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Viaggio tra i colori delle Valli del Sorbo ed i pennelli di Gerhard Schwarz

Galvanica Bruni

Al via, sabato 30 aprile, il corso di pittura tenuto da Gerhard Schwarz al Casolare 311 nel Parco di Veio. Il pittore tedesco innamorato della luce del Mediterraneo e cultore della campagna romana incontra gli allievi nell’oasi del Casolare 311, museo della cultura contadina e custode di tradizioni antiche, che si confronteranno con i colori delle valli del Sorbo. Pastelli acquerellati, passeggiate e mostra finale per raccontare i paesaggi del parco con occhi rinnovati e spirito affrancato dalle fatiche metropolitane.

VignaClaraBlog.it ha voluto incontrare Gerhard Schwarz e Armando Finodi, amministratore della Casolare 311 sito in via Santi Martiri nel comune di Formello, e l’incontro è stato un piacevole diversivo al grigiore del tram tram quotidiano.

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Cultura, tradizioni agresti, pittura, colori e natura sono gli argomenti che accomunano questi due uomini. Gerhard Schwarz parla di colori e paesaggi, Armando Finodi di attrezzi agricoli e riforma fondiaria per finire insieme a discutere sul “vero” colore delle foglie d’ulivo; sarà proprio questo che si cercherà di scoprire sotto la guida dell’amante della luce e dei colori.

È lo stesso Schwarz che ci ha parlato con toni entusiasti del suo corso. L’ambientazione delle prime tre lezioni (30 aprile, 7 e 14 maggio) sarà il Casolare 311 che sul dorso della collina permette allo sguardo di fuggire dalla Capitale alle montagne dell’Appennino e alle colline coperte da boschi.

Immagini del Casolare 311
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Questo vasto orizzonte sarà il tema della prima lezione: la scoperta del paesaggio, la scelta dello scorcio che più emoziona il pittore e lo studio della profondità di campo che si crea con i colori; la comprensione, attraverso l’esperienza diretta della creazione delle tonalità, di quanto il colore dia la tridimensionalità e il senso della lontananza.

I filari dell’uliveto del Casolare 311 potrebbero offrire lo spunto, durante la seconda lezione, per lo studio della prospettiva e dei conseguenti punti di fuga, mentre ancora la valle sottostante diventerà modella per l’osservazione delle luci e delle ombre della natura.

Sempre al Casolare 311 si potranno studiare i colori del mondo animale ammirando la vasta corte della tenuta, conigli, capre, galline e pavoni, il colore delle cui piume come ha notato Armando Finodi sfiderà i migliori partecipanti del corso, o cercando di riportare sulla tela il colore del tronco di un antico e nodoso fico.

L’osservazione dei dettagli di queste prime tre lezioni sarà propedeutica e propulsiva per i tre appuntamenti seguenti (21, 28 maggio e 4 giugno) che si snoderanno tra le valli del Sorbo.

Durante questi incontri Schwarz farà immergere i suoi allievi nella natura insegnando loro l’arte dell’osservazione.

Dipingere dal vero serve a cogliere i colori e le luci naturali nel loro ambiente e in questo ambiente calarsi per sentirne l’atmosfera, i suoni e gli odori. Imparare prima di tutto a osservare per poter poi riportare sulla tela gli stimoli ricevuti da ognuno dei nostri cinque sensi è un passaggio per stimolare poi quei sensi più nascosti della memoria di un passato non vissuto, ascoltare la natura per sentire cosa ci comunicheranno poi le tracce e i ruderi delle antiche civiltà.

È questa la penultima tappa del percorso studiato dal maestro per i suoi alunni quando toccherà le corde dei sensi della percezione della Storia e del passato con l’ingresso dell’elemento architettonico e archeologico nel dipinto naturale, la pittura dell’antico mulino.

Un breve percorso di iniziazione alla pittura che si concluderà nel primo fine settimana di giugno con una lezione in cui Gerhard Schwarz lascerà la massima libertà espressiva ai suoi alunni e una festa di fine corso al Casolare 311 dove saranno esposti i dipinti dei partecipanti.

Tele di Gerhard Schwarz
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Il pennello o la matita che catturano sulla tela il cinguettio di un pettirosso o l’odore dell’erba bagnata o il rumore dello scroscio dell’acqua, la capacità di osservare i colori dell’ambiente che ci circonda catturandone ogni sfumatura possibile, sono queste le finalità del corso.

Perché, come dice Gerhard Schwarz, l’uomo ha sempre abitato la natura e nel momento in cui smette di farlo ne soffre, cercherà la causa delle sue sofferenze in ogni angolo, ma dovrà scoprire che è l’animo che ha bisogno di ritrovarsi e la pittura potrebbe essere la cura per quest’animo disperso.

Francesca D’Angelo

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