Home ATTUALITÀ Cesano – Voragine ricoperta con terriccio: quanto durerà?

Cesano – Voragine ricoperta con terriccio: quanto durerà?

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“Buca!… buca con acqua!… buca con fango!” E’ l’indimenticabile scena del film “il federale” di Luciano Salce, interpretato da un magistrale Ugo Tognazzi ed ambientato nel periodo oscuro della seconda guerra mondiale, quando a Roma le strade dissestate potevano essere la norma e non l’eccezione. Ne sono passati di anni ma la storia si ripete. Tale e quale: buca..buca con acqua…buca con fango.

E’ noto che il violento temporale che si è abbattuto sulla Capitale mercoledì 27 luglio ha provocato danni e disagi come se ne vedono solo durante i forti acquazzoni invernali cui, soprattutto negli ultimi anni, siamo sempre più abituati.

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Ma a parte la pura considerazione metereologica a fare indignare i cittadini è la problematica legata alle buche che puntuali si aprono – o che spesso si ri-aprono nello stesso punto da cui erano state debellate – con puntuale pericolo per automobilisti, motociclisti e, perché no, anche pedoni.

A Roma la questione si trascina da sempre. Il sindaco Alemanno ha recentemente rinnovato il suo grido di guerra al triste fenomeno, annunciando un piano straordinario estivo di manutenzione stradale la cui spesa si aggirerebbe intorno ai 60 milioni di euro.

Già lo scorso anno 50 milioni erano stati spesi per la stessa ragione, ma il 2012 sarà, nelle parole del sindaco, l’anno in cui – forti di un ulteriore intervento di 200 milioni – verrà effettuato “uno sforzo definitivo per vincere la guerra alle buche”.

Il 26 luglio scorso, insieme all’Assessore ai Lavori Pubblici di Roma, Fabrizio Ghera, Alemanno ha annunciato l’apertura di cantieri estivi su tutto il territorio comunale. L’incontro, hanno fatto sapere i partecipanti, ha fornito l’occasione per verificare “lo stato dell’arte rispetto agli obiettivi da qui a fine mandato”. Insomma tante promesse.

Ma qual’è il modo migliore per verificare, sul campo, se tali promesse sono state mantenute o se sono rimaste tali? Risposta: percorrere le strade della città, e magari farlo subito dopo un nubifragio estivo come quello dello scorso mercoledì.

Per una ragione: non tanto vedere coi propri occhi se gli interventi sono stati eseguiti, ma come lo sono stati, se in maniera permanente o temporanea, se radicalmente o superficialmente; insomma, è il caso di dirlo, tanto per tappare il buco.

Anche Cesano, durante il violento temporale di mercoledì, come tutta la Capitale, ha dovuto affrontare i suoi disagi. Via della Stazione di Cesano era completamente allagata, così come anche – ma in maniera minore – alcuni tratti di Via di Baccanello. Ma la situazione più grave si è registrata in una traversa di quest’ultima.

Via Aldo di Loreto è una via a doppio senso, piccola, stretta e scomoda da percorrere in quanto le macchine dei residenti parcheggiate di fronte alle case ne riducono drasticamente lo spazio di percorrenza, al punto da farla sembrare una strada a senso unico. Quando due auto provenienti da senso opposto impegnano simultaneamente la via allora diventa una gara a trovare il primo anfratto per riuscire a non restare intrappolati.

Se poi si considera che al termine della strada è situato il centro sportivo Fidia, frequentato da moltissimi utenti dalla mattina presto a sera inoltrata, allora si comprende come la situazione sia piuttosto critica.

Mercoledì sera, più o meno a metà della via si è aperta una buca che ai più è sembrata una voragine: larga ma soprattutto profonda, di quelle che possono procurare gravi danni a un’auto che abbia la sfortuna di finirci dentro, ma che a uno sventurato motociclista potrebbero anche costare la vita.

La voragine è stata poi riempita con del terriccio l’indomani mattina. Attenzione, è stata solo riempita, non riparata né tanto meno asfaltata. Un’altra pioggia e il problema si ripresenterà.

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In questo caso sappiamo che Via Aldo di Loreto è una strada privata aperta al pubblico transito, vale a dire che spetta al proprietario o amministratore curarne la manutenzione, con possibili interventi, non definitivi, da parte del XX Municipio.
Ma ai cittadini poco importa di chi sia la competenza, totale o parziale. Sta di fatto che una inadempienza del genere costituisce grave rischio per tutti quegli utenti, e sono molti, che la praticano quotidianamente e che per una leggerezza possono riportare danni seri.

E se le responsabilità di una mancata manutenzione cadono su un privato, ebbene che se le assuma tutte. E se non se le assume intervenga il XX Municipio. Quando lo vuole lo fa. Oppure è necessario attendere il solito, evitabile, più o meno grave incidente per dare una smossa alla situazione?

Adriano Bonanni

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