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Le cascate di Castel Giuliano nella valle degli Etruschi

Galvanica Bruni

L’itinerario che vi propone questa volta VignaClaraBlog.it è fatto per chi ama camminare nel verde; non si tratta di un percorso lungo e neppure faticoso, circa 6 chilometri, tra andata e ritorno, tutti in piano, ma offre spettacolari paesaggi e permette di sostare in zone dove bosco e prato si fondono armoniosamente. La nostra meta è Castel Giuliano, a pochi chilometri da Bracciano.

Per raggiungerlo è sufficiente percorrere la Via Braccianese fino al grande incrocio con la caserma dove ha sede la Scuola di Artiglieria; si gira a sinistra e si seguono le indicazioni per Castel Giuliano. Dopo aver attraversato il “Ciao Italia Village” la strada prosegue diritta attraversando un tratto di pianura davvero spettacolare: più che nel Lazio sembra di essere nella campagna inglese.

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Il verde chiaro dei campi contrasta con lo scuro dei grandi boschi di leccio mentre sullo sfondo, a pochi chilometri, si stagliano le inconfondibili sagome rocciose del Sasso di Manziana.

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Percorsi circa 4 chilometri si arriva al piccolo borgo (appena 180 abitanti) costituito dal castello, da tre file parallele di abitazioni, un vecchio cimitero con una antica cappelletta e una chiesa con un alto campanile.

La frazione, sorta su di un antico insediamento etrusco, oggi ha l’aspetto di un grande e pacifico centro agricolo; il castello (è una proprietà privata non visitabile), con la sua mole e l’ampio parco annesso, fu di proprietà degli Orsini e dei Venturini e a partire dal XVI secolo della famiglia Patrizi.

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Lasciata l’auto nella grande piazza si scende a sinistra lungo una stretta strada asfaltata che porta al depuratore da dove ha inizio il sentiero che attraverso la campagna porta alla bella cascata; dopo aver attraversato una verdissima piana dove pascolano cavalli e asini si costeggia il fosso della Mola e attraversato, sulla sinistra un ruscelletto, si prosegue lungo il facile tratturo.

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Alla cascata (prestare attenzione nel percorrere il sentiero in discesa), con il suo spettacolare salto di una trentina di metri, si arriva dopo aver incontrato i resti di una antico ponte.

Lungo il tragitto è possibile sostare in uno degli ampi prati che degradano verso il fosso e lasciarsi rapire dalla bellezza del paesaggio: prati, boschi, guglie di tufo e antichi fontanili sono gli “ingredienti” che caratterizzano questo itinerario.

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Se si torna indietro all’altezza del depuratore la strada piega sulla sinistra e porta alla “Tenuta Monte La Guardia” dove è possibile fermarsi per mangiare.

La tenuta (www.agriturismomontelaguardia.com) occupa un’ampia porzione di bosco e offre ai suoi visitatori, oltre alle strutture del delizioso agriturismo, anche un Centro Benessere con piscina; nell’ampio casale con il tetto sorretto da imponenti travi vengono servite, su grandi taglieri di legno, pietanze cucinate con prodotti locali.

A Monte La Guardia gli animali oche, porcellini e cavalli, sono lasciati liberi nei grandi recinti che circondano gli edifici e a volte, con grande gioia dei bambini, sostano alle porte del ristorante in attesa di un pezzetto di pane.

Sperando che le “grandi piogge” che hanno caratterizzato questo inverno finiscano presto e la primavera arrivi in fretta sarà bene mettere in agenda una gita a Castel Giuliano, noi ve lo suggeriamo.

Francesco Gargaglia

© riproduzione riservata – proprietà EdiWebRoma

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9 COMMENTI

  1. Ciao sono un Castellese, abito nella parte di sopra del paese, l’articolo che hai scritto e fatto molto bene ma ci sono dei piccoli errori.Il Sasso non è Manziana ma è Cerveteri.Gli abitanti sono un po più di 180, e il paese non è costituito solo da tre file parallele di abitazioni, ma ce anche la parte di sopra dove ce la chiesetta di San Giustino,e ce un belvedere dove si vede sia la vallata che porta alle cascate e monte la guardi dove si trova l’agriturismo.Spero di non aver disturbato.Vittorio

  2. Un paese tipico con un piccolo nucleo storico, un palazzo signorile, un grande parco con un roseto tra i più importanti d’Europa, una chiesetta del ‘600 con la facciata che fa da fondale alla piazzetta Patrizi in completo manto erboso stile inglese con corona centrale fiorita. La chiesetta ha visto passare matrimoni di personaggi famosi. Altre due chiese, un campo sportivo multifunzione, un piccolo teatro, ubna scuola di musica, un ristorante, due agriturismi viciniori. La gente del posto è colloquiale, simpatica, si avverte un clima partecipativo e allegro con i paesani che la sera si radunano nella piazza principale San Filippo Neri per raccontarsi il passato, i piccoli episodi della vita quotidiana e per una partita di carte all’aperto. Un gran via va delle donne del posto dalle loro case al forno centrale dove portano a cottura una notevole quantità di paste secche, cantucci tipici alle nocciole, cioccolato e noci di macadamia , amaretti e pizze ai formaggi e alla ricotta del posto. A Castel Giuliano hanno trascorso lunghi periodi della loro vita intellettuali quali Alfredo Giuliani, Ario Dante Marianni, ci vivono Raniero Gnoli, Roscioni, Luciano Osbat. Alessandro Becchetti ne ha immortalato la vita rurale. A Castel Giuliano si sono svolte manifestazioni culturali quali rassegne musicali jazz, di musica elettronica, raduni bandistici, festival degli artisti di strada, mostre fotografiche. E’ a Castel Giuliano che nasce il movimento artistico Il Significante Rurale. E’ a Castel Giuliano che vengono dedicate due mostre fotografiche personali ad Alessandro Becchetti. Tutte le sere, dal mese di Maggio al mese di Ottobre, anche sotto la pioggia, alle ore 21.30, a turno gli abitanti declamano una poesia di autori scelti da essi stessi o scritte di loro pugno. Castel Giuliano è un luogo dove la caccia al cinghiale viene praticata dalla notte dei tempi e dove cacciatori scaltri tirano imboscate ai grossi animali con archi e frecce e carabine, sic!

  3. Alle avventure dei cacciatori di Castel Giuliano è dedicato il libro di Bruno Modugno “il re di macchia”. un libro penetrante che mette al centro la vita scaltra e senza paura dei cacciatori senza sosta. Ritrae personaggi vissuti da sempre nel paese e che hanno espresso l’identità di un uomo che vive gran parte della giornata nella boscaglia a contatto con la macchia forte, a volte impenetrabile in cerca della preda: il cinghiale. Tutto questo sarebbe riduttivo in quanto coglie altri aspetti della vita del suo protagonista. Nella vita abituale e nei racconti accanto al focolare nascono le vicende più improbabili ma vere. Negli anni ’40, durante una battuta di caccia un settantenne e suo figlio si imbatterono in due serpenti giganteschi simili alle anaconde –dal libro Escursionismo nell’Alto Lazio e nella Tuscia Viterbese, Union Printing Edizioni a cura del Club Alpino Italiano, pag.168- e dallo spavento, se pur armati, scapparono gettando via i fucili. Sembra che tali serpenti fossero così mostruosi tanto da spaventare i due che rinunciarono a recuperare i loro fucili pur di non ritornare nel luogo dell’incontro. Da Castel Giuliano a Cerveteri si incontra una vegetazione definita come l’amazzonia dell’alto Lazio. Si incontrano tre cascate, suggestiva quella del fosso della mola e un laghetto dove confluiscono le cascate detto braccio di mare, Nel percorso si incontrano le ferriere etrusche e il torrente delle ferriere fino ad arrivare alla via degli inferi e alla necropoli.

  4. Ci sono stata domenica. Gita faticosa perchè non sufficientemente attrezzati. Non avevamo acqua e scarpe non adatte. ma i panorami e la vista delle cascate sono spettacolari. Gita da rifare al più presto

  5. Anni fa credo dieci la Marchesa Patrizi nel mese di maggio inaugurò la festa delle rose aprendo il castello a tutti! Solo quest’anno non sono potuta andare e mi è dispiaciuto moltissimo!!!

  6. Ci siamo avventurate verso le cascate perché “incitate” dall’articolo riportato sopra..dopo l’esperienza direi poco attendibile poiché di strada in piano ce ne è ben poca..molto dissestata, che ha bisogno di un’adeguata attrezzatura sicuramente di scarpe..insomma nell’articolo sembrava una spensierata passeggiata nel verde…ma non è affatto così..paesaggio della cascata meraviglioso sicuramente come l’agriturismo ed il buon cibo ma direi che alcune precisazioni su cosa una deve aspettarsi andrebbero fatte.

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