Home AMBIENTE Inviolatella Borghese: cercando un ingresso scopriamo due discariche

Inviolatella Borghese: cercando un ingresso scopriamo due discariche

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E’ da molto che si parla dell’apertura definitiva del Parco Urbano di Via dell’Inviolatella Borghese, già previsto sulla carta ma non ancora ufficializzato a causa della mancata messa in sicurezza. Tra le tante ipotesi anche quella di un secondo accesso da Via Oriolo Romano. Si tratta di una esigenza sentita dai residenti della zona San Godenzo per far fronte al problema del parcheggio, le possibilità infatti di lasciare l’auto in Via Pareto o su Via dell’Inviolatella al momento sono piuttosto scarse.

Dicevamo appunto che sono diverse le ipotesi per il secondo accesso, fra queste il passaggio da Via Oriolo attraverso la proprietà del Centro Sperimentale per la Cerealicoltura (a merito del Centro va detto che all’interno dei loro terreni, lungo Via dei Due Ponti, già è stato realizzato un percorso ad anello lungo circa 3 km a cui hanno libero accesso tutti i cittadini).
Un’altra soluzione sarebbe invece quella di creare un sentiero che sempre da Via Oriolo, costeggiando la proprietà di un grande vivaio, arrivi all’interno del Parco: noi siamo andati a verificare questa possibilità e abbiamo fatto un paio di interessanti scoperte.

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Siamo entrati da Via dell’Inviolatella percorrendo quello che è il cosiddetto “primo sentiero del Parco” che, costeggiando la via Cassia, raggiunge la base della collina dove poi è possibile risalire alla parte alta: una bella passeggiata che si snoda tra boschi di querce, pioppi e alberi di Giuda. Oltrepassato il banco fluoritico, il sentiero piega a destra mente sulla sinistra c’è un passaggio che si infila sotto la folta vegetazione.
Siamo appena sotto la Casa Cantoniera che sorge sulla Cassia Nuova.

Il passaggio dopo un po’ si allarga fino a raggiungere un largo sentiero creato dalle greggi che dirige verso il cavalcavia che mette in comunicazione i terreni al lato della Cassia: il cavalcavia è stato recentemente pulito dagli uomini del Parco di Veio.

A destra del cavalcavia il sentiero torna ad immergersi tra le canne e qui abbiamo fatto la prima scoperta: nonostante i numerosi e continui abbattimenti portati avanti dall’Ente Parco una nuova baracca che ospita alcuni senzatetto è sorta dal nulla: si tratta di un paio di costruzioni realizzate con materiali di scarto e di una rudimentale latrina.

Tutto intorno il solito corollario di rifiuti, sporcizia e detriti di ogni genere ma anche materiali probabilmente pescati all’interno dei cassonetti; l’ennesima baracca che per essere abbattuta e smaltita in discarica richiederà notevoli risorse in termini di uomini e mezzi, il tutto a carico della collettività.

Se si prosegue oltre le baracche il sentiero da una parte dirige alla Cassia (la via di entrata dei “residenti locali”) mentre dall’altra sembra salire il direzione di Via Oriolo: qui abbiamo fatto la seconda scoperta.

Non ci sono reti, recinti o cartelli che indicano una proprietà privata e quindi non sappiamo se siamo su terreno pubblico (Parco Inviolatella) o privato: sappiamo solo di essere nel Parco di Veio.
Al sentiero sbarra la strada una grande quantità di detriti scaricati dall’alto che fanno assomigliare la zona più ad una discarica che ad un bosco.

La massa di detriti, invisibile dalla Via Cassia perché in parte protetta dagli alberi a grande fusto, scivola verso il basso fino al sentiero. Si tratta di terra, rami, radici, foglie e alcuni segmenti del tronco di palme (ricordano molto i “sedili” piazzati all’interno del Parco di Via di Villa Lauchli): tra il materiale vegetale qualche vaso in plastica e alcuni sacchi della spazzatura.
Un modo piuttosto anomalo di disfarsi dei “detriti” soprattutto se si tiene conto che le palme, qualora colpite dal punteruolo rosso, dovrebbero essere triturate e bruciate.

Se si scavalcano i detriti e si affronta il piccolo dislivello ci si rende conto che Via Oriolo non è lontana.

Certo è che un futuro sentiero da questo versante potrà essere realizzato solo dopo una impegnativa bonifica.

Tornati sulla Cassia Nuova ci accorgiamo che nonostante l’opera di pulizia effettuata pochi mesi fa la strada si presenta nuovamente sporca e ingombra di rifiuti: qualcuno non si è fatto scrupoli e ha abbandonato alcuni sacchetti di calcinacci e dei grandi vasi di cemento.

Mentre andiamo via e prima di riporre la macchina fotografica riusciamo a cogliere un rapace nell’attimo in cui spicca il volo: davvero una piccola soddisfazione.

Francesco Gargaglia

© riproduzione riservata – proprietà EdiWebRoma

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1 commento

  1. Buongiorno a tutti,
    tornando in argomento “verde” ci sono notizie sul reimpianto delle essenze oggetto di taglio radicale nei mesi scorsi lungo le strade del quartiere?
    Come avevo previsto in una precedente sull’argomento (non è necessario essere profeti ma solo osservatori) anche il pino all’incrocio Cassia nuova Via Paredo ( di fronte al distributore Total) è caduto. Ce ne sono altri in eguale situazione che cadranno sempre sullo stesso lato in quanto la scarpata non riesce a sostenerli.
    Buon preseguimento

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