Home ATTUALITÀ Nei mercati rionali la memoria del territorio, non snaturiamoli. Ponte Milvio docet…

Nei mercati rionali la memoria del territorio, non snaturiamoli. Ponte Milvio docet…

Galvanica Bruni

pinciano.jpg“No all’abbattimento del mercato Pinciano, e più in generale no all’abbattimento e alla ricostruzione degli spazi mercatali sotto vari piani di qualcos’altro, appartamenti di lusso, uffici, negozi, che ne schiaccerebbero irrimediabilmente l’anima.”  È questa la ragione dell’incontro del 26 giugno al mercato Pinciano a via Antonelli organizzato dal coordinamento NOPUP – Difendiamo i mercati rionali. Un coordinamento nato per difendere i mercati “dai project financing che Roma Capitale intende attuare per riqualificarli”, cedendo a imprenditori privati le ristrutturazioni a fronte della concessione di nuove cubature da edificare all’interno, o sopra e sotto, le aree mercatali, in molti casi in seguito alla demolizione degli attuali impianti.

Progetti che in buona parte non sono stati portati a conoscenza degli operatori, dei commercianti e dei cittadini coinvolti.”

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Nel corso dell’iniziativa sono intervenuti soggetti con competenze e ruoli estremamente eterogenei: non solo rappresentanti del coordinamento e i presidenti di più di un mercato, ma anche rappresentanti di diverse associazioni, urbanisti, progettisti, commercianti. Perché, si è sottinteso, il mercato è un bene di tutti e tutti possono aiutare a tutelarlo.

“Il mercato è un luogo importante di socialità e aggregazione: non a caso tutte le città storiche hanno, immancabilmente, una piazza del mercato – ha dichiarato il Prof. Stefano Garano, urbanista e docente ordinario della Facoltà di Architettura della Sapienza – questo mercato è un elemento d’identità di questo quartiere. Il quartiere Parioli è stato inserito tra i quartieri storici, dove le norme prevedono si possa intervenire per riqualificare e valorizzare, non abbattere e ricostruire laddove non occorre – anche perché questo edificio, dal punto di vista statico, è perfetto.”

È proprio la struttura dell’edificio, ha sottolineato da Riccardo D’Aquino – progettista docente alla Facoltà di Architettura della Sapienza, al lavoro su un progetto di riqualificazione del mercato Pinciano assieme agli operatori del mercato stesso – a creare ulteriori perplessità: l’edificio si trova su un terreno pendente e si regge su pali, la cui stabilità sarebbe seriamente compromessa dagli scavi a scanso di costosissime operazioni per mantenere la stabilità. E ci si chiede: ne vale la pena?

Secondo i presenti, no. E il timore che lasciando il tutto in mano a privati si finisca per vedere il mercato snaturato per motivazioni puramente economiche è giustificato dalla testimonianza di Adriano Crocetti, Presidente dell’AGS Mercato Trionfale: dopo varie promesse a vuoto gli operatori del mercato Trionfale sono stati di fatto del tutto esclusi da qualsiasi partecipazione al progetto, e il mercato è rimasto in mano al costruttore.

“La prassi ormai consolidata del Comune di rivolgersi ai provati per ottenere introiti in cambio di concessioni di luoghi sui quali costruire ha finito per creare situazioni paradossali. Il mercato di via Chiana ne è un esempio perfetto – ha commentato Anna Maria Bianchi, portavoce del dei Comitati NOPUP-Difendiamo i mercati rionali – gli operatori del mercato scelsero di affidarsi ad un privato per evitare le lungaggini di un bando pubblico.
Furono emesse ordinanze per il progetto, nato come allargamento di un parcheggio. Tutto sembrava pronto, ma una nota dell’Ufficio Parcheggi bloccò i lavori perché non era chiaro se tutte le particelle interessate fossero di proprietà comunale. Questo la dice lunga sulla situazione: si fanno ordinanze senza accertarsi prima che i lavori siano fattibili e necessari, le procedure sembrano procedere al contrario di come la ragione vorrebbe.”

Una storia che ricorda la situazione del mercato di Via Magna Grecia, che rischia di essere abbattuto e ricostruito per la rilocazione di una settantina di posti auto in una zona dove se ne trovano già cinquecento.

“Con la scusa che mancano le risorse di finiscono per fare cose inutili o peggio dannose col denaro di privati – ha proseguito Anna Maria Bianchi – così si accumulano errori e problemi: basta pensare a Ponte Milvio, dove non solo il mercato è stato soffocato, ma si è anche aperto Trony, un centro commerciale la cui presenza nel quartiere sarebbe dovuta essere proibita. E non si era nemmeno preparati alle ripercussioni sul traffico il giorno dell’inaugurazione. Bisogna smetterla di procedere così e iniziare a fare le cose con chiarezza e ordine, verificando la fattibilità e l’effettiva necessità di ogni progetto prima di emettere ordinanze.”

È intervenuta anche Giovanna Marchese Bellaroto, presidente di Assocommercio Roma Nord. “Gli interessi di mercato, commercio e cittadini devono essere in armonia. Stiamo portando avanti una nuova categoria di commercianti che possano capire e farsi tutori dei quartieri, che poi sono le piccole parti di mercato in cui operano. Riappropriamoci dell’umanità di questa città, di cui il piano urbano del Comune di Roma non tiene conto. Il mercato è un luogo di memoria profonda in ogni quartiere, dove si mescolano la storia del territorio e quella delle persone, dove c’è un rapporto diretto di fiducia e stima, dove possono arrivare i prodotti a chilometro zero per uno sviluppo ecosostenibile. Noi commercianti ci dobbiamo occupare di tutto cioè che è collegato ai nostri quartieri.”

Giovanna Marchese Bellaroto è poi tornata su un mercato a cui già si era accennato nel corso dell’incontro: quello di Ponte Milvio.

“La difesa dell’opportunità di vita e socialità che sono i mercati ha bisogno dei cittadini. A Ponte Milvio non ci fu una mobilitazione per affrontare la questione, e questo segnò la morte del mercato; un mercato nato all’aperto rinchiuso e soffocato da una gabbia di cemento. E la fine del mercato ha segnato profondamente anche i negozi intorno: venuto a mancare quel polo d’attrazione, molte attività sono finite in perdita e sono state cedute. Un’ulteriore perdita per il quartiere, perché una volta ceduto il vecchio negozio di, mettiamo, pantofole, non rimarrà tale: quasi certamente verrà convertito in una locale adibito alla vendita di alcolici, l’unica attività che di certo non andrà in perdita.”

È proprio ai cittadini che si appella Roberto Durante, Presidente Cooperativa Mercato Pinciano. “Stiamo portando avanti l’idea di un progetto alternativo per la riqualificazione del mercato, per evitare che subentri un privato che abbatta la struttura – ha dichiarato – il mercato Pinciano non deve essere abbattuto, noi da qui non usciamo. Non siamo contro la ristrutturazione, ma siamo contro il suo snaturamento. Aiutateci a difenderlo.”

Alessandra Pacelli
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