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Al via i saldi nella Capitale

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Ci siamo, mancano poche ore alla grande kermesse dei saldi invernali che a Roma, come in altre grandi città della Penisola, avranno inizio giovedì 5 gennaio. Se i lucani e i siciliani hanno iniziato ad acquistare a prezzo scontato già dal 2 gennaio e i friulani dal 3, il 5 tocca a tutte le grandi città e a quattordici regioni su venti. Qualche giorno di attesa ancora per i molisani e gli altoatesini (7 gennaio). A chiudere i valdostani che potranno approfittare dei saldi a partire dal 10 gennaio.

Non è un mistero il fatto che la crisi economica abbia avuto pesanti ripercussioni sul commercio e sulla capacità di acquisto degli italiani, ma gli sconti stagionali possono rappresentare l’occasione giusta per comperare ciò che più si desidera o ciò di cui si ha bisogno senza per questo andare oltre le proprie possibilità e spendendo quanto consentito dal proprio portafoglio.

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Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, ogni famiglia spenderà 403 euro per l’acquisto di capi d’abbigliamento ed accessori, per un valore complessivo di 6,1 miliardi di euro pari al 18 per cento del fatturato annuo del settore. Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia e vice presidente di Confcommercio, ha spiegato che con l’avvio dei saldi si spera “in una boccata d’ossigeno per le vendite”.

Come è facile immaginare, visto il difficile momento in cui si trova il nostro Paese, la spesa delle famiglie sarà inferiore rispetto a quella degli anni passati. Secondo alcune indagini condotte dall’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, tuttavia, il numero delle famiglie intenzionate a comprare a saldo è pressoché invariato rispetto allo scorso anno, circa il 44-45 per cento.

Un fatto certo è che la propensione alla spesa delle famiglie italiane è diminuita, questo però non significa che non si spende più. Probabilmente si presta più attenzione a quanto e come si spende. Se i prezzi sono allettanti i consumatori sono pronti a fare la loro parte.

Ora più che mai gli sconti stagionali rappresentano un’opportunità. Con i saldi si può acquistare ciò a cui, magari, si è dovuto rinunciare a prezzo pieno. E così non resta altro da fare che uscire di casa, dare un’occhiata alle vetrine dei negozi e fare il proprio acquisto.

Confcommercio ha voluto ricordare alcuni principi base seguendo i quali è possibile comperare a saldo nel modo più corretto. Vediamo di che si tratta:

– Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519 ter cod. civile introdotto da D.L.vo n. 24/2002). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

– Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.

– Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante qualora sia esposto nel punto vendita l’adesivo che attesta la relativa convenzione.

– Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso.

– Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.

Lo stesso ha fatto il Codacons, stilando un decalogo per l’acquisto sicuro. Ecco le dieci regole d’oro dell’associazione:

1. Conservate sempre lo scontrino: non e’ vero che i capi in svendita non si possono sostituire. Il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare.

2. Le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce posta in vendita sotto la voce “Saldo” deve essere l’avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino. State alla larga da quei negozi che avevano gli scaffali semivuoti poco prima dei saldi e che poi si sono magicamente riempiti dei più svariati articoli.

3. Girate. Non fermatevi mai al primo negozio che propone sconti ma confrontate i prezzi con quelli esposti in altri esercizi. Eviterete di mangiarvi le mani. A volte basta qualche giro in più per evitare l’acquisto sbagliato o per trovare prezzi più bassi.

4. Consigli per gli acquisti. Cercate di avere le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio: sarete meno influenzabili dal negoziante e correrete meno il rischio di tornare a casa colmi di cose, magari anche a buon prezzo, ma delle quali non avevate alcun bisogno e che non userete mai. Pagare un prezzo alto non significa comprare un prodotto di qualità. Diffidate dei marchi molto simili a quelli noti.

5. Diffidate degli sconti superiori al 50%, spesso nascondono merce non proprio nuova, o prezzi vecchi falsi. Un commerciante non può avere, infatti, ricarichi così alti e dovrebbe vendere sottocosto.

6. Servitevi preferibilmente nei negozi di fiducia o acquistate merce della quale conoscete già il prezzo o la qualità in modo da poter valutare liberamente e autonomamente la convenienza dell’acquisto.

7. Negozi e vetrine. Ricordate che sulla merce è obbligatorio il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale dello sconto applicato. Il prezzo deve essere inoltre esposto “in modo chiaro e ben leggibile” (Dlg n. 114/98). Controllate che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno.La merce in saldo deve essere separata in modo chiaro dalla “nuova”. Diffidate delle vetrine coperte da manifesti che non vi consentono di vedere la merce.

8. Prova dei capi: non c’è l’obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante. Il consiglio è di diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati.

9. Pagamenti. Nei negozi che espongono in vetrina l’adesivo della carta di credito o del bancomat, il commerciante è obbligato ad accettare queste forme di pagamento anche per i saldi, senza oneri aggiuntivi.

10. Fregature. Se pensate di avere preso una fregatura rivolgetevi al Codacons, oppure all’Ufficio Comunale per il commercio o ai Vigili Urbani.

Stefania Giudice

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