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Discarica Quadro Alto: pollice verso di Pecorella mentre Riano chiede aiuto al Ministro Ornaghi

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In attesa che il Ministro all’Ambiente Corrado Clini accetti l’invito, formulatogli da Italo Arcuri – vice sindaco di Riano – a recarsi a visitare Quadro Altro, ed in attesa che il TAR Lazio prenda in esame il ricorso presentato lunedì 14 novembre dall’Amministrazione Comunale della cittadina ai confini del XX Municipio, nella giornata di ieri, martedì 22 novembre, una sonora bocciatura è calata dall’alto sulla scelta di Quadro Alto come prossima discarica di Roma Nord.

Il presidente della commissione parlamentare sul ciclo dei rifiuti, Gaetano Pecorella, dopo il sopralluogo a Quadro Alto e quello effettuato a Corcolle, nell’VIII Municipio, ha calato la sua scure e senza mezzi termini ha bocciato le scelte effettuate dal Prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro.

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“Mi ha stupito – ha dichiarato Pecorella – che nessuno sia venuto a verificare sul posto le criticità che sono state evidenziate nel corso di questo sopralluogo e puntualmente denunciate dal sindaco e dai comitati cittadini. Manca la programmazione e non ci si rende conto del rischio che si sta correndo, ed a prescindere dall’idoneità dei siti non mi sembra sia stato predisposto nulla rispetto ai tempi dichiarati dal prefetto e dal presidente della Regione Lazio. E infatti sono sorpreso che la scelta per le discariche sia caduta su questi siti ma anche sul fatto che sembra mancare un programma perchè laddove fossero confermate le scelte ci vorrebbe almeno un anno per allestire questi siti”.

Già, un anno, mentre Malagrotta dovrebbe chiudere il prossimo 31 dicembre od al massimo il 31 marzo 2012, perché l’ennesima proroga è pienamente ipotizzabile. Ma quand’anche ci fosse tutto il tempo necessario, Quadro Alto sarebbe ancora il sito giusto?

Entro 500 metri dal confine dell’area individuata per ospitare la discarica è presente un’abitazione, 15 nuclei residenziali sono entro 700 metri, 111 abitazioni distano solo un chilometro ed altre 315 sono entro 1500 metri. Non basta? E allora ricordiamo la vulnerabilità del terreno, con il rischio concreto di contaminare le falde acquifere che servono gran parte del territorio, e la viabilità della via Tiberina, che rischierebbe di paralizzarsi a discapito dei cittadini che vivono nell’intera zona della Valle del Tevere. Per non parlare della netta opposizione di tutti Comuni nei dintorni ed addirittura del confinante XX Municipio di Roma.

Una situazione dunque sempre più ingarbugliata, non solo dal punto di vista ambientale e sociale ma anche politico, in primis per il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ed il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, perché, stando a quanto scritto da Italo Arcuri nell’invito inviato al ministro all’ambiente, la scelta del prefetto  “si è piegata ai soli voleri politici della Polverini e di Alemanno che, pur di risolvere la questione Malagrotta, hanno pensato bene di scaricare su Riano il problema, trasformandolo da politico ad emergenziale”.

Ma non basta. Il numero 2 dell’amministrazione di Riano, proseguendo la sua opera di difesa del territorio, proprio ieri, a seguito delle dichiarazioni dell’onorevole Pecorella, ha inviato una lunga lettera al Ministro della Cultura dandogli numerosi buoni motivi perchè possa intervenire e bloccare la discarica.

“Tutto il territorio di Riano è sede di depositi diatomitici, la cosiddetta ‘farina fossile’, – scrive Italo Arcuri  nella lettera indirizzata al Ministro Lorenzo Ornaghi – formatisi tra 450.000 e 300.000 anni fa, tanto che negli anni ’60 è stato oggetto di indagini paleontologiche e paleobotaniche che hanno segnalato l’esistenza di una flora che non risulta essere nata per questo periodo in altri depositi del mondo e rivelato enormi potenzialità scientifiche, come testimoniano, tra l’altro, diverse pubblicazioni scientifiche: ‘La foresta colchica fossile di Riano romano. Studio dei fossili vegetali macroscopici’ di M. Follieri (Annali di Botanica), ‘Gli elefanti fossili di Riano’ e ‘Il genere Cyclotella nei depositi diatomitici di Riano’ di A.M. Maccagno (Geologia Romana)”. .

“Riano e il suo territorio – continua la lettera di Arcuri – sono di cosi grande interesse che il Dipartimento di Biologia vegetale dell’Università ‘La Sapienza’ di Roma, non più tardi di due anni fa, tramite la prof.ssa Donatella Magni, docente di Paleobotanica, e la prof.ssa Maria Rita Palombo, del Laboratorio di Paleontologia dei vertebrati, chiesero al Comune di Riano un ‘rilancio delle ricerche scientifiche’ al fine di valorizzare e tutelare Beni Culturali di importanza internazionale.
I fossili vegetali finora recuperati ed esaminati hanno permesso di ricostruire una rigogliosa foresta vergine, ricchissima di specie, simile a quella che attualmente è presente nella Colchide, regione a clima temperato caldo-umido tra il Mar Nero e il Mar Caspio”.

“Tra le entità tassonomiche rinvenute – precisa Arcuri – risalta la presenza di elementi floristici attualmente estinti in Europa continentale (Zelkova e Pterocarya). Gli studi hanno accertato che la foresta perduta di Riano era popolata da un’associazione faunistica caratterizzata da mammiferi di grossa taglia, e hanno portato al ritrovamento di scheletri ben conservati di elefanti (Elephas antiquus), rinoceronti (Stephanorhinus hemitoecus), cervi (Cervus elaphus rianensis) e daini (Dama clactoniana), un cui esemplare, conservato presso il Museo di Paleontologia dell’Università ‘La Sapienza’, recuperato in connessione anatomica, costituisce l’unico esemplare completo della specie finora riconosciuto in Europa”.

“E’ su questo territorio – vero e proprio luogo di studi e ricerche scientifiche – che il Commissario delegato alla soluzione di Malagrotta, dr. Giuseppe Pecoraro – chiede Arcuri – vuole installare una megadiscarica dei rifiuti? Chiediamo al Ministro per i Beni e le Attività Culturali, dr. Lorenzo Ornaghi, di intervenire, prima che l’immondizia cancelli definitivamente questo patrimonio di ricerca scientifica, per bloccare questo ennesimo scempio culturale che si sta consumando in Italia – conclude la lettera – in nome dell’irresponsabilità, della superficialità e dell’incultura politica di qualcuno”.

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