Home ATTUALITÀ Viva l’Italia, a gridarlo centinaia di bambini a Ponte Milvio

Viva l’Italia, a gridarlo centinaia di bambini a Ponte Milvio

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Alla presenza di centinaia di bambini delle scuole del territorio, il Consiglio del XX Municipio di Roma si è riunito mercoledì 8 giugno a Ponte Milvio, nei pressi della Torretta Valadier, per una seduta straordinaria all’aperto dedicata al 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Per l’intera mattinata i piccoli cittadini sono entrati in stretto contatto con l’istituzione locale che per l’occasione aveva coniato lo slogan “150 anni di amore per l’Italia”. Ed è infatti con amore che oltre trecento voci squillanti hanno intonato l’inno nazionale.

La mattina ha avuto inizio intorno alle 10 con l’arrivo delle scolaresche e degli applauditissimi rappresentanti dei reparti di fanteria dei Carabinieri e dei Lancieri di Montebello ai quali si sono uniti alcuni Vigili del fuoco, volontari della Protezione Civile ed agenti del XX Gruppo della Polizia di Roma Capitale.

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Con lieve ritardo, ha preso il via la seduta straordinaria che si è svolta secondo i canoni classici. Appello nominale, ascolto dell’inno nazionale – questa volta dagli strumenti di una banda e dalla voce di ben 50 classi di elementari – e poi tutti seduti per il discorso del presidente del XX Municipio, Gianni Giacomini.

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Al termine è stata data lettura del documento sull’Unità d’Italia, condiviso da tutti i gruppi politici del Consiglio, e votato all’unanimità dai consiglieri presenti.

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Peccato quella divisione logistica imposta dalla regia: PdL da un lato e PD, SEL e Gruppo Misto dall’altro. Nel giorno dell’Unità, vederli tutti insieme anziché fronteggiarsi avrebbe dato più significato all’evento. Ma tant’è, la politica ha le sue logiche.

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Non è stato facile trattenere l’entusiasmo delle centinaia di bambini nel corso della seduta di consiglio i cui ritmi ed i cui riti forse non sono stati molto comprensibili.

Ma i reali protagonisti della giornata sono stati loro: l’insieme dato dallo sventolio delle bandiere, dai loro sorrisi, dalle loro grida, dal loro più volte ripetuto “viva l’Italia”  e dall’inno cantato a squarciagola è stato lo scenario migliore in cui poteva svolgersi la manifestazione.

Fabrizio Azzali

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