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Labaro – Un tavolo di confronto per Casa Lazio Bob Lovati

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cementonograzie.jpgUn tavolo di confronto sul palazzetto dello sport destinato a sorgere nel Parco Colli D’Oro, a Labaro, è già denominato Casa Lazio Bob Lovati dalla US Volley Lazio che lo gestirà, sarà aperto tra XX Municipio, Comune di Roma, concessionario, comitati e cittadini. E’ il risultato del dibattito, durato oltre due ore, che ha impegnato il Consiglio del XX Municipio nella seduta di lunedì 19 marzo.

Un dibattito molto acceso che è stato preceduto dall’intervento di Stefano Cella, rappresentante del Comitato Cittadino per il XX Municipio, che ha ricordato il grande successo ottenuto dall’Assemblea tenutasi lo scorso 10 Marzo (leggi qui) per discutere sull’ormai noto problema e le cui conclusioni sono state condivise da Italia Nostra, da Legambiente Lazio, dal WWF.

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Ma se sono in tanti a condividere le perplessità del Comitato, “come vengono fatte queste scelte? Quanto vengono sviscerati i problemi, quanto approfondite sono le analisi che portano a decidere per un si o per un no ad un progetto che costa 10 milioni di Euro?” ha chiesto Cella rivolgendosi al Consiglio.
Poi, accalorandosi, ha aggiunto: “fino ad ora il Comitato è stato apprezzato per i suoi toni pacati, non vorremmo che ciò fosse scambiato per debolezza o mancanza di determinazione. E allora userò termini meno diplomatici: è ora di smettere di menare il can per l’aia, è ora che si smetta di parlare e di non fare nulla. Il nostro Comitato chiede a gran voce l’immediata sospensione dei lavori e l’apertura di un tavolo di concertazione tra Comune di Roma, Municipio, e Comitato.”

E proprio a questo mirava il documento presentato dal consigliere Andrea Antonini, ottenere l’apertura di un tavolo di confronto. La disanima della vicenda, nata da un bando di gara del 2007, è stata fatta dallo stesso Antonini con una lucidissima e documentata narrazione che ha raccolto gli applausi dei cittadini presenti e l’apprezzamento dei consiglieri.
Nella stessa sono state evidenziate ombre e contraddizioni fra gli atti ufficiali ed il progetto, in primis il previsto abbattimento di un certo numero di alberi che si contano in poche unità in documento ed in un centinaio in un altro.

Ed anche la mancata trasparenza e la mancata informazione all’opinione pubblica da parte del Comune sono state messe sotto la lente d’ingrandimento.

“Un’opera così altamente impattante sul territorio doveva essere discussa e condivisa con la cittadinanza, ma ciò non è mai avvenuto” sottolinea Antonini che poi incalza il presidente Gianni Giacomini – che aveva dichiarato “il Municipio è estraneo a quest’opera, figlia della giunta Veltroni prima e dell’amministrazione Alemanno poi” – ricordandogli che “questo governo di prossimità ha il dovere in ogni caso di recepire le istanze dei cittadini adoperandosi perché le parti in causa quanto meno si incontrino e facciano chiarezza”.

E’ scontato che il Municipio non possa produrre un atto di sospensione dei lavori, esula dalle sue competenze, ma che si faccia promotore di un’operazione di trasparenza, che tuteli le aspettative delle migliaia di cittadini (sono già 3mila le firme raccolte dal Comitato), che si ponga come intermediario fra amministrazione centrale ed amministrati, che metta tutte le carte sul tavolo, questo si che può farlo.

Carte che, a quanto pare, non sono mai transitate sulle scrivanie del Municipio. E’ lo stesso assessore allo Sport, Marco Perina, ad ammetterlo “facendo mea culpa politico”, dichiara, “perché il progetto, gestito al Campidoglio da rappresentanti istituzionali pure a me vicini per amicizia e linea politica, non mi è stato mai sottoposto e ne sono venuto a conoscenza solo da poco tempo”.

Ma a recitare il mea culpa non ci sta il presidente Giacomini. “Troppo facile scaricare ora tutto il fardello sul Municipio” sostiene, ribadendo che il progetto scaturisce dal Campidoglio e che il XX nulla può fare per fermarlo.
Anzi, “Giacomini non può fare proprio niente!” esclama a gran voce.

“Ma almeno ci si dica da che parte sta il governo del Municipio, lo vuole o non lo vuole questo palazzetto, che opinione ha a proposito?” lo incalza dai banchi dell’opposizione Alessandro Pica, capogruppo SEL, senza però ottenere risposta.

Ed anche da parte del PD sono giunte parole a favore del tavolo di discussione, “a condizione che lo stesso – dichiara Marco Tolli – abbia argomenti, metodi di lavoro ed obiettivi definiti” insomma che sia strutturato e finalizzato a raggiungere un obiettivo preciso e cioè “un’eventuale ricollocazione” del palazzetto dello sport in un altro sito del quartiere.

Si giunge così al voto, preceduto dalla discussione su di un emendamento presentato da alcuni consiglieri PdL che chiedevano di modificare il dispositivo finale affinchè fosse esplicito l’avvenuto interessamento al caso del presidente Giacomini. L’emendamento viene però bocciato, grazie anche all’astensione del 50% dei consiglieri PdL presenti.

Il voto finale invece vede tutti d’accordo ed all’unanimità viene dunque approvato il documento (clicca qui per leggerlo) nel quale il Consiglio “chiede al Presidente ed alla Giunta di farsi solerti promotori, presso gli assessorati competenti di Roma Capitale, della pronta istituzione di un tavolo di confronto tra Amministrazione, concessionario e cittadini residenti nel quadrante interessato all’opera in questione.” 
Solerti
promotori e pronta istituzione sono termini inequivocabili, voglion dire subito.

Claudio Cafasso

tutte le tappe della vicenda nei nostri precedenti articoli: clicca qui                                        

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3 COMMENTI

  1. Quandonon si vuole affontare in tempi definiti un problema e trovare una soluzioe, si fa un tavolo per dialogare. Chi ha vinto un bando pubblico e ha un progetto approvato non può vivere di chiacchere. I diritti della comunità locale e i pareri dei cittadini vanno ascoltati. Ma hanno eletto consiglieri in comune e municipio per prendere decisioni e assumersene la responsabilità. Alemanno e Giacomini: risposte e decisioni immediate.

  2. In via Oriolo Romano vi sono alcuni alberi che non sono mai stati potati e che presentano alcune ramificazioni anche di notevole sezione, pericolanti e secche che possono causare danni9 a persone ed autoveicoli che transitano sotto. Urge un intervento di bonifica

  3. CHE FINE HA FATTO QUESTO TAVOLO DI CONFRONTO?

    mentre si aspettano gli esiti della richiesta del famigerato “tavolo di confronto”
    (dovremmo forse chiederlo alla trasmissione televisiva di “chi l’ha visto”)
    la società costruttrice ha ripreso tranquillamente i lavori proprio la settimana di ferragosto, approfittando che i cittadini sono in ferie e quindi non faranno manifestazioni di protesta, In una sola giornata le ruspe hanno tagliato tutto il cannucciato preparando il terreno e distruggendo il marciappiede per la costruzione del parcheggio.
    per ulteriori notizie e foto:
    http://www.parcocollidoro.it/2012/ricominciano-i-lavori/

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