Home AMBIENTE Inviolatella Borghese – Todini (PdL): necessario ed urgente definire l’utilizzo dell’area

Inviolatella Borghese – Todini (PdL): necessario ed urgente definire l’utilizzo dell’area

Galvanica Bruni

In relazione alle tante proteste sul degrado e sulla poca fruibilità della grande area dell’Inviolatella Borghese sollevate dai comitati cittadini, in primis Robin Hood e il Comitato Cittadino per il XX Municipio, proteste alle quali anche VignaClaraBlog.it non ha mai mancato di dare ampio spazio, Ludovico Todini, consigliere PdL dell’Assemblea Capitolina e membro della Commissione Ambiente, così ha dichiarato oggi ad AgenParl, l’Agenzia Parlamentare.

“Al riguardo del parco dell’Inviolatella sono giuste le lamentele e le proposte che arrivano dal territorio e questa ultima questione si pone al centro di un dibattito che dura ormai da anni su come interpretare le aree naturali protette. A ben guardare il problema coinvolge tutti i parchi romani soggetti alla L. R. 06 ottobre 1997, che vivono nelle stesse condizioni – ha precisato Todini – c’è da chiedersi se i parchi siano totem inviolabili, anche se poi vi è esattamente la dimostrazione del contrario ossia divengono sede di bivacco, vengono scaricati rifiuti ingombranti, si perpetuano abusi edilizi impuniti, oppure se invece intendiamo le Aree Naturali Protette, come per esempio è il Parco di Veio, in quanto non parco perimetrato ma un’area che si definisce area naturale protetta.”

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“Il Parco di Monte Mario non è così, neppure quello dell’Appia Antica e tanto meno l’Inviolatella però tutti non sono gestiti e valorizzati nel modo dovuto. Allora o il Parco è assolutamente qualcosa di inviolabile, anche se per chi commette infrazioni e resta impunito non è così – continua il consigliere – oppure, come ritengo, occorre un piano di assetto credibile e sostenibile che preveda anche la presenza in questi luoghi di guardia parco, di strutture per i quartieri limitrofi, percorsi naturalistici e culturali intelligenti e fruibili da tutta la cittadinanza.”

“Credo – conclude Todini – che il dibattito debba essere orientato in tale direzione, si deve accelerare sul piano di assetto e vano ridefiniti non i confini, non i criteri delle aree naturali protette ma il loro concreto utilizzo. Questo secondo me è il punto effettivo, tutto il resto rientra in un dibattito del territorio che tuttavia va visto in un’altra ottica”.

 

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2 COMMENTI

  1. Belle parole, ma i fatti?
    Da tre anni sono chiusi gli accessi all’Insugherata e ancora si parla di dibattiti o di concreto utilizzo delle aree protette: accelerare sui Piani di Assetto? Ma se sono 9 (nove!) anni che il Piano di Assetto dell’Insugherata è stato approvato!
    Per aprire un misero sentiero di qualche centinaio di metri (dopo Commissioni e Assessori) a chi ci dobbiamo rivolgere? Al Presidente della Repubblica, all’ONU o al Papa?

  2. @ Robin Hood suggerirei tutti e tre.
    @ Todini non capisco bene perché bisognerebbe collegare al Piano d’assetto del Parco di Veio, che aspettiamo da oltre dieci anni, e forse non arriverà mai, l’arrivo nella parte romana di “guardia parco e percorsi naturalistici e culturali intelligenti e fruibili da tutta la cittadinanza.” Per i primi basterebbe che il consigliere comunale, ( già del Municipio) appoggi la richiesta del comodato d’uso del rudere esistente all’inizio dell’Inviolatella Borghese avanzata da tempo dall’Ente Parco di Veio per i suoi Guardiaparco e rimasta senza risposta da parte del Comune, al quale fu trasferita in proprietà dall’Agenzia del Demanio insieme, con i tredici ettari confiscati alla banda della Magliana, “per essere inseriti nel progetto di riqualificazione dell’area, attualmente in corso di redazione in collaborazione con l’Ente gestione Parco di Veio, al fine di consentirne l’uso ai cittadini, nel rispetto e tutela delle aree naturali protette”.
    Per quanto riguarda i sentieri, anche qui non serve aspettare il fantomatico Piano d’assetto.
    Forse al consigliere è sfuggito che durante la nona Giornata dell’Inviolatella Borghese fu inaugurato il primo nuovo sentiero all’Inviolatella.
    E basterebbe difendere quelli esistenti. Da anni il Comitato cittadino per il XX Municipio segnala gli sbarramenti che impediscono l’uso pubblico dei sentieri poderali dell’ex tenuta agricola dell’Inviolatella, dannoso fenomeno che riguarda peraltro l’intero parco (e qui è competenza sia dell’Ente Parco che del Comune ). Consigliere, per cortesia, si rivolga all’assessore all’ambiente Visconti, che è anche presidente della Comunità dl Parco e quindi è, o dovrebbe essere presente su entrambi i fronti.
    Discorso a parte quello delle strutture, non so a cosa si riferisca il consigliere Todini, ma effettivamente per queste potrebbe essere necessario il Piano d’assetto, salvo per casi particolari, per i quali è sufficiente un iter piuttosto complesso ma fattibile, per ottenere il permesso in deroga dalla regione.
    Mi risulta che L’Ente Parco stia seguendo proprio questa procedura per dare il nulla osta per il ponticello pedonale che il Comune intende realizzare per consentire l’accesso al Parco dell’Inviolatella da via Fabbroni, dove esiste un parcheggio.
    Le strutture abusive, poi, non hanno certo bisogno del Piano d’assetto, purtroppo,,,,

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