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Via Volusia e l’Imutile mozione

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Un’altra tegola sulla testa dei proprietari degli edifici danneggiati di via Volusia. Dopo aver trascorso una vita in quelle case, dopo esser stati costretti ad abbandonarle perché pericolanti e mentre sono ancora in attesa di giustizia il Campidoglio fa sapere che la mozione votata a loro favore dal XX Municipio è inutile: l’IMU dovranno pagarla, anche se da due anni quelle case sono pericolanti.

Ricordiamo brevemente i fatti. Era maggio 2010 quando un corposo smottamento di terreno, causato dalla costruzione della galleria Cassia del Grande Raccordo Anulare eseguita da tre ditte incaricate dall’Anas, rese pericolose e pericolanti alcune abitazioni di via Volusia, ubicate a pochi metri dal GRA.  Le famiglie che vi risiedevano furono costrette ad abbandonarle. Da quel momento si trovarono in balia degli eventi, alcuni dei quali surreali. Come quello accaduto qualche mese dopo, quando l’amministrazione capitolina arrivò al punto di intimar loro di provvedere alla messa in sicurezza degli edifici. Come se fossero stati loro a renderli insicuri. Fu necessario l’intervento del TAR per ricondurre l’amministrazione alla ragione.
Nel frattempo è andata avanti l’indagine della magistratura con il rinvio a giudizio di ben dieci persone accusate di disastro colposo.

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Oggi le 11 famiglie non hanno la più pallida idea di quando potranno rientrare nelle loro case mentre l’unica certezza è l’arrivo della stangata dell’IMU.

In loro aiuto, lo scorso 16 gennaio, il Consiglio del XX Municipio votava una mozione bipartisan con la quale chiedeva al Sindaco di risparmiare a queste famiglie la beffa dopo il danno esonerandole dal pagamento della nuova tassa sugli immobili. Si trattava di un gesto che, senza entrare nel merito delle vicende giudiziarie in corso, tentava di lenire il disagio e mitigare le difficoltà economiche di chi aveva perso l’uso della propria casa non certo per colpa sua.

Ma dal Campidoglio non arrivano notizie ed è così che Dario Nanni, consigliere capitolino del PD, il 21 marzo presenta un’interrogazione al Sindaco per perorare la mozione del XX Municipio chiedendo al primo cittadino se ha veramente intenzione di applicarla.
A dargli la risposta, pochi giorni fa, è Carmine Lamanda, assessore comunale al bilancio, che nella sua nota esordisce ricordando che “l’articolo 9 comma 8 del D.L. n 201/2011 in materia di Imu non prevede l’ipotesi di esenzione per inagibilità dei fabbricati”.
Detto ciò, l’assessore precisa però che “nel decreto legge n.16 di marzo, in fase di conversione, è stato approvato dalla Camera un emendamento che prevede la riduzione del 50% della base imponibile per i fabbricati dichiarati inagibili e di fatto non utilizzati”.

Una notizia, quest’ultima, che farebbe quindi ben sperare. Ma la doccia fredda arriva dalle ultime righe della lettera: “Si precisa infine che la disciplina dell’Imu prevede la compartecipazione dello Stato al gettito per cui allo Stato compete la metà dell’importo … conseguentemente, l’approvazione del citato emendamento comporta una perdita di getto in capo all’Ente locale che dovrà comunque garantire allo stato la quota di competenza”.

La laconica conclusione parrebbe dunque dire: “visto che io Comune dovrò già farmi carico di versare allo Stato quel 50% che non verrà pagato dai proprietari di fabbricati inagibili, non chiedetemi di più. Caro XX Municipio, di azzerare l’IMU a quella manciata di famiglie disastrate di via Volusia proprio non se ne parla”.

Vorremmo tanto sbagliarci, ma non vediamo come interpretare diversamente queste tre righe che, a dir la verità, paiono più uscite dalla penna di un funzionario dell’amministrazione che da quella di un assessore.

Ci chiediamo quindi se questa posizione sia definitiva e quanto sia nota e condivisa dal sindaco Alemanno.
Perchè se lo fosse, sarebbe il secondo “sgarbo” che il Campidoglio fa al XX Municipio nel giro di quindici giorni. Prima il “cubo” della Mini a Ponte Milvio in barba ai divieti imposti dal Municipio ed ora il niet ad un gesto umanitario proposto all’unanimità da tutte le forze politiche del parlamentino di via Flaminia 872.

Claudio Cafasso

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3 COMMENTI

  1. Ripropongo quanto già espresso su altri mass media, ho visto naufragare la speranza che il Comune ci esonerasse dal pagamento totale dell’IMU: purtroppo, come si legge nella motivazione addotta dall’assessore al bilancio del comune, “la disciplina dell’Imu prevede la compartecipazione dello Stato al gettito per cui allo Stato compete la metà del’importo” .

    Chiedo: “Stato, parchè nell’ultimo decreto varato, giustamente, per i cittadini di L’Aquila, non ti sei tolto i paraocchi e non hai legiferato per tutti i cittadini dello Stato che sono proprietari di fabbricati dichiarati inagibili e di fatto non utilizzati ?” .

    Al consigliere della XX Sig. Torquati chiedo cortesemente di farsi portavoce presso il comune affinché si faccia carico dell’intero importo dell’IMU, magari per un tempo determinato, sia per noi di via Volusia che per gli abitanti di Cesano che si trovano nelle nostre stesse condizioni .

    Vorrei sottolineare che il Comune non sta spendendo per noi proprietari delle case danneggiate alcunchè, in quanto solo due famiglie affittuarie sono rimaste nei locali messi inizialmente a disposizione: voglio ricordare che tali strutture costano al comune e a noi contribuenti € 1700,00 mensili (in quanto comprensive di tutte le utenze).

    Invito tutti i diretti interessati a ad inserire, un commento per denunciare ai politici locali e centrali l’ingiustizia di questa iniqua tassazione nei confronti di cittadini economicamente già molto provati.
    Saluti a tutti
    Sabatino

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