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Le due anime del Parco di Aguzzano

Galvanica Bruni

aguzzano120.jpgNel Parco di Aguzzano sembrano convivere due anime: quella ecologista e ambientalista che si oppone ad un uso consumistico dell’area e quella di chi vorrebbe invece destinare parte delle strutture ad uso commerciale in modo da reperire fondi per la manutenzione. Due posizioni apparentemente inconciliabili: a noi il parco, così com’è, ci è sembrato comunque un piccolo gioiello.

Il Parco di Aguzzano si trova nel settore nord-est della città, tra la Via Nomentana, il GRA e il fiume Aniene ed è facilmente raggiungibile da Viale Marx o Viale Kant; si tratta di un lembo di campagna romana dove nel passato esisteva una delle tante tenute agricole assorbite dell’espansione della città.

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Sessanta ettari di terreno trasformati in Parco Regionale l’8 agosto del 1989 e facenti parte del sistema di aree protette di Roma Natura; il Parco di Aguzzano, che ha quattro accessi (p.le Hege, via Schopenaure, Via G.Mazza e Via Leibniz), ha al suo interno numerosi casali ottocenteschi costruiti durante la bonifica del territorio e denominati Casali ALBA (dal nome della Anonima Laziale Bonifiche Agrarie).

Noi siamo entrati nei pressi di Largo Stucchi dove il Casale ALBA 3 ospita il Centro Visite e il Centro di Cultura Ecologica con la biblioteca “Fabrizio Giovenale”.

Ad accoglierci è il direttore Stefano Petrella, un naturalista più per vocazione che per professione: è lui a raccontarci le potenzialità e le vicende di questo Centro che avrebbe dovuto chiudere alla fine del 2009.

Il centro è gestito dal 2003 da una associazione temporanea di impresa costituita dalla LIPU e dal Casale Podere Rosa; qui, all’interno di un bel casale perfettamente restaurato, oltre alla attività della biblioteca, vengono condotte attività di ricerca e formazione, conferenze, eventi culturali e manifestazioni artistiche.

Il centro inoltre dispone di un “archivio ambientalista” e svolge attività didattica in collaborazione con l’Istituto di Paleontologia Umana.

Alla fine del 2009, alla scadenza della convenzione, il Comune di Roma ha chiesto la restituzione dei locali e di conseguenza la cessazione delle attività del Centro. Nonostante gli appelli e le proposte, a cui hanno aderito tantissimi cittadini e associazioni, il Comune si è dimostrato irremovibile tanto da costringere l’associazione ATI-LIPU ad un ricorso al TAR.

Nel frattempo uno dei Casali, la Stalla dei Tori, destinato a sala proiezioni, è stato assegnato alla Protezione Civile che ne ha fatto un Centro di Formazione mentre il Casale Alba 2 si è cercato di destinarlo ad un progetto di recupero per detenute con prole (progetto non andato in porto per la forte opposizione dei residenti che hanno contestato il danno ambientale e l’eccessivo onere economico).

Attualmente il Centro di Cultura Ecologica è frequentato da tanti giovani e universitari che lo utilizzano per studiare; un antico fienile, ad esempio, è stato trasformato in una splendida terrazza dove è possibile sostare per leggere o scambiare quattro chiacchiere.

Il Parco, prevalentemente pianeggiante è attraversato da un minuscolo fosso, il fosso di San Basilio, che costituisce l’area umida; la vegetazione è varia e rigogliosa essendo costituita da erbe tipiche della campagna, da siepi di rovi e biancospini (ambiente ideale per molte specie animali) e da alberi di grande fusto che un tempo servivano da frangivento (pini, cipressi, eucaliptus, platani orientali e platani riccio).

Gli ampi prati dove i cani possono correre liberi sono attraversati da un “sentiero natura” attrezzato con pannelli esplicativi e informativi che comprende anche un’area gioco per i bambini.

Di particolare interesse, nei pressi di un casale attualmente inutilizzato, la parete rocciosa di tufo limonato dal colore rossastro che evidenzia come la struttura geologica sia formata da depositi vulcanici.

Tra gli elementi rappresentativi del Parco di Aguzzano c’è anche il Gruccione (Merops apiaster), un uccello migratore che sverna in Africa la cui caratteristica è il bellissimo piumaggio colorato e che, per la gioia di qualcuno, si nutre di insetti aculeati (api, vespe e calabroni) arrivando perfino a depredare gli alveari.

E’ da mettere in evidenza come il Parco di Aguzzano sia adiacente alla Riserva Naturale della Valle dell’Aniene che sebbene più frazionata costituisce, con i suoi 620 ettari attraversati dal fiume, un importante cuneo verde all’interno di aree fortemente urbanizzate.

Quali saranno le sorti del Centro di Cultura Ecologica che è uno degli elementi fondamentali del Parco (ma anche un centro di aggregazione del quartiere) è difficile dirlo; noi ci auguriamo che le sue attività continuino nel tempo magari con qualche piccolo adattamento così da soddisfare anche l’altra anima di questo lembo di territorio sottratto alla cementificazione.

Francesco Gargaglia

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