La petizione dell’American Institut for Roman Culture sta registrando tante adesioni, in poche ore è stata firmata da oltre mille persone. L’obiettivo è arrivare a 5mila, un numero indispensabile per smuovere le coscienze. Ne parliamo con Darius Arya, Executive Director dell’AIRC che tanto si sta spendendo per salvare “the gladiator tomb”.
Cinquemila no all’ipotesi di seppellire il Mausoleo di Marco Nonio Macrino, “la tomba del gladiatore”, seppellirla solo perché non ci sono i fondi per recuperarla e per creare un’area museale là in via Vitorchiano, vicino alla stazione Due Ponti sulla Flaminia, dove è venuto alla luce pochi anni fa: questo il goal che vorrebbe fare Darius Arya con la petizione internazionale.
Seppellire per preservare, è invece l’obiettivo della Sovrintendenza. Obiettivo lodevole non mandare a morte certa un ritrovamento di tale portata, ma seppellire significa anche nascondere, e poi ignorare, e poi dimenticare.
Perché ciò non accada, perché “la tomba del gladiatore” viva alla luce del sole, negli ultimi giorni è sceso in campo Russell Crowe, protagonista del film “Il Gladiatore” e poi si è straordinariamente mobilitato l’American Institut for Roman Culture, un istituto dedicato alla salvaguardia della cultura dell’antica Roma con sede in Austin, negli USA, e un’altra a Roma, nel quartiere Prati.
Darius Arya ne è l’Executive Director. Gli abbiamo rivolto alcune domande le cui risposte abbiamo tradotto salvaguardando il senso e lo spirito delle sue considerazioni.
Darius, cos’è l’AIRC e quali i suoi obiettivi? L’AIRC è stato fondato da un gruppo di persone legate da un’intensa devozione all’antica Roma e da un forte impegno nel promuovere la ricerca archeologica e la comprensione pubblica del patrimonio culturale della vostra città.
Il nostro obiettivo è promuovere e difendere il patrimonio culturale di Roma tramite programmi educativi e progetti, sensibilizzando il pubblico internazionale e ispirando un costante impegno, a favore delle generazioni future e per la salvaguardia di Roma, nella tutela del prezioso patrimonio archeologico.
Ai romani è piaciuto sapere che un istituto americano studia la nostra storia e si preoccupa di salvaguardarla. Quanto era conosciuto il “Gladiatore” prima del film di Russell Crowe? Il film, Russell Crowe, gli Oscar ricevuti: è grazie a tutto ciò questa scoperta archeologica è stata conosciuta in America. E’ stata una buona cosa farla conoscere e Russell Crowe in prima persona si sta battendo per la sua salvaguardia. Nella tutela delle antichità l’Italia deve essere leader: il sito scoperto in via Vitorchiano è qualcosa di sbalorditivo, conferma l’enorme patrimonio presente nel vostro territorio, non è difficile da capire. Credo che sia un’ enorme opportunità sostenere questa grande scoperta che ha generato molto entusiasmo nel panorama culturale.
Il Mausoleo di Marco Nonio Macrino in Italia è stata la scoperta più importante degli ultimi 30 anni e ora sembra che finirà di nuovo sotto terra…Vediamo cosa riusciamo a fare con la nostra petizione che di solito è un buon modo per richiamare attenzione e sostegno ad una causa. La tutela del mausoleo è la chiave di lettura. Noi vogliamo promuovere un riesame della decisione affinchè siano portati a conclusione gli scavi e gli studi in merito.
Parliamo della vostra petizione, l’obiettivo è raggiungere 5mila firme. E dopo? Prima di tutto vediamo di raccoglierle tutte per ottenere che il sito non sia sepolto nuovamente. Poi, una volta raggiunto questo successo, sarei felice di trovare uno sponsor privato .
E’ al corrente che accanto al sito del Mausoleo verrà costruito quanto prima un mega centro commerciale? No, non ne ero a conoscenza! Sarebbe importante se si riuscisse ad organizzare una tavola rotonda per discuterne. Dovrebbero parteciparvi i costruttori (se no erro il progetto iniziale era di costruire degli appartamenti prima che scoprissero la tomba) , il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, i vertici del XX Municipio, i cittadini residenti nella zona etc.
Nello scambio di email, non abbiamo avuto modo di spiegare a Darius che la decisione è stata già presa il 14 maggio 2012 in un’infuocata seduta di Consiglio del XX Municipio che ha votato a favore della costruzione di una struttura di 14mila mq nonostante il progetto fosse giunto in aula accompagnato da tre bocciature: quella dei cittadini e quelle di due commissioni consiliari (leggi qui). Così vanno le cose qui da noi.
Ma torniamo alla tomba del gladiatore. Se il sito fosse aperto al pubblico come museo – conclude Darius – la sua frequentazione dovrebbe essere favorita e implementata con una fermata ferroviaria (che già c’è), con una pista ciclabile e collegandolo con altri siti archeologici vicini come quello di Prima Porta.
Già, è il vecchio sogno del parco archeologico sulla Flaminia di Gaetano Messineo.
Edoardo Cafasso
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Ma la costruzione del mostro di cemento non è stata assentita definitivamente, per fortuna, ma il voto positivo del consiglio del XX Municipio è una vera e propria figura di m…a internazionale per l’Italia intera.