anello ferroviario a tutti i veicoli a benzina Euro 1 e diesel Euro 2. Ma sono sufficienti a garantire la salute dei cittadini che vivono nelle aree più densamente trafficate della capitale?

Per capirlo siamo andati a verificare i dati dell’ARPA Lazio (Agenzia Regionale Protezione Ambientale) che svolge attività di controllo della qualità dell’aria.
I dati disponibili provenienti da 36 stazioni dislocate sul territorio della regione permettono di emanare bollettini quotidiani e settimanali con previsioni a larga e media scala.

Se andiamo ad osservare il bollettino riferito al periodo dal 28 Gennaio al 3 febbario 2013 scopriamo che il valore medio settimanale riportato dalla stazione di Corso Francia è di 40 microgrammi/mc e che i “superamenti” a partire dal 1 gennaio 2013 sono stati ben 12 (ci supera solo Colleferro Europa con un valore medio di 42 e13 superamenti).

Per quanto riguarda invece il bollettino giornaliero riferito, ad esempio, al 10 Febbraio possiamo notare che il valore registrato a Corso Francia è di 34 mentre quello di Ciampino è di 53 microgrammi/mc e pertanto superiore al limite nazionale.
Dati per nulla confortanti anche se la variabilità delle condizioni metorologiche (soprattutto precipitazioni e venti) può contribuire ad abbattere i livelli di polveri sottili.

Se è vero che questi dati sono disponibili a tutti (li riporta sia la pagina di televideo RAI3 n. 617 che il sito istituzionale di Roma Capitale) è altrettanto vero che per avere sentore di quello che respiriamo dobbiamo andare a cercare maggiori dettagli nel sito dell’ARPA districandoci tra grafici e tabelle piene di numeri.

Una cosa però è certa; se in appena un mese i superamenti sono stati 12, alla fine dell’anno quel limite di 35 sarà abbondantemente superato e i blandi provvedimenti legati alle targhe alterne non potranno certo alleviare in modo significativo le pessime condizioni dell’aria.

Chi si candida perciò alla guida della Regione Lazio e del Comune di Roma non potrà certo ignorare la drammatica situazione della città e in modo particolare del quadrante Nord; fin d’ora appare necessario mettere in cantiere ipotesi di provvedimenti da affiancare a quelli emergenziali a tutela della salute soprattutto di bambini e anziani.
Tra questi anche l’apertura immediata delle aree verdi che ancora non sono fruibili da parte dei cittadini (Inviolatella Borghese e Parco Volusia) in maniera tale da consentire ai residenti di andare a smaltire in questi polmoni verdi le micidiali polveri respirate quotidianamente.

Ai ciclisti “verdi” un consiglio: dotatevi di una mascherina facciale equipaggiata con idonea valvola; solo così potrete sperare di contrastare (forse) una intossicazione da “tubo di scappamento”.

Francesco Gargaglia

riproduzione riservata – proprietà EdiWebRoma

 

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13 COMMENTI

  1. E’ urgente fare il sottopassaggio a corso francia, risolverebbe tantissimo traffico e salverebbe la salute nostra e dei nostri figli. Il progetto già c’è ed anche voi ne avete parlato. Vi prego lottate per questa causa non possiamo morire per lo smog.

  2. La metro è l’unica soluzione per l’atavico problema del traffico a Roma Nord, il resto sono palliativi. Ringraziamo ancora una volta l’amministrazione Alemanno che ha cancellato la metro prevista.

  3. Che voi sappiate esiste un sito dove è possibile consultare i dati della centralina real-time ?
    Mi interesserebbe capire la concentrazione delle polveri nelle varie ore del giorno.

  4. Concordo con la pericolosita’ delle polveri sottili, ma mi domando quando si scrive: “Le polveri sottili provocano ogni anno in Italia circa 6.000 decessi”, ma e’ la solita sparata giornalistica? non ho mai sentito parlare che uno e’ morto a causa delle polveri sottili..le cause magari saranno + di una, se si intende tumore polmonare ad esempio, questo sorge x varie cause e attribuirle solo alle polveri…a me pare una esagerazione. Comunque soluzioni non ce ne sono al di fuori di una bella metropolitana, ma mi accontenterei anche di una ferrovia in superficie che veramente colleghi roma nord a qualche stazione metro gia’ esistente.
    Ad esempio con l’avvento del nuovo polo stazione tiburtina (vedi Italo) possibile che non si e’ pensato a collegare meglio quel polo con la zona di Ponte Milvio? Soluzioni? una solo prendere il taxi e pagare intorno ai 12 euro in assenza di traffico sulla tangenziale.

  5. Mi limito a rammentare l’art. 32 della nostra Costituzione, che così recita: La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività,…, personalmente nutro la convinzione che la conservazione della nostra salute non rappresenti un serio obiettivo per chi amministra questa città. Mi correggo, non lo è affatto. Aspettare l’autobus a corso di francia significa mettere a dura prova la nostra persona; per la pazienza che richiedono le lunghe attese, per il freddo e il caldo da sopportare, per lo smog che regaliamo ai nostri polmoni. Eppure la soluzione al problema esiste ed è molto semplice: aumentare i mezzi pubblici e diminuire la circolazione delle vetture inquinanti.
    Ma qualcuno di voi ha sentito parlare di inquinamento in questa campagna elettorale?

  6. Le speranze di vivibilità dei romani si scontrano con una realtà desolata e (apparentemente) senza speranza. L’accesso alla fascia urbana da nord avviene tramite Flaminia e Cassia rimaste, soprattutto quest’ultima, a dimensioni da anni ’60 con un carico di veicoli aumentato in modo esponenziale negli ultimi anni. Anche per la disastrosa gestione dei quel poco di trasporto pubblico esistente.

    Anche se l PM10 non sono solo di origine “automobilistica”.

  7. Penso anche io che sia fondamentale la realizzazione del sottopassaggio di Corso Francia che sveltirebbe il traffico ed eviterebbe per certo l’attuale tasso di inquinamento. E’ incomprensibile che, sino ad oggi, anche da parte di organi di informazione come questo blog, non si sia riusciti a fare una seria campagna a favore di quest’opera che muterebbe in meglio la vita di un intero settore della città.

  8. A chi vorrebbe la metropolitana e il sottopassaggio: ma vi rendete conto che per mettere 200 metri di tubature ci vuole un anno e mezzo? Dopo via due ponti ora è chiusa via ischia di castro e se va bene la riapriranno a maggio. Non oso pensare a un lavoro di costruzione di una metropolitana, non mi sembra alla nostra portata.

  9. Scusate la domanda…, ma il sottopasso che molti sembrano desiderare… dove dovrebbe “iniziare” e dove dovrebbe “finire”? Che se si ipotizza un “Coorso Francia Bis” sotterraneo… dove dovrebbe “uscire”? Avete presente che al termine di Corso Francia (sopra o sotto terra che sia…) c’è una “cosetta” chiamata Tevere che occupa trasversalmente ogni spazio??

  10. Sig. Ennio nessuna “sparata giornalistica” purtroppo: i dati relativi alla mortalità da polveri sottili sono numerosi e tutti drammatici. Nell’ambito dell’indagine conoscitiva della Commissione Ambiente della Camera il CNR stima ad esempio che nella Pianura Padana, dove la concentrazione di polveri è molto forte, in 13 metropoli tra il 2002 e il 2004 ci siano stati oltre 8000 morti. Secondo una inchiesta del Corriere i “morti da traffico” in Italia sarebbero 14 al giorno mentre il quotidiano laRepubblica stima che a causa dello smog in Europa i morti sarebbero 310.000 ogni anno. Il rapporto annuale di Legambiente “Malaria 2010” stima invece in 8000 i morti da inquinamento nelle principali città italiane (dato confermato da Eco.blog). Secondo il Commissario Europeo per l’Ambiente in Italia ci sono molte città dove per ogni 10.000 abitanti più di 15 “muoiono prematuramente solo a causa delle polveri sottili”. Magari fosse stata la solita sparata giornalistica! Cordiali saluti.

  11. Il sottopassaggio non risolverebbe nulla e farebbe più danni che altro. Evidentemente qualcuno non ha ancora capito che *l’unica* soluzione per eliminare un po’ di traffico ed inquinamento in quella zona è il potenziamento del trasporto su ferro, e soprattutto l’arrivo della C, il cui progetto perlomeno esiste ed è in via di finanziamento. Certo se ci si concentra sulla costruzione di un sottopassaggio automobilistico la metro non ci arriverà mai.

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