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Le grotte di Grottarossa

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Galvanica Bruni

Sarà per i tornanti o per i ripetuti sali-scendi ma chi percorre via di Grottarossa, quando non è intasata del traffico, lo fa come se si trovasse in un autodromo. Ma il pigiare sull’acceleratore impedisce di gettare uno sguardo al bel paesaggio che nel tratto extraurbano è davvero piacevole: ampi prati con boschetti, vecchi casali, antiche torri di osservazione e qualche castelletto.

Nel tratto che dal bivio della Crescenza dirige al S.Andrea, sulla sinistra, in un ampio costone di tufo ci sono delle grotte che chissà quante volte abbiamo visto di sfuggita; dopo aver indagato sul Monte delle Grotte di Via Flaminia abbiamo deciso di saperne di più anche su questo sito.

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Le ricerche fatte sul web ci hanno fornito un modesto accenno a grotte rupestri di età preistorica; e allora siamo ricorsi al Signor Ederico, un appassionato di archeologia, che da tanti anni vive nella zona e conosce il territorio come le sue tasche.

grotta grottarossa 3Ederico ci conferma l’origine delle grotte abitate sicuramente anche in epoche successive e utilizzate come ricovero durante la guerra; sembra che alcuni abitanti della zona vi trascorressero intere giornate terrorizzati dai bombardamenti aerei.

Oggi la zona, recintata, è compresa all’interno di un ampio comprensorio agricolo delimitato da un quadrilatero coincidente con Torre Annunziatella, Casale Lori, Torre Molinaro e il Castello della Crescenza.

L’imbocco delle grotte che sovrastano la Via di Grottarossa non è al livello del terreno e questo farebbe pensare che forse si e intervenuti con una ruspa per rendere meno agevole l’accesso.
Le grotte si presentano come un unico e ampio vano suddiviso in vani minori con aperture che affacciano sulla Valle della Crescenza; come nelle tombe etrusche l’ingresso è rivolto a sud.

grotta grottarossa 2Alcuni gradini scavati nel tufo permettono l’accesso a quella che si presenta come una grande stanza ben asciutta con all’interno, al centro, una colonna di sostegno; una realizzazione che fa pensare a civiltà più evolute.

Tre ampi finestroni danno luce al luogo e lo spettacolo che si può osservare da quella posizione è davvero incantevole perché ai piedi del costone roccioso si stende la bellissima campagna della tenuta dell’Inviolatella attraversata dal fosso della Crescenza.

La grotta in realtà non ha graffiti né affreschi ma tuttavia è un luogo di particolare fascino specie se si pensa che fu abitato nell’antichità; il sito attualmente non è visitabile tenuto conto che è all’interno di una proprietà privata e che l’accesso si presenta poco agevole e pericoloso.

Non sarebbe male però, una volta valutata la sicurezza dei luoghi, renderlo accessibile ai visitatori mediante una scala metallica: sarebbe un altro di quei luoghi storici di Grottarossa da mettere a disposizione degli amanti dell’archeologia e della storia.

grotta grottarossa 1Sfruttando le conoscenze di Ederico abbiamo individuato anche una seconda grotta, molto più piccola e nascosta dalla fitta vegetazione; si tratta di un cunicolo scavato nel tufo alto poco meno di 2 metri e profondo una decina. La presenza di alcune grandi nicchie sulle pareti fa pensare ad una tomba etrusca: all’interno niente di più di qualche sasso e terra.

Ancora una volta dobbiamo prendere atto di come il territorio di Roma Nord si presenti all’occhio di un curioso come una delle aree più belle ed interessanti della città sia dal punto di vista dell’ambiente che da quello storico.

Francesco Gargaglia

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