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Cassia, nonostante la tragedia si continua a trasgredire

Galvanica Bruni

fabbroni.jpgIl tragico incidente del 10 ottobre che è costato la vita a Claudia Scarano, una donna di 43 anni, ha suscitato molta impressione tra i residenti che conoscono bene la pericolosità dell’incrocio tra Via Cassia e Via Fabbroni. A distanza di una decina di giorni siamo voluti tornare sul luogo dell’incidente per capire quanto la tragedia abbia insegnato a chi transita di lì e se sia la velocità la vera ragione di una catena di incidenti gravi e a volte fatali.

Non c’è alcun dubbio che sulla Via Cassia Nuova si cammini a velocità sostenuta; sarà per l’ampiezza e lunghezza della strada oppure perché si esce da una serie stancante di semafori, fatto sta che auto e scooter viaggiano ben oltre i limiti imposti dal centro abitato. La doppia riga che separa le due carreggiate viene spesso oltrepassata con colpevole imprudenza specie se sulla corsia c’è un automobilista non abbastanza veloce.

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Il suggerimento di mettere un segnale di avvertimento è sensato, anche se la velocità non sembra essere l’unico motivo di pericolo del doppio incrocio.

Ci siamo soffermati su Via Fabbroni (Largo Pasquale Saraceno) e Via Pareto nella tarda mattinata per oltre un’ora, quando il traffico è meno intenso, e ne abbiamo viste davvero delle belle.

Va detto innanzitutto che l’incrocio è ben segnalato: la segnaletica è visibile e in ottimo stato; lo stesso per le righe in terra che sono state verniciate di recente. Le frecce riportate sull’asfalto indicano senza pericolo di sbagliare qual è la direzione giusta da mantenere. Abbiamo accertato soltanto che uno dei semafori ha una luce gialla danneggiata; niente di più.

L’altro incrocio, quello tra la Cassia e Via Pareto (Via Pareto contrariamente a quanto si crede non raggiunge il quadrivio con i semafori ma devia verso destra in direzione di Corso Francia), nonostante non sia servito da un semaforo ha però 4 luci gialle lampeggianti che ne indicano la pericolosità.

Oltre la velocità (che in questo tratto è quasi sempre eccessiva) abbiamo potuto rilevare altri due comportamenti tendenzialmente molto pericolosi: l’attraversamento dell’incrocio con il semaforo “giallo” e la svolta a destra o sinistra laddove non è consentito farlo.

Molti automobilisti affrontano l’incrocio a forte velocità e se il semaforo è sul giallo anziché rallentare pigiano sul pedale dell’acceleratore con il risultato di passare con il rosso. In appena un’ora le infrazioni sono state numerosissime.

L’altro fattore di rischio è legato a chi tenta di svoltare su via Fabbroni nonostante la segnaletica lo proibisca; si tratta prevalentemente di auto che provenendo da nord cercano di svoltare a sinistra oppure chi, da Via Fabbroni, con una svolta sempre a sinistra, cerca di immettersi sulla Cassia Nuova.

Comportamenti gravi quasi sempre adottati per non effettuare il giro delle grandi “isole” che permetterebbero di svoltare in totale sicurezza in non più di un paio di minuti. Nell’ora in cui abbiamo sostato su Largo Saraceno abbiamo contato 15 infrazioni: scooters, auto e in tre casi autocarri o grossi furgoni.
Solo il traffico rado delle undici del mattino ha evitato incidenti.

Ma se alcuni comportamenti sono potenzialmente “criminali” anche quelli meno gravi concorrono a rendere poco sicuri quegli incroci: dal sorpassare sistematicamente la “linea di arresto” all’occupazione delle strisce pedonali (comportamento assai diffuso tra le due ruote), dal parcheggio in curva e in prossimità degli incroci al mancato rallentamento in prossimità di Via Pareto (comportamento previsto dal CdS nel momento in cui si è prossimi ad un incrocio).

Un sottopasso o una rotatoria potrebbero essere la soluzione alla obiettiva pericolosità di questo incrocio ma resta il fatto che con il buon senso, il rispetto delle norme del Codice della Strada e la prudenza si potrebbe sconfiggere definitivamente la “maledizione” che grava su questo tratto della Cassia.

Francesco Gargaglia

riproduzione riservata – proprietà EdiWebRoma

 

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8 COMMENTI

  1. La morte di quella donna non ha insegnato nulla, i piagnistei sono finiti e siamo tornati alla “nornalità romana” : è proprio questa che fa paura, è una sorta di anarchia stradale, sia da parte degli automobilisti che dei pedoni. Ognuno pensa di poter fare il proprio comodo, dare la colpa allo stress da traffico è solo una scusante, perchè la sua congestione avviene proprio per il non rispetto del codice stradale : ad esempio il formare diverse file disordinate negli incroci dove c’è una canalizzazione serve solo a perdere tempo e creare il caos.
    Secondo me quest’incrocio , come tanti altri, non è pericoloso se tutti rispettiamo le regole, se tutti non svoltiamo a sinistra in senso vietato, se tutti i pedoni aspettano il loro segnale verde del semaforo . Come riportato nell’articolo, queste azioni pericolose a cosa portano? guadagnare quei 2 minuti,che possono anche diventare 4 o 5, ci cambia la vita?? com’è accaduto nel caso sfortunato della povera signora, non ce la cambia, ce la fa perdere, e purtroppo accadrà di nuovo, se ognuno di noi non sarà più responsabile e serio nella guida e nel rispetto delle regole.

  2. rotonda senza dubbio.
    ma i rilevatori di velocità (certo non con limiti di 30 km/h )sul discesone devono esserci, non si può arrivare ad un punto di svolta viaggiano a bomba.
    e, per me, chiusura della svolta per via pareto, anche se mi rendo conto che ciò comporterebbe far fare dei giri lunghissimi per raggiugere la cassia vecchia.
    nel mentre si potrebbe studiare la cosa.

  3. Penso che ci sia un altro sistema per obbligare a rallentare: LE FASCE DI RALLENTAMENTO incollate sul manto stradale alla fine della discesa almeno 100 metri prima dell’incrocio.

  4. Suggerirei di far installare un cartello che indichi a chi proviene dal GRA e voglia svoltare a sinistra che deve proseguire e svoltare a destra per poi attraversare la cassia e proseguire verso la Flaminia

  5. Scusatemi, forse mi sbaglio io, ma credo ci sia un errore sull’articolo. Cito: “L’altro fattore di rischio è legato a chi tenta di svoltare su via Fabbroni nonostante la segnaletica lo proibisca; si tratta prevalentemente di auto che provenendo da nord cercano di svoltare a sinistra oppure chi, da Via Fabbroni, con una svolta sempre a sinistra, cerca di immettersi sulla Cassia Nuova.”

    Via Fabbroni è il proseguimento di via Pareto, la quale dalla Cassia porta verso Corso Francia ma poi nell’ultimo tratto prima del semaforo prosegue verso destra, mentre appunto l’ultimo tratto fino al semaforo, e poi proseguendo oltre l’incrocio fino ad arrivare alla Flaminia, prende il nome di via Fabbroni.

    Ora, io temevo di ricordare male e di aver fatto sempre l’infrazione senza rendermene conto, ma ho controllato su GoogleMaps con il cursorino che dà la visuale fotografica ad altezza uomo della strada, e sia nel tratto di via Fabbroni che va dalla Flaminia alla Cassia Nuova, sia nel tratto in direzione opposta che da via Pareto/Fabbroni porta alla Cassia Nuova non vi è segnale alcuno che indichi divieto di svolta a sinistra! Neanche segnaletica orizzontale, mi è sembrato, anche se nelle foto di Google Maps ci sono sempre automobili di passaggio e vedere bene che a terra non ci siano segnali di obblighi è difficile…

    In ogni caso a semaforo verde per i due sensi di marcia incrociando la via Cassia Nuova, il buon senso e il codice della strada obbligano a dare precedenza durante la svolta a sinistra, a chi va in direzione diretta. Quindi se io arrivando da via Pareto/Fabbroni devo girare sulla Cassia Nuova, devo prima aspettare lo scorrere delle auto che vanno dritte, o aspettare che loro mi diano il passo per “tagliare loro la strada” in tutta sicurezza. Ma non c’è alcuna infrazione! E’ un semplice incrocio con delle semplici regole di base del codice della strada da seguire!
    Il problema è piuttosto sulla Cassia Nuova, dove invece i segnali di obbligo (e conseguenti divieto) sono BEN visibili anche in segnaletica orizzontale oltre che verticale! Lì sì…

    Comunque… Ho riletto più volte quelle righe per cercare di capire se ho frainteso io, ma temo che ci sia un errore… Mi confermate o smentite, per favore? Grazie!

  6. Pilar dopo la sua attenta osservzione sono tornato sul posto e in effetti la situazione è quella da lei descritta; ho chiesto anche ad una pattuglia di vigili in transito che mi hanno confermato, in assenza di una cartello con una freccia che obblighi ad andare diritti, la possibilità di svolta a sinistra.
    Complimenti per la sua acutezza e spirito di osservazione. FG

  7. oh, grazie 🙂 Bene, allora tiro un sospiro di sollievo! 😀 Non ho mai fatto infrazione! Temevo di essere stata costantemente fuorilegge senza rendermene conto, ma mi sembrava strano! Credo che la questione sia che la Cassia Nuova è “grande”, e come purtroppo sappiamo, ad alta scorrevolezza quindi svoltare a sinistra vuol dire tagliare la strada a chi sopraggiunge nell’altro verso, a semaforo verde. Tanto che infatti c’è il modo per fare inversione superando di poco il semaforo all’incrocio. Mentre provenendo da via Fabbroni in ambo i sensi bisogna comunque dare la precedenza alla Cassia, ma il semaforo è verde e per loro è rosso. Ed essendo via Fabbroni “piccola” difficilmente le velocità arrivano al pari della Cassia… E’ l’unica spiegazione che mi viene in mente per la differenza di trattamento tra le due… E’ una strada a diritto di precedenza.
    🙂

    Grazie!

    Gentile redazione, forse è il caso di correggere l’articolo per non creare confusione! O di correggerlo facendo notare questa particolarità… Grazie!

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