Home AMBIENTE Piena del Tevere, denaro pubblico ai circoli danneggiati

Piena del Tevere, denaro pubblico ai circoli danneggiati

Galvanica Bruni

Il sindaco Alemanno, nell’incontrare i concessionari delle attività che si trovano sulle sponde del Tevere, in zone esondabili, in merito ai danni subiti dall’ultima piena ha annunciato che si farà parte in causa nel chiedere fondi straordinari alla Regione Lazio e alla Protezione Civile nazionale per risarcirli. E se questi non arriveranno, sarà il Campidoglio ad intervenire con un contributo solidale.

Lo si apprende da un laconico comunicato pubblicato sul sito del Comune nel quale si spiega che in aggiunta all’intervento del Comune sarà stanziata la cifra di 250mila euro per il recupero in urgenza del Tevere ed in particolare per la bonifica di parte delle banchine e la riduzione in loco dei tronchi galleggianti che ostacolano la navigazione, operazione questa che sarà condotta in collaborazione con la Capitaneria di Porto di Fiumicino.

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Sempre nell’incontro con gli operatori fluviali, il Sindaco ha annunciato che si farà interprete presso le competenti autorità regionali affinché venga istituito un unico punto di riferimento per la trattazione delle pratiche amministrative in modo da favorire la più rapida ripresa delle attività dei numerosi circoli.

Solo in zona Ponte Milvio – Tor di Quinto non sono infatti poche le strutture ad esser rimaste danneggiate: dagli impianti del circolo canottieri Aniene al CUS Roma, da quello della RAI al Circolo Magistrati, dal circolo Le Mirage al Bau Village senza contare tutti gli altri circoli remieri, magari più piccoli, che si affacciano sul Tevere.

Ma tutto questo accade a pochi giorni da quando Italia Nostra aveva dichiarato ai quattro venti “gli interventi per i danni della piena del Tevere sulle opere realizzate nelle aree esondabili non devono pesare sulle tasche dei cittadini” raccogliendo il favore dell’opinione pubblica.

Ma non solo, l’associazione aveva anche dichiarato che “si opporrà decisamente a che si destinino le scarse risorse economiche del Comune e della Regione per opere che se si fossero rispettate le norme vigenti, non avrebbero dovuto esistere”.

C’è quindi da attendersi una nuova strenua battaglia di Italia Nostra come le tante altre precedenti dalle quali è spesso uscita vincitrice?

D’altra parte il senso dell’opposizione al risarcimento dei danni con denaro pubblico è semplice: chi ha realizzato un’opera su di un’area esondabile, qualche volta addirittura su un’area golenale – spazio naturale che ha la funzione di accogliere le acque in caso di alluvione -, doveva essere pienamente consapevole del pericolo di una piena.
Si chiama rischio d’impresa, e di norma un’impresa privata che decida di correrlo dovrebbe farlo assicurandosi, non contando sulle tasche dei cittadini.

Qualcuno potrebbe dire che il Campidoglio è già intervenuto direttamente con un contributo solidale a favore di chi ha riportato danni in occasione degli scontri causati dai black-bloc nel novembre 2011 e quindi, per analogia, non ci sarebbe nulla di male a risarcire agli operatori fluviali i danni subiti dalla piena.

Ma la differenza non è sottile: nessuno dei commercianti è andato a cercare i black-bloc invitandoli a spaccargli le vetrine, mentre invece la piena è lì, sempre in agguato. Non a caso negli ultimi quattro anni ben tre volte il Tevere ha superato le banchine: dicembre 2008, gennaio 2010, novembre 2012.
Parlare di evento imprevedibile appare dunque molto bizzarro.

Fabrizio Azzali

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8 COMMENTI

  1. Io sto co Italia nostra .
    Se no scemo vole costrui a ridosso den vurcano o po fa e quanno erutta paga e conseguenze.
    Cosi quanno a gente costruisce ne zone che s’alluvioneno so affari loro.
    Quello che nun se capisce che sta gente soprattutto l’urtime attivita so state autorizzate pur conoscenno l’urtimi comportamenti de sto fiume che nun se po sposta.
    A alema i sordi di cittadini nun li devi tocca chi vole sta li se deve prenne e precauzioni pe fasse meno male possibile oppure deve pia n’accordo cor Tevere .
    Oppure quanno se prevede a piena a spese sue se mette n sicur zza i beni. Oppure a cosa piu normale je se dice che nun po piu sta LI perche se semo accorti l’ambiente o stamo a massacra co na serie de comportamenti INNATURALI se dice cosi no .

  2. Il disperato tentativo di Alemanno di cercare “sostegno” al suo operato con l’elargizione di fondi pubblici ad enti privati che hanno occupato aree “a rischio” e che dovrebbero essere tutelate e libere, è offensiva verso tutti i cittadini che (ancora) pagano le tasse, soprattutto in questo periodo di saldi IRPEF. In attesa – mancano pochi giorni oramai – della scandalosa batosta IMU che il dissennato Comune di Roma impone ai cittadini.

  3. Come volevasi dimostrare!!!

    Eravamo già intervenuti sull’argomento (l’ultima volta a sostegno della dichiarazione di Italia Nostra) prevedendo – facilissima profezia – questo intollerabile esito della vicenda “esondazione Tevere” e danni conseguenti.

    Puntualissimo (lo fosse anche per altre situazioni ben più urgenti!) il nostro Sindaco Alemanno, che non finisce di stupirci per le sue improvvide decisioni, mette mano al borsellino (naturalmente quello che sta nelle nostre tasche) per rimborsare i “poveri” circoli esclusivi che si sono piazzati, nel corso degli anni, esattamente dove non dovevano.

    L’impressione, che provoca nausea e giramento di testa (eufemismi legati alla metafora della “vertigine”), è di essere finiti in un mondo “all’incontrario”.

    Ma come? Ma non dovrebbe essere vietato localizzare manufatti in aree esondabili, quando non addirittura golenali?
    E chi lo fa, non dovrebbe ALMENO caricarsene i rischi e pagare i danni indotti dalla loro presenza in aree vietate.

    E chi amministra e non fa i controlli che gli spettano come obblighi istituzionali e non fa rispettare le regole e le norme, non dovrebbe anche lui risarcire la comunità, almeno in termini politici?

    E’ assolutamente necessario che noi cittadini, organizzati nei Comitati o meno, diamo vita ad un larghissimo movimento di opinione per contrastare questa indecente decisione del Sindaco prima che questa diventi operativa nei soliti modi trasversali e mimetizzati.
    I soldi pubblici vanno utilizzati per le esigenze prioritarie dell’intera collettività e ben altre sono le urgenze di questo Comune devastato da questa inqualificabile Amministrazione.

    Paolo Salonia, portavoce del Comitato Abitare Ponte Milvio

  4. A nome di Italia Nostra informo che stiamo verificando quante opere edilizie siano state permesse ultimamente nelle aree esondabili del Tevere e quante sono in itinere. E’ molto difficile avere notizie dagli uffici pubblici e per questo chiedo a chi è al corrente nel Municipio XX di queste situazioni di informarmi al mio email :
    mirellabelvisi@yahoo.it
    Mi risulta che anche l’attuale sede del Municipio sia stata costruita in area esondabile e anche il previsto nuovo Centro commerciale sulla via Flaminia.

  5. @ Mirella Belvisi

    Doppio si!
    Infatti la sede del Municipio XX è rimasta chiusa per 6 giorni a seguito dell’esondazione, riportando gravissimi danni, pagati, al solito, dalla comunità.

    Analoga situazione per il previsto, contrastatissimo dalla cittadinanza, nuovo (e inutile) centro commerciale, per il quale chieidamo una forte iniziativa anche da parte di Italia Nostra affinchè sia evitato l’ennesimo scempio.

    Per ulteriori casi, come dice giustamente lei, “è molto difficile avere notizie dagli uffici pubblici”, ma ci proveremo ugualmente con determinazione.

    Paolo Salonia, portavoce del Comitato Abitare Ponte Milvio

  6. perchè invece il sindaco non stanzia due soldi per sistemare la palestra e la sala tecnica per la mensa dell’istituto scolastico materna ed elementare di Via Mengotti? E’ un anno e mezzo che gli studenti dell’istituto aspettano che venga sistemata, non possono svolgere attività fisica e sono costretti a mangiare pasti preparati in altre strutture.
    Sembra tra l’altro sparita la copertura dal bilancio del comune di roma nonostante la “somma urgenza”. Invece i soldi per sanare opere che non dovevano esistere si trovano!!!

  7. Quante storie per 250.000 euretti…cosa volete che siano rispetto ai 5 milioni di euro di oneri concessori non recuperati?

    http://archiviostorico.corriere.it/2009/ottobre/09/sigilli_alle_piscine_Roma_2009_co_8_091009032.shtml

    http://roma.repubblica.it/cronaca/2010/07/23/news/mondiali_di_nuoto_alemanno_sentito_in_procura-5765449/

    Mi sorge però un amletico dubbio ..
    questi club sono in prossimità del Tevere… non è che anch’essi verranno rimborsati a spese del contribuente?

    Ahi ahi, Alemanno… te lo avevamo detto che a tirar troppo la corda ci si fa male…

  8. quei 250.000 euro hanno uno scopo ben preciso ….date le frequentazioni dei vari Circoli, Ale…magno si vorrebbe assicurare un bacino di voti….i circoli in questione la cui quota associativa annua è notoriamente molto elevata, sono infatti frequentati esclusivamente da liberi professionisti, imprenditori, magistrati e gente di spettacolo non abbisognano certo delle sovvenzioni del Comune…..

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