Home AMBIENTE Dal Campidoglio arriva il Piano Regolatore Affissioni: stop ai cartelloni selvaggi

Dal Campidoglio arriva il Piano Regolatore Affissioni: stop ai cartelloni selvaggi

Galvanica Bruni

Dopo 17 anni di vuoto normativo e dopo lo scempio attuato soprattutto negli ultimi 24 mesi che hanno visto spuntare a Roma cartelloni abusivi come funghi dopo un giorno di pioggia, da oggi, mercoledì 2 febbraio, la Capitale dovrebbe voltare pagina: uno stop ai cartelloni selvaggi arriva dalla Giunta capitolina che questa mattina ha approvato il piano regolatore degli impianti e dei mezzi pubblicitari. Da quanto annunciato si tratta di un vero e proprio atto di forza contro l’abusivismo dilagante.

Il documento, presentato dal sindaco Alemanno assieme all’assessore alle Attività Produttive, Davide Bordoni, detta le linee guida per la gestione degli impianti pubblicitari partendo da un presupposto: l’assoluta tutela del patrimonio storico, artistico, culturale e ambientale di Roma.

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“È un passaggio importante per la città perché chiarisce ciò che è consentito da ciò che non lo è. Con l’approvazione di questo Piano regolatore dimostriamo di non avere un atteggiamento flessibile rispetto all’attacco delle associazioni criminali che gestiscono un vero e proprio racket delle affissioni abusive – ha detto il sindaco Gianni Alemanno –  Per sconfiggere il mostro dell’abusivismo abbiamo bisogno di un’attività investigativa e si dovrà valutare anche l’introduzione di un nuovo reato” ha poi sottolineato.

Il territorio della Capitale sarà diviso in due parti: 82mila ettari non urbanizzati dove non sarà possibile l’installazione di impianti; 47mila urbanizzati dove potranno essere installati impianti che dovranno rispettare precise regole. Sono solo 7 infatti le tipologie ammesse rispetto alle 27 attuali; i famosi 4x3m saranno consentiti solo fuori l’anello ferroviario, tutti gli impianti non potranno essere di materiale scadente e scatta l’obbligo di utilizzo di materiali ecocompatibili. Ulteriore novità è il coinvolgimento richiesto ai cittadini: è stato attivato l’indirizzo email segnalazioniaffissioni@comune.roma.it al quale chiunque potrà segnalare un abuso od un illecito.

Ben venga questo nuovo Piano Regolatore, per quanto è sempre dalla prova dei fatti che bisognerà misurarne bontà ed efficacia.
Non occorre ricordare che già a novembre 2009 l’assessore Bordoni annunciò tolleranza zero verso l’abusivismo nella cartellonistica pubblicitaria (leggi qui) ma da allora ad oggi è stato tutto un fiorire di cartelloni sul suolo pubblico cittadino, grazie anche alle maglie larghe della delibera 37 di Marzo 2009 del Comune di Roma, proposta proprio dall’assessorato al commercio (clicca qui).
Ma tant’è, forse è veramente ora di voltare pagina.

Nei prossimi giorni il nuovo Piano regolatore, come da norma, verrà inviato ai 19 Municipi di Roma che avranno 40 giorni per esprimere il loro parere dopo il quale tornerà in Campidoglio per essere sottoposto, con i relativi emendamenti avanzati dai municipi, all’approvazione del Consiglio comunale.

È auspicabile che nella fase di esame dei Municipi questi ultimi coinvolgano i comitati e le associazioni espressioni del territorio per una più larga e partecipata condivisione delle linee guida del Piano visto che, dopo 17 anni, dovrebbe finalmente fissare regole certe e durature a tutela dell’ambiente, dell’urbanistica e della vivibilità dei quartieri della città.

Claudio Cafasso

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5 COMMENTI

  1. L’adozione del Piano Regolatore degli Impianti e dei Mezzi Pubblicitari (PRIP) pone nell’immediato l’interrogativo su che fine faranno tutti i cartelloni già installati a Roma in modo sia regolare che soprattutto abusivo, che secondo il Comune sarebbero di poco superiori alle 32.000 unità, ma che invece sono molti di più se si calcolano anche i cartelloni abusivi non ancora “censiti”.
    Il problema che si pone è quindi quello della efficacia immediata delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Regolatore, che dovrebbero scattare fin dalla sua “adozione” se non altro come “misure di salvaguardia”: come tali dovrebbero valere le Norme Tecniche in generale quanto meno fino alla adozione ed approvazione dei singoli Piani di Localizzazione, se non anche fino all’espletamento dei bandi di gara per l’assegnazione della gestione decennale degli impianti da installare solo laddove previsti dal PRIP.
    Non é dato al momento di conoscere le Norme del PRIP che rispetto all’esistente dovrebbero prescrivere la rimozione immediata, a cura e spese delle ditte titolari, e solo in subordine ad opera del Servizio Affissioni, di tutti quegli impianti che risultassero collocati dove il Piano Regolatore stabilisce il divieto di affissione.
    L’Assessore al Commercio On. Davide Bordoni ha dichiarato che fin d’ora l’approvazione della Giunta “consente di intervenire nelle aree tutelate”: ciò dovrebbe significare ad esempio che all’interno dei confini del centro storico così come riconosciuti dall’UNESCO quando lo ha dichiarato patrimonio dell’Umanità, entro cui è ricompreso l’intero I° Municipio, dovrebbero essere rimossi quanto meno i 2885 impianti che risultano censiti nella Banca Dati del Comune, oltre a quelli abusivi tuttora non “registrati”.
    A maggior ragione dovrebbero essere rimossi tutti i cartelloni installati nei parchi di Veio, dell’Appia Antica e nelle 13 riserve naturali gestite dall’Ente RomaNatura, oltre che in tutte le numerose aree soggette a vincoli paesaggistici ed a vincoli archeologici e storico-monumentali. Rispetto agli impianti ritenuti quanto meno “compatibili” sempre dal Piano Regolatore, le Norme Tecniche di Attuazione potrebbero consentire la loro permanenza sul territorio fino all’esito dei bandi di gara.
    Le Norme Tecniche di Attuazione dovrebbero infine prescrivere anche il congelamento del rilascio di ogni nuova “autorizzazione” fino alla approvazione dei Piani di Localizzazione, che stabiliranno il numero e la posizione esatta di ogni impianto sul territorio.
    Staremo a vedere.

  2. In chiusura dell’articolo si dichiara “auspicabile che nella fase di esame dei Municipi questi ultimi coinvolgano i comitati e le associazioni espressioni del territorio per una più larga e partecipata condivisione delle linee guida del Piano”.
    Come ho avuto modo di dire lo scorso 22 ottobre, quando il Piano Regolatore é stato illustrato ad associazioni e comitati, e come ho poi ribadito nelle osservazioni al Piano trasmesse il successivo 28 ottobre, anche la pianificazione dei cartelloni é di natura urbanistica e per essa deve essere quindi applicato il “Regolamento di partecipazione dei cittadini alla trasformazione urbana”, che è stato approvato dal Consiglio Comunale con deliberazione n.57 del 2 marzo 2006 e che prevede 4 precisi livelli, come l’informazione, la consultazione, la progettazione partecipata ed il monitoraggio e la verifica.
    Si tratta di una partecipazione a monte del procedimento, che deve consentire a tutti i cittadini di partecipare direttamente alla redazione definitiva del Piano Regolatore prima ancora della sua adozione da parte del Consiglio Comunale.
    L’art. 14 del Regolamento, che è relativo alla efficacia della partecipazione, stabilisce che “tutti gli atti della informazione e partecipazione sono considerati documenti della partecipazione e pertanto verbali delle riunioni, delle assemblee e degli altri processi divengono atti del documento della partecipazione” e precisa che “il documento della partecipazione accompagna l’intero iter del procedimento e trova esplicita menzione negli atti e deliberazioni della Giunta Comunale e/o Consiglio Comunale e/o Municipale”.
    Si chiede quindi che il “Regolamento di partecipazione dei cittadini alla trasformazione urbana” venga applicato in tutti i 19 Municipi di Roma.

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