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Grottarossa, fango nella scuola proteste in XX Municipio

Galvanica Bruni

Una mattinata dai toni accesi quella di lunedì 24 ottobre. Oltre cento cittadini, stipatissimi nell’area dedicata al pubblico, hanno protestato in aula gridando “Grottarossa è nel fango, ripulite la nostra scuola”. Motivo di tanta esasperazione la scuola Grottarossa, in via di Valle Vescovo, invasa da fiumi di fango e detriti durante il violento nubifragio di giovedì 20 ottobre.

Gli animi erano furenti fin dalle prime battute e lo sono diventati ancora di più quando alle domande seguivano risposte incerte, a richieste di aiuto facevano invece seguito dai banchi della giunta parole viste come provocatorie.

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“Voi dovete proteggerci, questo è il vostro compito” urlavano mamme esasperate rivolte al presidente del XX Municipio, Gianni Giacomini, agli assessori presenti ed alla presidenza d’aula che, nel rispetto del regolamento, intendeva invece proseguire con l’ordine del giorno a calendario.

“Non ce andiamo di qui finchè non ci date una risposta certa”. E sembravano veramente intenzionati a farlo finchè una decisione salomonica, su richiesta delle opposizioni, è stata presa dal presidente del Consiglio, Simone Ariola, d’accordo con i capigruppo. Sospendere la seduta per dar modo agli assessori competenti di riunirsi con i cittadini e trovare insieme una soluzione immediata.

Un fiume di fango

Un vero e proprio fiume di fango è quello che si è riversato nella scuola, lo scorso giovedì 20 ottobre, inghiottendo il prato ed il cortile, penetrando nell’edificio e allagando i seminterrati della scuola materna ed elementare di via Valle di Vescovo, proprio all’inizio di via Grottarossa lato Flaminia, quindi a qualche centinaio di metri dal XX Municipio.

Le foto sono più che eloquenti: sono state scattate quattro giorni dopo, lunedì 24 ottobre, ma lasciano ben immaginare cosa poteva essere quattro giorni prima.

Notevole il danno economico: acqua e fango hanno distrutto nel seminterrato un nuovissimo forno per la ceramica e tanto materiale didattico. Notevole quindi anche il danno alle attività scolastiche che in assenza di questo materiale e non potendo usare l’area esterna dovranno essere ridimensionate.

Un fiume di fango annunciato e denunciato

Un fatto analogo era già accaduto lo scorso 27 luglio quando un violentissimo temporale abbattutosi sulla Capitale aveva riempito di fango il giardino ed allagato la scuola ed il seminterrato “senza che nessuno sia mai venuto poi a svuotarlo” spiegano a VignaClaraBlog.it.

E due giorni dopo era scattata la denuncia. Firmata da decine di genitori, indirizzata alla protezione Civile, al Campidoglio, al XX Municipio, alla Polizia di Roma Capitale ed a quella Provinciale, la lettera denunciava un fatto molto strano.

Denunciava che sul terreno privato confinante con la scuola, da diversi mesi, camion dopo camion, ignoti stavano scaricando tonnellate di terra, per un totale stimato in oltre 150mila metri cubi. Una vera collina che bambini, insegnanti e genitori hanno visto crescere sotto i loro occhi a poche decine di metri dal giardino dove gli alunni praticano le attività motorie.

A nulla sono valse – si precisa nella denuncia del 29 luglio – le numerose lettere ed email inviate fin da gennaio, quando sono iniziate queste strane attività.

Nessuno si è mosso, nemmeno quando è stato detto, come si apprende sempre dalla denuncia, che gli scavi in corso in questa area privata “hanno portato alla luce un tracciato di strada di epoca romana ed alcuni reperti murari“.

Chiunque sarebbe saltato sulla sedia sapendo che di fronte, dall’altro lato della Flaminia, esattamente in via Vitorchiano, esiste il più importante ritrovamento archeologico (“secondo solo all’Appia Antica”, come lo hanno definito gli studiosi), e cioè la cosiddetta tomba del “gladiatore” ed un lungo tratto dell’antica Flaminia.
Chiunque avrebbe dovuto pensare che quel tracciato di strada emerso dagli scavi nel terreno privato poteva esserne il naturale proseguimento. Chiunque? A quanto pare no.

Solamente il 24 maggio 2011 – si legge ancora nella denuncia – a scarico completato, sono intervenuti gli Organi Tecnici del XX Municipio che hanno redatto un verbale ed hanno sanzionato la Società proprietaria del terreno. Tutto qui.
Nulla è stato fatto per eliminare il pericolo, per obbligare la proprietà a rimuovere la terra, per proteggere la scuola con un muro di contenimento, per appurare le origini dei reperti archeologici.

Finchè non ci pensa il violento temporale del 27 luglio a ricordare dell’esistenza del problema: l’acqua scende a fiumi dalla collina trascinando con se terriccio, detriti e fango nella scuola.

E poi?

E poi nulla. La situazione rimane immutata fino al diluvio di giovedì 20 ottobre quando la scuola viene invasa nuovamente dal fango suscitando giustamente l’ira dei genitori che questa mattina hanno a loro volta invaso il XX Municipio.

Esasperati – come dar loro torto? – hanno chiesto conto alla politica del perchè di tanta lentezza nel prendere iniziative contro chi, avendo la responsabilità di quella montagna di terra, non ha adottato alcuna cautela in seguito all’ispezione del 24 maggio.

Al via i lavori

Decisioni importanti sono state finalmente prese a metà della giornata di oggi. Le comunica a VignaClaraBlog.it Marco Perina, assessore alle scuole del XX Municipio. “Al termine della riunione con i genitori posso confermare che domani stesso, martedì 25 ottobre, daremo il via ai lavori per ripristinare lo stato della scuola e consentire la completa ripresa delle attività didattiche senza alcuna minaccia all’operatività scolastica”.

Chi paga, gli chiediamo. “I costi saranno sostenuti dal Municipio che poi si rivarrà in danno sulla proprietà del terreno confinante” ci risponde l’assessore Perina.

E se diluvia ancora?

Sarà bene che i lavori abbiano inizio veramente alle prime luci di domattina ma sarebbe bene se si pensasse anche ad un muro di contenimento. Evitiamo per una volta di confermare il detto non c’è due senza tre.

I metereologhi dicono infatti che le condizioni del tempo sono destinate a peggiorare nella prima mattinata di mercoledì 26 ottobre, quando si prevedono su Roma frequenti precipitazioni a prevalente carattere di rovescio o temporale. La Protezione civile del Campidoglio, informa questa sera una nota (leggi qui), sta già pre-allertando le proprie strutture operative, i municipi, le società incaricate di pubblici servizi ed il corpo della Polizia Municipale.

Claudio Cafasso

© riproduzione riservata – proprietà EdiWebRoma

Aggiornamento: Nel corso dell’animata seduta di Consiglio, un genitore ha ripreso gli interventi del presidente Giacomini, degli assessori, dei consiglieri e le repliche dei genitori stessi mettendo on-line, su youtube, diversi video: clicca qui

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3 COMMENTI

  1. Sconcertante!

    Io non continuerei a scrivere lettere denuncia a qualsiasivoglia personaggio e o istituzione …. la strada migliore secondo me è quella dell’esposto all’autorità giudiziaria che sicuramente se esistono comportamenti che reputerà non corretti agirà di conseguenza … non serve più arrabbiarsi … occorre scalare le richieste.

    Scusate lo sfogo … ma in questo servizio … rilevo fatti che mi lasciano domande insolute …. per esempio perchè siamo arrivati alla necessità di costruire un muro di contenimento della terra … invece di fermare lo scarico e limitarsi a fare un verbale a fine opera ?

    Chissà se qualcuno ha delle risposte convincenti ….

  2. Stamani passando per Grottarossa ,abbiamo potutto notare all’interno della scuola ,sul cortile, delle maestranze munite di bobkart che stavano rimuovendo un corposo strato di fango in un’area dove i bambini fanno attivita motorie .

    Le foto che ho intravisto in mano a una delle mamme fanno impressione, spero tanto che le persone che stanno facendo gli sbancamenti abbiano buonsenso e stiano rispettando le regole .

    Solidarieta alle famiglie preoccupate e che non trovano punti di riferimenti certi, nei
    nostri attuali amministratori, soprattutto perche sono mesi in cui le risposte sono timide , rassicuranti , ma larealta spazza via tutte le approssimazioni .
    I Costruttori non possono tenere sotto scacco interi quartieri , il comune , la regione.

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