Home AMBIENTE Comitato Cittadino XX Municipio: Fleming, dal verde alla cementificazione, questa la vera...

Comitato Cittadino XX Municipio: Fleming, dal verde alla cementificazione, questa la vera storia

Galvanica Bruni

“In relazione a taluni comunicati e articoli di stampa apparsi anche recentemente in merito alle vicende del progetto di lottizzazione dell’area di Via Città di Castello, a seguito di attento esame e ricostruzione documentata delle vicende stesse, si ritiene doveroso precisare quanto segue”. Lo dichiara il Comitato Cittadino per il XX Municipio in una nota che riceviamo e pubblichiamo.

“Il Comune di Roma, con delibera n. 46 del 2003, decise di accogliere il progetto del costruttore Parnasi di costruire quattro palazzi, un teatro e un parcheggio, per un totale di 39.000 metri cubi sull’ultima ed unica area di un ettaro e mezzo destinata dal Piano regolatore Generale del 1961 a Verde pubblico di Collina Fleming.
L’area risultava di proprietà degli eredi Pantanella tuttavia, in base alla previsione del PRG, era diritto/dovere del Comune provvedere all’acquisizione dell’area per destinarla a Parco pubblico ma, in 44 anni, il Comune, evidentemente in tutt’altre faccende affaccendato, non ha mai trovato il tempo di realizzare la previsione del PRG, in un quartiere dove non c’è letteralmente un metro quadro a verde e servizi, mentre gli standard urbanistici prevedono per legge 18 metri quadri ad abitante”.

Continua a leggere sotto l‘annuncio

“L’area è soggetta al vincolo di tutela paesistica secondo il quale è fatto divieto di modificare il rapporto esistente tra aree libere ed aree edificate; è pertanto vietata la costruzione di nuovi edifici. Questo vincolo non è ovviamente citato, come sarebbe stato obbligatorio, nella relazione che accompagnava la delibera in quanto la delibera stessa non avrebbe potuto essere adottata.”

“Un altro accorgimento che viene adottato per far passare le delibera, è quello di allegare alla relazione un piano regolatore relativo all’area risultato non più in vigore, in quanto vi compare ancora una zona destinata a servizi pubblici, e una zona di Espansione edilizia cancellate dalla Variante di Salvaguardia nel 1991, per fare apparire l’area di Via Città di Castello come residuale in un comprensorio ampiamente destinato all’edificazione.”

“Per questi motivi i cittadini di Collina Fleming presentarono nel 2003, a proprie spese, un ricorso al TAR per chiedere l’annullamento della delibera. A seguito della pubblicazione dell’esito della Conferenza dei servizi e dell’Accordo di Programma, sono stati presentati a febbraio 2012 motivi aggiunti al ricorso per irregolarità e contraddizioni rilevate anche in questi ultimi documenti.”

“Il Municipio XX in un primo tempo sulla delibera del Comune espresse a maggioranza parere favorevole con propria delibera n. 3 del 2003. Successivamente, in data 16.12.04, approvò all’unanimità la risoluzione n. 47 che esprimeva assoluta contrarietà al progetto e invitava il Comune ad aprire una trattativa per una radicale revisione del progetto stesso, richiesta mai accolta.”

“Entrando poi nel merito della questione, è da rilevare che l’area è stata di fatto sempre frequentata da genitori con carrozzine, anziani, abitanti in compagnia dei loro amici a quattro zampe.
L’area non è affatto degradata, come sanno tutti quelli che l’hanno frequentata: basta un minimo di pulizia, di manutenzione e sorveglianza per trasformarla in un piccolo paradiso terrestre dove i nostri figli e nipoti possano scorazzare liberamente lontano dal traffico e dallo smog e le persone adulte possano passeggiare e socializzare tranquillamente.”

“Invece. Invece dei 14.180 metri quadri solo 4.170, meno di un terzo, suddiviso in due parti, sono destinati a verde pubblico. Una parte dell’area verde si colloca sul solaio del parcheggio interrato, i cui sfiatatoi naturalmente si aprono su tale area, con quale ricaduta di inquinamento si può immaginare.
Non solo: le due aree a verde costeggiano il prolungamento di via Città di Castello su cui transiterebbero continuamente la auto dirette al parcheggio pubblico di 50 autovetture e al parcheggio privato degli abitanti dei quattro palazzi, calcolati in trecentocinquanta persone, con buona pace dell’aria pulita e respirabile e della quiete.”

“Le voci messe in giro circa possibili miglioramenti del progetto con la realizzazione di un asilo nido al posto del teatro sono destituite di ogni fondamento.
Infatti nel parere reso dall’Area Urbanistica e beni paesaggistici del Comune di Roma e Progetti speciali della Regione Lazio nell’ambito della Conferenza dei servizi, viene specificato che non si ritiene opportuno accogliere la richiesta del XX Municipio di sostituire il teatro con un asilo nido per 60 bambini, al fine di non aggravare il corso dell’iter procedurale“.

“In conclusione: al posto del patrimonio di verde pubblico di 1 ettaro e mezzo di sua spettanza, il popolo della Collina Fleming si troverà ad avere, nella malaugurata ipotesi che il progetto andasse avanti, quattro palazzi che chiuderanno definitivamente l’ultima visuale da via Flaminia Vecchia sulla piana del Tevere e dei colli in lontananza, un teatro di cui non sanno che farsene e di cui non si sa chi si accollerebbe il costo vista la crisi economica che ha investito anche i teatri, due pezzetti di giardino inquinati e rumorosi, l’aggravio della circolazione su Via Flaminia Vecchia già al collasso, con peggioramento dell’inquinamento atmosferico e acustico.”

“A questo punto un interrogativo sorge spontaneo: ma le Istituzioni, che i cittadini contribuiscono ad eleggere e a mantenere, non dovrebbero difendere i diritti della collettività e non schierarsi a favore di privatissimi interessi di singoli e soprattutto non dovrebbero essere oggettivi e documentati quando espongono il loro punto di vista? Attendiamo risposta. (Comitato Cittadino per il XX Municipio)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

5 COMMENTI

  1. Al km 8,5 della Flaminia o in Via Città di Castello
    ai Romani non resta che cemento e speculazione,
    su questo territorio, tanto prezioso e tanto bello
    per il politico non vale che una sola condizione:
    il cittadino muore,
    ma festeggia il costruttore.

  2. E’ una vicenda parallela a quella del centro commerciale in via Flaminia.
    Anche in via Città di Castello la maggioranza di destra in Comune fa da “esecutore testamentario” della maggioranza di sinistra, in spregio al rispetto delle regole.
    Illuminante anche l’appoggio in entrambe le vicende alle posizioni della maggioranza di destra del Municipio, da parte della neonata associazione Collina Fleming di Fabio Galdino, supportata, nel diffondere notizie rassicuranti sulla cementificazione del’unico spazio verde del quartiere Fleming , dal consigliere del Municipio Pasero.

  3. Cosa vota il Consiglio Municipale? Recentemente mi è stata recapitata una lettera dell’Associazione Consumatori Roma Nord nella quale si informa che il Consiglio del Municipio XX in data 6 giugno 2012 ha discusso la questione della convenzione urbanistica per la costruzione tra via Roccaporena e Via Città di Castello di alcune palazzine e un teatro municipale (2563 mq). Il Municipio ha deciso di chiedere al Comune e al costruttore la trasformazione del progetto, con un asilo al posto del teatro. Durante il Consiglio però su istanza di 2 consiglieri il Consiglio aveva votato un emendamento che chiedeva al Comune di rilocalizzare tale compensazione urbanistica in altro luogo e lasciare tale area come destinazione “area verde”. Il risultato è stato però negativo, con 4 favorevoli, 9 contrari, 1 astenuto e ben 11 assenti. Questo risultato fa gravemente riflettere, sia per i voti contrati che per gli assenti, tenuto anche conto delle numerosissime manifestazioni di cittadini contro tale lottizzazione e del ricorso al TAR tuttora pendente promosso proprio dai cittadini a proprie spese. Chi rappresenta, quindi, il Consiglio Municipale ? Sarà opportuno tenerne conto nelle prossime elezioni.

LASCIA UN COMMENTO

inserisci il tuo commento
inserisci il tuo nome