Home AMBIENTE Dal XX Municipio una parola d’ordine: basta con i suk

Dal XX Municipio una parola d’ordine: basta con i suk

Galvanica Bruni

Piazzale Ponte Milvio, Largo di Vigna Stelluti, Via Flaminia Vecchia a Collina Fleming, sono solo tre emblematici siti dei tanti di Roma Nord trasformati in suk quotidiani. Banchi e bancarelle, apette e furgoni, ambulanti regolari (pochi) ed abusivi (tanti), occupano spazi oltre misura, bloccano gli scivoli per i portatori di handicap, ostruiscono gli accessi ai negozi, si installano addirittura sulle panchine. E quando se ne vanno, verso le 15, lasciano sui marciapiedi i loro ricordi fatti di scatole, buste e cartacce.

Un problema annoso quello delle bancarelle, un problema al quale non restano estranee tante altre piazze e strade del XX Municipio, quand’anche il fenomeno sia poi tale in tutta la città, diventata ostaggio di stand e banconi.

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Un problema nel problema è poi cercare di distinguere i regolari dagli abusivi. Nella giungla delle regole e delle eccezioni ed approfittando degli scarsi controlli, i regolari possono diventare abusivi, impegnando con banchi enormi più spazio di quanto concesso, gli abusivi diventano regolari installandosi all’alba nei posti assegnati ai primi.

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Un altro problema nel problema è la mancata alternanza. Dovrebbero essere rotazionali – oggi qui domani là, come cantava Patty Pravo – ma in realtà sono più fissi di un impiegato a stipendio fisso.

Fateci caso: a Largo Vigna Stelluti, sotto gli archi di via Ferrero da Cambiano, sulla piazza di Ponte Milvio piuttosto che sui marciapiedi e sulla carreggiata di via Flaminia Vecchia sono sempre gli stessi nello stesso posto.
Citiamo queste angoli del territorio solo come un esempio, il fenomeno è ben più vasto ed interessa tutta Roma Nord, da Ponte Milvio all’Olgiata.

Un tema scottante quello del commercio ambulante a Roma, che più d’una amministrazione capitolina ha tentato di disciplinare nel tempo. Magari riuscendo pure per un anno o due a tenerlo sotto controllo, per poi vederlo riesplodere come un fuoco d’artificio.

Ora, per Roma Nord, ci vuole provare il XX Municipio.

Il tema è stato infatti oggetto di un lungo dibattito che ha impegnato il Consiglio, nella giornata di lunedì 6 luglio, nello scegliere metodo ed approccio per affrontare il problema con l’obiettivo di rimettere ordine alla situazione e conciliare la vivibilità dei quartieri interessati dal fenomeno con le esigenze degli operatori commerciali.

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Una delle decisioni prese è stata l’apertura di un tavolo di lavoro che dovrà coinvolgere l’VIII dipartimento del Comune di Roma, quello al commercio, con gli equivalenti uffici e commissioni consiliari municipali. Obiettivo è censire e quantificare il fenomeno nel XX Municipio, mapparlo e ridisegnare le postazioni tenendo conto delle mutate esigenze dei luoghi interessati.
Ad esempio – ma questa è solo una nostra convinzione – se sul piazzale di Ponte Milvio i banchi fossero vietati, senza eccezione alcuna, tutta l’area, che già paga lo scotto della movida notturna, ne trarrebbe enorme beneficio in termini di vivibilità e di decoro. Queste foto, fatte alle 14 di un giorno qualunque, parlano da sole.

E ancora. Oltre al tavolo di lavoro, la risoluzione approvata dal Consiglio impegna Presidente ed Assessore al commercio del Municipio a concordare con il Comando del XX Gruppo della Polizia di Roma Capitale un concreto piano di controlli a tappeto sulla legittimità delle concessioni di suolo pubblico, sulla regolarità e la conformità dei banchi, sul corretto utilizzo della licenza commerciale, sul mancata alternanza nei posti rotazionali.

Un piano di controlli che sia molto più efficace di quanto fatto negli anni precedenti quando, come è stato dimostrato in aula, le verifiche sono state episodiche e non sempre risolutive.

In sintesi, si tratta di un vero e proprio giro di vite che, nelle intenzioni, servirà a frenare usi, ma soprattutto abusi, consolidatisi nel tempo a danno degli operatori corretti, quelli che coi loro banchi svolgono un servizio utile alla collettività e mantengono le loro famiglie, e a danno di decine di piazze, e di chi vi abita, del XX Municipio.
Dopo le buon intenzioni, le parole e la risoluzione approvata, ora però attendiamo i fatti.

Claudio Cafasso

© riproduzione riservata – proprietà EdiWebRoma

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6 COMMENTI

  1. Quando ho sentito parlare per la prima volta di regolamentazione del commercio ambulante avevo ancora tutti i capelli neri……..ora vedo a tiro il direttore marketing.
    Parlano di tavolo di lavoro, neanche fossero i cavalieri………
    Ma per piacere !

    Lucio Maria

  2. parlano di piano di controlli?se spostiamo l’attenzione su via flaminia verso via riano ci possiamo rendere conto che non sono di certo gli abusivi ad aver aperto minuscoli locali in vecchie botteghe di piccole dimensioni.
    chi ha dato tutte quelle licenze?

  3. cara Gaia, commento ineccepibile;
    domanda : per il municipio e’ piu’ facile fare i forti con i deboli (i.e. gli ambulanti) o o fare i soldi con le licenze distribuite senza controllo e senza un minimo di buon senso (i.e. sono ripetitivo a portare sempre lo stesso esempio ma come fa un Municipio a rilasciare una licenza ad una discoteca a cielo aperto (GONE) in mezzo a dei palazzi residenziali?)

  4. La situazione di Ponte MIlvio è fuori controllo, concordo pienamente con gaia e paolo, per non parlare poi di coloro che esercitano senza licenza o occupano i marciapiedi senza regolare autorizzazione

  5. ma che significa ambulanti regolari o abusivi….
    non ci devono essere ne’ gli uni ne’ gli altri,
    non si devono dare le licenze
    visto che i negozianti pagano le tasse e tante e loro niente
    e poi basta con questo schifo !!!!!

  6. Buongiorno,
    oramai Roma sta diventando un mercato a cielo aperto.
    Nella mia zona, Piazza Bologna le bancarelle degli ambulanti regolamentari, cioe’ con tanto di permesso hanno invaso le Vie, addirittura anche davanti ai portoni dei palazzi, con un menefreghismo da parte del Municipio.
    Alle sei e mezzo inizia il calvario per finire intorno alle nove di sera. Cioe’ quattordici ore filate con rumori e schiamazzi, con l’aggiunta del gruppo elettrogeno accesso fino a tarda sera. Come ovvio l’immondizia lasciata sul marciapiede, grida vendetta.
    Questo calvario, Tutti i sacrosanti giorni compreso festivi e domeniche.
    Questa e’ Roma Capitale
    Ernesto

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