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Ancora cinghiali a Roma Nord

Galvanica Bruni

Tra i tanti problemi che affliggono i residenti di Roma Nord, dal traffico alle polveri sottili, dalle rotatorie che non ci sono alla “strada di fondovalle” che non ne vuole sapere di aprire, ecco arrivare il caso  “Sus scrofa” ovvero il problema “avvistamento continuo di cinghiali”.

Si susseguono infatti gli avvistamenti di cinghiali a Roma Nord, pare strano ma è proprio così. Siamo alla terza segnalazione che ci giunge nel giro di pochi giorni ed il fenomeno comincia ad assumere contorni da non sottovalutare. Non è un allarme vero e proprio, i cinghiali non sono affatto aggressivi, sono animali prevalentemente notturni e timidi non inclini ad avvicinare gli uomini. Ma tant’è, da qualche tempo pare abbiano preso il vezzo di passeggiare per le nostre strade.

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L’ultima segnalazione pervenutaci è della nostra lettrice Carlotta alla quale lasciamo la parola.

“Abito in Via Tomba di Nerone, di fronte all’accesso alla Riserva Naturale dell’Insugherata ed è ormai da più di un mese che i cinghiali, 6 per l’esattezza, arrivano proprio sulla strada. L’altra sera sono stati visti uscire tranquillamente dalla Riserva e andare ai giardinetti che costeggiano Via Cassia, altezza Carrefour. Ma non basta, un pomeriggio fa, verso le 19, ero scesa col mio cane e al di là della rete c’era un cinghiale molto incattivito, e un cane della via è stato pure attaccato. Vi prego – conclude Carlotta – ditemi chi bisogna contattare, i vigili dicono di chiamare RomaNatura, che però non risponde neanche alle email”.

Da via Cassia a via dell’Acqua Traversa, da via Panattoni a via Cortina D’Ampezzo, nel giro di quindici giorni o poco più la famigliola di cinghiali (sono sempre sei, due adulti e quattro piccoli) è stata dunque vista passeggiare ripetutamente.

“Li ho incontrati domenica 13 novembre in via dell’Acqua Traversa” ci ha detto Gianmarco che ha dato il via alle segnalazioni.
“A via Panattoni scorrazzano liberamente” scrive Marina sulle nostre pagine il 18 novembre. E lo conferma Stefi, scrivendo, domenica 20 novembre, “oggi, passando in via Cortina d’Ampezzo, all’altezza dell’uscita di via Vallombrosa c’era tutta la famiglia dei cinghiali dietro alla rete. C’era la madre con 3-4 cinghialini. Ci siamo fermati e si sono fatti anche fotografare, per nulla impauriti da noi, mentre i bambini erano affascinati da questo inusuale incontro”.

E che dire di quanto segnalato dall’amministratore del condominio di viale Cortina D’Ampezzo 204? “Da mesi, nelle ore serali e notturne gruppi di cinghiali migrano dal confinante Parco dell’Insugherata entrando nel comprensorio per scorrazzare sul manto erboso. Ho denunciato l’accaduto a diversi enti istituzionali, tra i quali l’Ente Parco RomaNatura ma il problema persiste.”

Come commentare questi incontri ravvicinati quasi del terzo tipo? La vicenda di per se strappa un sorriso ma c’è anche chi si spaventa e teme per la propria incolumità.

Essendo noi dei naturalisti sfegatati, più per passatempo e per lo più con una modesta preparazione specifica sul suino, abbiamo chiesto aiuto alla rete facendo una sorprendente scoperta: sul sito dell’ISPRA, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, abbiamo trovato una lunghissima serie di testi e quaderni scientifici che possono essere scaricati gratuitamente.
Tra pubblicazioni, cartografia e progetti abbiamo scovato due manuali che fanno proprio al caso nostro e riguardano le “linee guida per la gestione del cinghiale nelle aree protette”.

Bisogna sapere che il nostro cinghiale è presente su quasi tutta la penisola, dalla Liguria alla Calabria, comprese le isole e le stime molto approssimative fatte all’inizio del 2000 ipotizzavano una popolazione di almeno 500.000 capi.

Incrociato con animali provenienti dai paesi dell’Est europeo, il cinghiale è un mammifero artiodattilo con dentatura e stomaco non specializzati che gli permettono una dieta onnivora; ovvero è in grado di mangiare un sacco di cose anche se la prevalenza è costituita da vegetali, ghiande e castagne, ma anche nocciole, cereali, prodotti ortofrutticoli e mais che razzia nelle colture.

Insomma il nostro suino non solo è di bocca buona ma impara in fretta dove andare a saziarsi senza troppa fatica e oltre a bazzicare campi coltivati e orti non disdegna rifiuti e cassonetti.

L’eccessiva prolificazione di cinghiali con conseguenti danni alle colture è dovuta prevalentemente al clima che negli ultimi anni si è fatto più dolce e soprattutto all’abbandono, da parte dell’uomo, delle campagne; in alcune zone costituisce un vero problema che deve essere contrastato non solo con i prelievi (caccia e catture) ma anche con recinti elettrificati e reti metalliche che costituiscono una barriera insormontabile.

Ma il manuale dell’ISPRA ci offre anche un altro importante dato che ci aiuta a capire come vivono i cinghiali; anche se gli animali in relazione alle condizioni ambientali (e quindi alla disponibilità di cibo) possono migrare da una zona all’altra in genere le famigliole (composte da femmine e piccoli) vivono all’interno di aree che hanno un raggio di circa 3 chilometri.
Come dire che all’interno dell’Insugherata e dell’Inviolatella, dove non mancano boschi decidui, boscaglie, acqua e radure probabilmente ci sono sempre stati, eravamo noi a non essercene accorti.

Cosa occorrerebbe dunque fare e chi dovrebbe attivarsi? Quale che sia l’Ente responsabile – che sia la Regione, il Parco di Vejo per l’Inviolatella e RomaNatura per l’Insugherata – è evidente che è tenuto a mettere in atto tutte le misure per limitare i possibili danni a cose o persone iniziando dal censimento degli esemplari presenti e dalla recinzione delle aree più densamente popolate.

Altra misura potrebbe essere quella di eliminare ogni fonte di cibo che non sia quella “naturale”: dalle discariche ai raccoglitori di rifiuti, dagli orti abusivi alle cosiddette “gattare”, un termine che può sembrare dispregiativo ma che in realtà, in dialetto romanesco, identifica quelle compassionevoli signore che portano da mangiare ai gatti randagi.
Sembra infatti che i cinghiali dell’Insugherata abbiano trovato una dama caritatevole che oltre ad alimentare cani e gatti randagi si occupa anche del loro benessere depositando in Via Panattoni cataste di pane secco.

Non va infine sottovalutata la rarefazione di presenza umana all’interno delle Riserve, fenomeno che imbaldanzisce i cinghialotti e li porta all’esterno delle aree dove la macchia è più fitta.

Chi conosce l’Insugherata sa benissimo che fino a poco tempo fa era molto difficile trovare delle tracce nelle zone frequentate dal pubblico; da quando tutti gli accessi del lato Cassia sono stati sbarrati ai cittadini ampie zone di terreno, sia nella valle della Rimessola che in quella dell’Insugherata, sono ora letteralmente “arate” dai cinghiali.

Tracce inconfondibili, che si mischiano a quelle di moto e fuoristrada che scorrazzano liberamente all’interno della Riserva senza che nessuno li fermi.
Ma questa è un’altra storia.

Francesco Gargaglia

© riproduzione riservata – proprietà EdiWebRoma

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27 COMMENTI

  1. Non mi stupisco più di nulla ormai…., l’anno scorso alla fine di maggio 2010 avevo notato mamma volpe e i suoi cinque cuccioli. Io abito in zona Torresina (sotto Via di Torrevecchia) in questa zona si sta costruendo ormai da anni e la zona verde intorno non è più così ampia, comunque volevo dire che da fine maggio a metà novembre 2010 abbiamo avuto nel parcheggio del nostro condominio tre volpini.
    Io ho un repertorio video-fotografico vasto e nonostante le mie telefonate e le mie e-mail a:
    Corpo Forestale
    Alle Falde Del Kilimangiaro
    Vigili Del Fuoco
    Striscia La Notizia
    e non so quante altre associazioni animaliste …
    nessuno ha mai risposto o dato una soluzione efficace all’evento e alle mie segnalazioni, perchè non tutti sanno che le volpi sono protette e devono avere il loro habitat e nessuno ha mai fatto nulla per ricrearglielo o fatto in modo che venissero “allontanate” dal parcheggio… le furbe volpi rubavano il cibo ai gatti forastici del condominio, ma non solo si aggiravano nei cassonetti ad ogni ora del giorno e della notte, e non tutti sanno che portano la rabbia e molte famiglie incoscienti avvicinavano i loro bambini e davano cibo alle volpi e veniva gente persino dalle altre palazzine, so che questo non è cosa da tutti i giorni ma ogni situazione va affrontata nel bene dell’uomo, ma soprattutto dell’animale. Il cibo alle volpi veniva offerto volentieri senza considerare che si faceva loro solo del male poichè non lo avrebbero più cercato, mentre ai gatti forastici non bisogna lasciare i croccantini perchè portano malattie… dicono i condomini ignoranti non pensando al fatto che i gatti scacciano topi e serpenti. Silvana

  2. Gentile Signora Silvana da sempre gli “animali opportunisti” (cinghiali, volpi, corvidi, nutrie piccioni-torraioli, storni) vivono ai confini della città o addirittura al suo interno senza grossi problemi. Nel suo libro “Clandestini in città” Fulco Pratesi ha descritto le numerosissime specie che vivono stabilmente nei grandi centri urbani (oltre a quelli già citati: rapaci, uccelli notturni, arvicole, bisce, gabbiani, taccole, rettili ed anfibi, ratti, anatre….).
    E allora il problema non sono gli animali che si adattano rapidamente alle situazioni locali ma quello che succede nella nostra città dove sono diffusissime le discariche abusive, dove i rifiuti vengono lasciati ad ogni angolo di strada e dove parchi e riserve sono in stato di abbandono.

  3. io ho molti animali e li amo, ho adottato 3 cani di cui una cagnolina abbandonata anni fa proprio a via panattoni, ma ti assicuro che imbattersi in un grosso cinghiale che ti attacca, se sei solo o con i cani e molto spesso, sotto casa, sia di giorno che di notte, è una cosa che mi turba! io non so come fare ad uscire dal cancello. assicuro anche che non scappa affatto, attacca! sfido chiunque a trovarsi in questa situazione, mi è capitato più volte e devo alla prontezza di mio figlio nell’intervenire, che non sia accaduto nulla di grave. se qualcuno ha qualcosa da suggerire, al di là delle battute di spirito, gradisco molto! poi se lo scellerato che lascia pane secco e carne per terra, si portasse a casa sta roba… anche meglio!

  4. Se “riappropriarsi della natura” vuol dire per un cinghiale andare a Via Panattoni a mangiare pane secco e pizza ammuffita mi sa che hai preso un granchio!

  5. Ne ho incontrati un bel gruppo , 4-5 cinghialotti con madre , domenica scorsa ( Natale ) in tarda sera a via panattoni davanti al muro della marina.
    Sono sceso dalla macchina ed ho cercato di fare foto ma sono venuti solo riquadri neri con evidenziati gli occhi.
    Erano comunque rientrati oltre la rete ma senza scappare , come se gambino li avesse avvertiti che oltre la rete l’accesso al pubblico è proibito.
    Simpatico incontro , non so però come si sarebbe svolto se fossi stato a piedi e magari con un cane.
    E’ consentito usare arco e frecce ?

  6. Mi reco all’ Insugherata quasi quotidianamente, non avendo in zona aree verdi per poter lasciare scorrazzare un po’ il mio cane, da sempre abituato ad avere prati a portata “di zampa” e, dopo il trasferimento in zona Cortina d’Ampezzo , decisamente giù di corda.
    Da qualche giorno, diciamo in corrispondenza del nuovo anno, ho notato, però un crescente nervosismo da parte del mio animale durante le passeggiate nel verde, fino ad arrivare a veri e propri ringhi all’indirizzo degli anfratti meno visibili.
    La zona è quella di via dell’acqua traversa, in linea d’aria tra via Vallombrosa e via Nova Levante.
    Per il momento, a parte le solite volpi e istrici non ho visto nessun cinghiale ma, a giudicare dai segni sul terreno e dal comportamento della mia quadrupede grdo proprio si tratti di loro.

  7. Sono tornati nel comprensorio di via Cortina, esattamente il 1 Gennaio.
    Hanno devastato alcuni punti di manto erboso.
    Con tutto il rispetto, Sig.ra Carla, nel comprensorio SI pagano la bellezza di oltre 30’000 E. l’anno per il mantenimento del giardino e lei mi dice “ben tornino gli animali”?
    Per me ci possono stare anche i leoni nel parco, ma che rimangano però al posto loro per la salvaguardia dei privati e delle loro proprietà.
    C’è una bella e grande differenza tra suolo privato e quello pubblico e qui le lamentele iniziano laddove l’animale calpesta proprio quello privato.

  8. Viva la natura! Viva i cinghiali !!! Splendide creature! Siamo noi umani ad essere di troppo. La Riserva dell’Insugherata è un preziosissimo regno da salvaguardare e proteggere dagli umani che ,purtroppo, si sono annidiati troppo vicino e con estrema violenza attorno a questa splendida ed incontaminata area naturale!
    Sono felice di avere questi vicini di casa ( volpi,faine, cinghiali…) anche se la Spinosa mi ha mangiato tutti i meloni , una faina mi ha dissanguato 4 coniglietti ed una volpe ha decapitato una mia papera, altrimenti sarei andata a vivere a Corso Vittorio dove al massimo trovi gabbiani”drogati” o pantegane e scarafaggi!!! Anzi ,aggiungo, finchè gli Uomini di Roma Nord non impareranno a rispettare questa meravigliosa opportunità è bene che la Riserva dell’Insugherata rimanga recintata . Io ci entro in punta di piedi e con rispetto. Caterina Lucrezio

  9. Aggiungo, in risposta a “Cadama”del 10-01-2012 , che spetta al privato fare una recinzione adeguata ( non la semplice rete con paletti di castagno ma una banale ma robusta inferriata in ferro…ben + costosa! ) se si vuole limitare il proprio confine. Cordiali saluti, Caterina Lucrezio

  10. Ma Caterina , ancordetta Lucrezio , ma di quale punta di piedi parla ?
    A proposito di “annidamenti troppo vicini” , lei dove abita ?
    Voglio dire che se lei se ne sta in una bella villa adattata a b&b, 4000mq di parco alberato, piscina ed il tutto confinante con l’Insugherata, siamo buoni tutti a parlare.

    Sono commosso per la fine dei suoi meloni , coniglietti e papere ma noi Uomini di Roma Nord ( e presumo anche le Donne ) vorremmo non trovarci con i cinghiali in mezzo alla strada , così come per i pony erranti di notte.
    Questione di sicurezza.
    Vado spesso all’Insugherata , a piedi od in bici , quindi viva la natura e abbasso le recinzioni.
    Però perchè il cinghiale può uscire ed io non posso ( potrei ) entrare ?

  11. Molto strano il ragionamento di Caterina. Mentra ai residenti “irrispettosi” è sbarrata la Riserva dell’Insugherata a pochi privilegiati è concesso l’ingresso con quad e cavalli. E così i cittadini “normali” (sempre maleducati!) con figli e cani se ne devono stare al di là della rete mentre qualche riccastro, con il suo cavallo da migliaia di Euro, può andare e circolare dove vuole, creare sentieri, passare i fossi e le aree umide, montare recinti e steccati, sparare con altoparlanti musiche ed istruzioni per i “riccastrini” a cavallo, galoppare tra le macchie………..
    Ma veramente Lei entra nella Riserva? Non credo….altrimenti avrebbe visto un territorio mortificato GESTITO CON I NOSTRI SOLDI in mano a pochi privilegiati.
    Quanto a gabbiani drogati e pantegane, quelli si, sono alla portata di tutti (tutti quelli che non possono permettersi di iscriversi ad un circolo ippico). E allora?…..Viva i cinghiali?

  12. Mi dispiccio del suo illeggittimo livore perchè il mio pensiero mi ha sempre accompagnata fin dalla nascita anche quando ho abitato in appartamenti a Ponte Milvio (adoravo percorrere il bordo del Tevere con le anatre) o al Fleming o a via Misurina : nel 1981 la mia tesi di laurea verteva sul Parco del Pineto (coevo dell’Insugherata) pertanto sono da oltre 30 anni sensibile al problema. Ritengo superficiale il suo giudizio anche perchè, anche se vedo che mi conosce, non ha mai potuto constatare quante ore e quanto lavoro dedico al mio giardino ed alle mie piante ed animali. Le assicuro che mi sono guadagnata tutto e condivido i miei spazi volentieri con i miei graditi ospiti. Se non vuole incorrere pericoli da “foresta” ci sono numerose opportunità qui a due passi come ad esempio il parco di Monte Mario presso il Cimitero Francese, la Valle dei Cani all’Inviolatella, il Parco dei Daini a 5 minuti da qui. Le recinzioni come pure le cementificazioni le fanno gli uomini, non gli animali. Io mi firmo: Caterina Lucrezio

  13. Mi sembra una polemica tra persone che abbiano gli stessi interessi e che amano il territorio. Incontratevi e stringetevi la mano.
    Sono d’accordo con Caterina quando dice che è bello che ci siano ancora cinghiali e volpi aggiungo io.
    Anche con chi afferma che gli stessi non debbano essere pericolosi per le persone ricordando però che siamo noi umani che abbiamo invaso il loro territorio e non il contrario.

  14. ma ringraziate iddio che ancora ci sta un angolo di roma dove può capitare di incontrare qualche istrice o cinghiale invece di un idiota in quad.
    le mamme terrorizzate portino i bimbi al giardinetto. i padroni di cani non hanno nulla da temere che i cani se la cavano da soli.

  15. Caterina , nessun livore e tantomeno immotivato.

    Trovo tuttavia alquanto singolare che molto spesso ( o quasi sempre ) i difensori della inviolabilità del verde siano sempre quelli che ne fruiscono personalmente, quasi privatamente.

    Per quello che scrisse a suo tempo Gambino , dovrebbe essere eletto presidente più che onorario di Legambiente&C , anche lei infine vedrebbe di buon grado l’inaccessibilità del luogo.
    Tanto da consigliarmi un parco di daini o di cani o di uomini morti.
    Continuerò ad andare invece lì , cioè qui.

    Sabato ero in mountain bike , armato di macchina fotografica in tasca per immortalare eventuali simpatici incontri che invece purtroppo accadono solo a notte fonda.
    Il problema è solo uno , che spesso di notte i cavalli ( nella fattispecie pony ) vagano per la strada e questo è pericoloso.
    Anche sabato mattina i due ponies stazionavano liberi sul prato di fronte all’ingresso aperto.
    E’ tutto molto simpatico e bucolico , lo diventerebbe meno se uno se li trovasse di fronte dopo la curva al buio.
    Basterebbe chiudere l’uscita agli animali ( e lasciare aperta l’entrata ai bipedi non forniti di moto , quad o quant’altro di motorizzato ).
    Per i cinghiali , nulla si può fare , solo stare attenti; così come per le volpi e gli istrici che spesso vedo attraversare la strada.
    Anche se poi se la smettessero di lasciare pane secco , probabilmente sarebbe meglio.

    Spero che abbia trovato la sua pace comunque dopo tutto quel peregrinare da un appartamento all’altro e non discuto assolutissimamente che se lo sia guadagnato.
    Le auguro quindi pace e tranquillità nella sua dimora ma non credo di essere un umano di troppo in quel luogo , anche se non appartengo ai suoi i graditi ospiti ( presumo paganti ).
    Un giorno però verrò ad assaggiare un melone.

    Quanto al pericolo “cinghiali” , cosa vuole che siano per Uno che ha combattuto uruk-hai, orchi , troll o nazgul !
    Divertimento allo stato puro !

    Westu Lucrezio hál!
    Stia bene Lucrezio ( traduzione dal Rohirrico )

  16. Quando il Sig. Gambino chiuse l’accesso di Via Panattoni tempestammo di telefonate Roma Natura e ogni volta ci venne risposto che quello non era un parco pubblico ma una Riserva dove l’accesso non era consentito e dove perfino la “cacca” dei cani costituiva una “situazione di inquinamento ambientale”!!!!. Strane risposte perchè non solo il Piano di Assetto prevede che i cittadini possano entrare ma obbliga l’Ente a realizzare sentieri per pedoni e ciclisti. Cinghiali, istrici, volpi, talpe, uccelli non sono mai stati un problema per nessuno. Il vero problema è che un pugno di privilegiati possa usare i propri terreni (leggittimamente) per entrare nella parte pubblica della Riserva, a cavallo, in quad o motocicletta. Cosa che non possono fare 35.000 (trentacinquemila!!!) residenti di Tomba di Nerone che pure pagano le tasse che servono a far vivere la Riserva,
    Alla Signora Caterina , che avendo fatto la tesi sul Parco del Pineto evidentemente conosce le aree verdi di Roma, faccio presente che il Parco di Monte Mario è ridotto uno schifo con un accesso off-limits per la consistente presenza di omosessuali mentre “la valle dei cani” (?) all’Inviolatella oggi è accessibile solo perchè ce la siamo pulita!

  17. Cari Signori, mi riservo di replicare dopo che vi sarete adeguatamente informati sulla differenza tra PARCO REGIONALE e PARCO PUPPLICO e sul termine ANTROPIZZAZIONE. Non sta a me spiegarvelo. Arrivederci e grazie
    ( al Signore anomimo che continua a polemizzare di nascosto chiedo :” Perchè il servizio di B&B (inesatto nella fattispecie) non dovrebbe essere a titolo oneroso???
    firmato Caterina Lucrezio

  18. Gentile Signora Caterina, noi la differenza tra Parco Pubblico e Parco Regionale la conosciamo molto bene: la Riserva Naturale dell’Insugherata è stata istituita con Legge Regionale 29/1997 (Norme in materia di Aree Naturali protette regionali) mentre il Piano di Assetto è stato approvato con deliberazione del Consiglio Regionale del 12 Lugllio 2006. Il Piano di Assetto nelle “Schede Progetto” prevede la realizzazione di sentieri che i cittadini (quelli che non possono permettersi un cavallo o un quad) possono percorrere a piedi o in bicicletta. Anche il termine antropizzazione conosciamo bene e le forniamo pertanto alcuni esempi di “antropizzazione” nella Riserva:
    – un mega circolo ippico confinante con il fosso dell’Acqua Traversa
    – alcuni recinti per cavalli confinanti con un area a tutela integrale
    – un parcheggio sotterrano per oltre 100 posti in un punto panoramico e con problemi di captazione delle acque
    – alcune aziende agricole con annesso maneggio
    – alcune mega ville con piscina
    – una location per eventi con parcheggio da 250 posti auto e area atterraggio elicotteri
    – due mega ville di cui una all’interno della fascia di rispetto del fosso.
    Le basta? Ora può replicare………………..

  19. Grazie del Signore innanzitutto anche se quello vero sta in cielo.
    Dopo l’invito ad andare al cimitero anche se dei francesi , la grattazio è obbligatoria.

    NON polemizzo.
    Sono ARCIcontento per Lei. Si goda tutto il godibile.

    Vorrei farlo anch’io senza pensare che mentre sgambetto o biciclo sono estraneo ed abusivo in un luogo per cui PAGO.

    Quanto al termine antropizzazione , anche ad un volgare come me basta andare sul webvocabolario e trovare :
    Opera di trasformazione dell’ambiente naturale attuata dall’uomo per soddisfare le proprie esigenze e migliorare la qualità della vita, spesso, però, a scapito dell’equilibrio ecologico.
    Chiaro che le esigenze soddisfatte ed il miglioramento della vita , non interessano me in questo caso e manco i 35.000 abitanti del circondario.
    Un poco sbilanciata ‘sta cosa.

    Bed & Breakfast LA CANFORA La villa di Caterina Lucrezio è immersa nel verde con un parco di 4mila mq con piscina. Gli ospiti possono rilassarsi al sole e dormire in una delle tre camere da letto, arredate con mobili antichi. Sotto il pergolato viene servita la colazione, tra caffè e cornetti. Via Cortina d’ Ampezzo 200, 06.XXXXXX e 339.865XXXX.
    Oneroso sarà per chi dimora come cliente.
    Magari cambi sulla pagina web la tipologia di residenza, mica è colpa mia se è scritto così.
    E come diceva Forrest Gump , se B&B è , B&B sarà !

    Eppoi veramente credimi Lucrezia , senza veleno alcuno, non voglio polemizzare.
    Ti invidio la villa , il parco , gli animali , della piscina non me ne frega nulla.
    Beata te.
    Con questo chiudo e magari una volta- anche se generalmente ramingo – in anonimo vengo a pernottare pure io , se Arwen mi accompagna.
    Ciao

  20. Gent.mo Dr. Robin Hood , constato con piacere che Lei è molto colto ,tuttavia il termine “antropizzazione” vuol dire un’altra cosa. Cio’ di cui parla è edificazione e, molto probabilmente, abusivismo edilizio. Cordiali saluti Caterina Lucrezio

  21. Signora Caterina non sono nè Dottore nè colto però conosco la definizione che la Treccani fa di “antropizzazione”: – l’intervento dell’uomo sull’ambiente naturale allo scopo di adattarlo, e quindi trasformarlo e alterarlo, ai suoi interessi, spesso con effetti ecologicamente nefasti in termini di modificazioni irreversibili dell’ambiente; ne sono esempî l’agricoltura, il diboscamento, la costruzione di abitazioni, di impianti agricoli o industriali, ecc……..Arrivati a questo punto, scoraggiato, non so proprio che dirle e come Aragorn……passo la mano!

  22. ma perchè signorina Caterina Lucrezio se la prende così tanto con piazza Vittorio?e che ha contro i gabbiani drogati?comunque è evidente che la signorina Caterina non mette il naso fuori dal suo parco da molto tempo.Stia bene Lucrezio

  23. Salve abito sulla trionfale in prossimità dell’insugherata, i cinghiali ormai sono da qualche anno che ci sono.Volevo denunciare che qualche bracconiere li caccia, un mio vicino ha sentito verso le 5.30 una scarica di spari 5 per l’esattezza.Ma è possibbile che questi animali non possano vivere in pace nemmeno in una riserva?

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