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Parco Volpi è in agonia, Parco Volpi sta morendo

Galvanica Bruni

parcovolpi120.jpgL’ennesima denuncia. Non possiamo farne a meno, non si può restare impassibili davanti all’intollerabile, inqualificabile stato di degrado che affligge Parco Volpi, alla Farnesina, che giorno dopo giorno sta assumendo la fisionomia di un letamaio abbandonato. Parco Volpi sta morendo, nella consapevole indifferenza delle istituzioni.

A distanza di venti giorni dalla nostra precedente inchiesta nulla è cambiato, anzi tutto è peggiorato. Complice il lassismo, il disinteresse, o la probabile predeterminazione di mandare in rovina un’area verde dalle innegabili qualità e dalla tangibile ricchezza costituita da oltre settanta grandi pini, Parco Volpi, privo da anni di manutenzione, è ormai agonizzante.

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Venti giorni fa denunciammo il rischio che potesse prendere facilmente fuoco grazie alle enormi cataste di legno abbandonate a seguito del taglio dei rami e degli alberi caduti dopo le nevicate di febbraio.  Ebbene quelle cataste sono ancora lì, sempre più secche, sempre più infiammabili. Ma non è tutto.

Ma non è tutto, dicevamo. Negli ultimi venti giorni Parco Volpi, a causa dell’assenza di ogni tipo di controllo e d’illuminazione, è diventato luogo di dimora di sbandati. Prova ne sono le decine di bottiglie, i cumuli di rifiuti, le scarpe vecchie, i cocci, le valige rotte, le cartacce ed i vecchi giornali che assieme a coperte e giacigli fanno bella mostra di sé a chi, guardando bene dove mettere i piedi, vi si avventura. Uno squallido spaccato del più infimo livello di degrado che un parco romano possa raggiungere. Il tutto a soli 200 metri dall’imponente Ministero degli Esteri.

E nonostante ciò accada sotto gli occhi di chi dovrebbe provvedere a porre rimedio, Parco Volpi continua dunque ad affogare nella sporcizia e nel degrado. La conferma arriva dai pochi cestini per i rifiuti, ovviamente vuoti, che si presentano però con delle buste nuove e ben calcate all’interno. Segno che qualcuno viene a cambiarle. Qualcuno però che passa, guarda, va oltre e non riferisce. O se lo fa, è chi raccoglie la segnalazione che si spiccia poi a metterla in un cassetto.

Non c’è parco nel XX Municipio che sia più desolatamente abbandonato di questo. Parco Volpi è in agonia, Parco Volpi giorno dopo giorno sta morendo nella consapevole indifferenza delle istituzioni.

Ma tanto, “di questo parco non gliene frega niente a nessuno”, ci disse il 2 luglio, solo venti giorni fa, un solitario frequentatore. Parole che trovano nuova conferma in queste foto di domenica 22 luglio.

Claudio Cafasso

Tutta la storia del Parco Volpi nei nostri precedenti articoli: clicca qui

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6 COMMENTI

  1. – Parco Volpi, che non si capisce come sia possibile continuare a chiamarlo Parco,
    – “manifesto abusivo”, avete letto bene “a b u s i v o” oltre che istituzionale, dappertutto per “propagandare” i successi epocali delle azioni determinanti ed incisive di questa maggioranza del XX°, cioè il nulla,
    – “marciapiede-fai-da-te”, fai-e-disfa-e-rifai, carta vince e carta perde,
    – “tavolino selvaggio”, ma non si deve parlare di OSP,
    – Ponte Milvio, ma perchè c’è qualche problema sulla piazza e dintorni?,
    – ristrutturazione Stazione Ferroviaria Due Ponti, ovvero come ti prendo per il naso i cittadini e gli piazzo una bella colata di cemento,
    – discarica di Pian dell’Olmo, un successo (?) equivalente alla spazzatura sotto il tappeto,
    – i “quartieri di periferia dove i problemi sono ben altri , ( purtroppo ! ) problemi che voi probabilmente neanche conoscete e vi auguro di non conoscerli mai” (testimonianza del consigliere Casasanta Clarissa PDL),

    e ancora avanti con un elenco ricco e robusto.

    Ecco cosa intendo quando scrivo di “inadeguatezza” dell’attuale maggioranza e di profonda e pervicace mancanza di “cultura del territorio” da parte della stessa.

    Paolo Salonia

  2. “cultura del territorio” è fantascienza a Roma, e nel XX municipio in particolare.
    Il benaltrismo – quando non di peggio- guida l'(in)azione di questi politici, che non sono nemmeno in grado di dialogare……..

  3. Abito a cento metri da questo meraviglioso parco ridotto a una vera schifezza. Da bambina ci andavo a pattinare, a giocare con le mie amichette, mia madre mi ci mandava tranquilla perchè c’erano sempre tanti genitori e nonni e quindi i bambini erano controllati. Sono cresciuta vedendolo andare in rovina e io, come tanti altri abitanti di questa zona, ci chiediamo perchè qualcuno ha deciso di mandarlo in rovina. Siamo tutti grati a vignaclarablog perchè ne continua a parlare da tanto tempo ma nello stesso momento sono terribilmente amareggiata perchè come giustamente è scritto nell’articolo di questo parco non gliene frega niente a nessuno.
    A dire la verità sono amareggiata anche dal silenzxio dei commentatori di questo blog che si sbracciano su tanti altri argomenti, che si punzecchiano sulla politica, che perdono tempo a fare le battutine ma che non trovano un minuto per dare la loro solidarietà e per alzare la voce su questo parco mandato allo sfacelo.
    Un grazie ironico a tutti dagli abitanti di via della Farnesina !!!!

  4. Te posso fa na proposta casareccia .
    Visto che nun lo pulisce nissuno o pulimo noi
    Che dici se po fa , nvece de suda n palestra annamo a suda pe puli’ na cosa ch’e pure nostra e cosi je damo na mano a sti morti de fame d’ammionistratori .
    Magari se sporcaveno de meno chi manifesti tutto er municipio era mejo , seppoi li spennevano pe puli nvece de sporca , ma che sto a di questi nun so capaci de fa e cose normali .

    Io e mani me sporco tutti i giorni fateme sape se po fa .

  5. Grazie caro “Garzone” purtroppo qui non basta pulire per un giorno, il parco ha bisogno di essere bonificato, servono mezzo meccanici e tanti operai. E purtroppo servono anche soldi per riparare le recinzioni e la pista di pattinaggio. Servirebbero anche soldi per metterci un po’ di illuminazione ma questa resta solo un sogno…
    Abbiamo imparato sulla nostra pelle che gli interventi sporadici non servono a niente, tranne che per fare pubblicità a chi li organizza, servono invece interventi seri che solo il comune e il municipio dovrebbero fare e che non fanno.

  6. E non si è parlato dello spaccio dei sudamericani della droga: il parco è una meta preferita di bisognosi di dose giornaliere!

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