Home ATTUALITÀ Capodanno sicuro: regole per non trasformare la festa in tragedia

Capodanno sicuro: regole per non trasformare la festa in tragedia

Galvanica Bruni

Fra pochi giorni si ripeterà l’usuale liturgia dell’accensione di petardi e fuochi d’artificio per chiudere in allegria  il 2010 nonostante  sia sempre dietro l’angolo il pericolo di incidente, anche mortale, provocato da un uso scorretto ma soprattutto da quelli illegali, i cosiddetti “botti”, realizzati artigianalmente in laboratori improvvisati senza il rispetto di nessuna regola di sicurezza per chi li confeziona ma anche per chi li usa.

Quest’anno, in particolare, il rischio maggiore deriva dall’uso di “botti” di fabbricazione orientale, venduti a basso costo e senza etichette, che spesso manifestano un’esplosione anticipata.

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Per contenere il numero di vittime di questo tipo di infortuni, ogni anno l’Arma dei Carabinieri promuove una campagna di sensibilizzazione e informazione rivolta soprattutto ai più giovani, ma non solo. Tratto dal sito Carabinieri.it ecco quindi il decalogo di comportamenti da adottare per l’uso sicuro dei fuochi d’artificio, da divulgare soprattutto tra i più giovani.

Si tratta di consigli ed informazioni che potranno esservi d’aiuto per trascorrere delle giornate di festa in serenità e sempre all’insegna della sicurezza.

Regole di sicurezza

Non esistono fuochi di artificio “sicuri”, anche se ne è permessa la vendita; perfino le stelline, che i bambini usano con disinvoltura, bruciano a 300°C e perciò sono potenzialmente in grado di provocare e fare incendiare i vestiti.

I giochi pirotecnici autorizzati e in libera vendita devono riportare sulla confezione un’etichetta con il numero del decreto ministeriale che ne autorizza il commercio, il nome del prodotto, la ditta produttrice, la categoria d’appartenenza e le modalità d’uso.
Possono essere venduti in tutti gli esercizi che sono in possesso di licenza per la vendita di giocattoli e possono essere acquistati da tutti, purché almeno quattordicenni.

Se il gioco pirotecnico che state acquistando è privo di etichetta, è sempre da considerarsi proibito.

I prodotti pirotecnici classificati dal Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza in IV (artifici e prodotti affini negli effetti esplodenti) e V categoria (giocattoli pirici), invece, possono essere venduti solamente nei depositi dei fuochi d’artificio o nelle armerie autorizzate ed acquistati con porto d’armi o nulla osta, sempre comunque con l’obbligo di denuncia alle Forze dell’Ordine, ma non possono essere accesi senza licenza.

Al momento dell’accensione, mai avvicinare viso e occhi alla miccia.

Se non se ne può fare a meno, i bambini non vanno mai lasciati soli a usare fuochi di artificio.

I fuochi di artificio vanno accesi all’aperto, lontano da case, automobili e dalla scatola degli altri fuochi per limitare il rischio di incendio e incidenti.

Fare attenzione alla direzione in cui si lanciano i fuochi: non ci siano delle persone, perciò non vanno lanciate verso zone buie.

I fuochi non vanno mai accesi dentro nessun tipo di contenitore, nemmeno se in ferro, perché, rompendosi, potrebbe disperdere le schegge che si trasformerebbero in tanti piccoli e pericolosi “proiettili”.

Va sempre tenuto a portata di mano un secchio d’acqua o un estintore da usare in caso di incendio. In caso di ustione andrà subito gettata acqua fredda sopra la parte bruciata o comunque surriscaldata. Il primo intervento in caso di ustione è di raffreddare la zona colpita per limitare i danni alla pelle determinati dall’aumento della temperatura.

Quando si trovano fuochi d’artificio che funzionano male e perciò non bruciano non si deve mai cercare di riaccenderli, ma vanno bagnati prima di essere gettati nell’immondizia.

Non cercare di accendere i fuochi trovati per terra, non provare a recuperare polvere da sparo dai fuochi non esplosi e non provare a costruire fuochi d’artificio artigianali: la pressione esercitata potrebbe determinare l’esplosione immediata con conseguenze anche gravi.

E’ assolutamente vietato vendere ed acquistare prodotti clandestini. Costituisce reato, che punisce sia il commerciante sia l’acquirente.

Rispettare queste regole significa, parafrasando lo slogan della campagna dei Carabinieri, usare la testa per non rovinarsi la festa.

Fabrizio Azzali

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