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Cassia: attesa da anni, la strada di Fondovalle sarà aperta a primavera 2011

Galvanica Bruni

 Strada di Fondo ValleNon sarà nel sacco della Befana, ma nell’uovo di Pasqua la sorpresa del 2011 per i residenti della Cassia è quasi certa: l’apertura della strada di Fondovalle. Un’alternativa alla consolare che se anche non ne curerà tutti i mali sicuramente consentirà un enorme smaltimento del traffico locale mettendo in collegamento diversi quartieri, tutti densamente abitati, ora non raggiungibili l’uno dall’altro. E,’ la strada di Fondovalle, una delle più importanti opere pubbliche degli ultimi anni nel territorio del XX Municipio.

 Via Cassia = Via Crucis

Via Cassia notoriamente è la Via Crucis dell’automobilista di Roma Nord perché in qualsiasi ora della giornata, ed in ambedue le direzioni, si procede sempre e solo a passo d’uomo.
Per i suoi residenti non ha alternative e le centinaia di stradine che vi confluiscono, nelle quali negli ultimi decenni sono state costruite migliaia di abitazioni, sfornano a tutte le ore un’auto dietro l’altra.
Auto che non possono che riversarsi su Via Cassia, ancora a due sole corsie, percorsa da numerosi mezzi pubblici, dal traffico pesante ed interessata da tanti centri commerciali.

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Ecco dunque giungere la Fondavalle che non sarà la panacea di tutti i mali ma certamente ne guarirà tanti.

Il progetto

Nata da un progetto del 2006, messa a bando nel 2008, costerà quasi 3 milioni di euro questa strada i cui lavori stanno proseguendo a ritmo serrato. Nonostante gli ultimi fermi dovuti al maltempo, la tabella di marcia non registra significativi ritardi: se ne prevede la conclusione per la fine di febbraio 2011 e l’apertura entro la primavera.

Ne parliamo con la consigliera PD del XX Municipio, Elisa Paris, che, da laureanda in ingegneria edile e da vice presidente della commissione traffico e mobilità, sta seguendo molto da vicino il progetto e ne conosce tutti i dettagli.

Ci spiega, come meglio interpretabile dalle mappe qui pubblicate, che la Fondovalle, lunga complessivamente non più di 1300 metri, inizia da via di Grottarossa, esattamente dal parcheggio del Parco della Pace [Street View], e poco dopo si biforca.
Un tratto si dirige verso via Ischia di Castro – Largo Sperlonga  [Street View]  e sarà lungo circa 600 metri, e l’altro verso via di Santi Cosma e Damiano [Street View], anch’esso di 600 metri. I tre tronconi saranno dotati di marciapiedi su ogni lato ed avranno una sezione di circa 5 metri.

Il percorso ed i lavori in corso

1 – Da Via Ischia di Castro verso l’incorocio
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2 – L’incrocio tra le tre strade
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3 – La prosecuzione di Via Cosma e Damiano
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Il pregio

“Il suo grande pregio – sottolinea Elisa Paris – sarà quello di mettere in collegamento diversi quartieri della zona come via Grottarossa, via del Sesto Miglio e Ischia di Castro. Ne beneficerà dunque molto il traffico locale consentendo una maggiore funzionalità della viabilità di quartiere: domani, chi risiede in quel quadrante, per raggiungere Via Due Ponti, Via di Grottarossa, l’Ospedale S.Andrea e la Flaminia non dovrà più riversarsi su Via Cassia e questi quartieri saranno finalmente un tutt’uno.”

La Fondavalle sarà ovviamente servita da mezzi pubblici, anche se ad oggi l’ATAC non ha ancora redatto il nuovo piano di mobilità locale.
“Sarà l’occasione – ci dice Paris – per proporre lo spostamento del capolinea del 224 da Largo Sperlonga a Grottarossa per fornire un miglior servizio ai residenti locali”.

Luci ed ombre

Solo luci dunque? No, ci sono anche delle ombre, due per l’esattezza, è sempre Elisa Paris a spiegarcele.

La prima riguarda l’innesto della Fondovalle su via Ischia di Castro, in un sol colpo da 5 metri la strada diventa larga solo la metà. Un vero effetto imbuto che preoccupa non poco ed al quale occorrerà porre rimedio in tempi stretti.

La seconda ombra non è meno importante. Per realizzare l’accesso alla Fondovalle, su via Grottarossa si è reso necessario utilizzare l’area del parcheggio del Parco della Pace con la perdita di 50 posti in una strada in cui il problema di dove lasciare l’auto è già ai massimi livelli di criticità.

Secondo Elisa Paris due sono le soluzioni per porre rimedio alla cancellazione del parcheggio.
La prima, in termini operativi e realizzativi forse la più praticabile, è l’arretramento di 5 metri della recinzione del Parco e la ricostruzione del parcheggio. Bisognerà però fare prima i conti con l’Ente Parco Veio che potrebbe non essere d’accordo nel cedere questa porzione di verde.

La seconda è più ambiziosa ma garantirebbe più risultati. Esiste nei pressi un’area privata sulla quale si tiene quotidianamente un mercato all’aperto. Il Comune potrebbe acquistarla e costruirvi un mercato coperto, con tutti i benefici conseguenti, con annesse aree di parcheggio sia esterne  che interrate utilizzabili dai clienti del mercato ma anche, 24 ore al giorno, dai residenti.

Primavera 2011

Manca dunque poco, primavera 2011 è già domani. In un modo o nell’altro occorrerà da subito mettere mano ad una soluzione ad ambedue i problemi per non correre il rischio che i disagi che ne scaturiranno offuschino i tanti risultati attesi dall’apertura della Fondovalle che, come detto, è l’opera pubblica più interessante realizzata a Roma Nord negli ultimi anni.

Fabrizio Azzali

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19 COMMENTI

  1. La cosiddetta “strada di fondovlale” non é affatto nata da un progetto del 2006, ma da una proposta elaborata dal sottoscritto, come responsabile all’epoca del Gruppo WWF della allora XX° Circoscrizione, con la precisa finalità di servire il quartiere “Tomba di Nerone” evitando di far defluire i flussi di traffico sulla via Cassia ed all’interno del Parco di Veio su via di Grottarossa e via della Crescenza. La soluzione proposta, poi condivisa e formalizzata dal Comitato di Quartiere, è stata approvata dal Consiglio della XX° Circoscrizione con la risoluzione n. 89 del 20.10.1994 e finanziata per 2 miliardi delle vecchie lire nei bilanci di previsione del Comune per il 1995 e 1996, con il relativo progetto che ha finito di redigere l’Ing. Fabio Pellegrini del Comune di Roma. Il collegamento è diventato vitale ed indifferibile anche per la realizzazione del Mercato fisso di Via al Sesto Miglio, proposto sempre dal sottoscritto e poi condiviso dal Comitato di Quartiere, che é stato approvato prima dal Consiglio della XX° Circoscrizione con risoluzione n. 90 del 20.10.1994 e poi previsto nel “Piano Mercati” approvato dal Consiglio Comunale alla fine del mese di settembre del 2000: nelle controdeduzioni al nuovo PRG il mercato è stato considerato un elemento fisso della futura “Centralità Locale” XX-2 “Tomba di Nerone” e dovrebbe ruotare attorno all’unica vera piazza baricentrica di cui verrà ad essere dotato il quartiere. L’opera dovrebbe consentire anche l’attestamento su via di Grottarossa (nell’area di bordo e di accesso al Parco di Veio attualmente utilizzata come mercato saltuario del mercoledì) del capolinea del bus 301, del bus 22 (per l’ospedale S. Andrea, Saxa Rubra e Prima Porta), del bus 21 (per il collegamento con la linea ferroviaria FM3 tramite via Cassia fino alla Giustiniana) e del bus 224 (attualmente ubicato in Largo Sperlonga, per la fruizione di tale servizio anche da parte dell’utenza che gravita a nord del quartiere “Tomba di Nerone”).
    Della proposta del 1994 il progetto non ha recepito le 2 bretelle di collegamento (a senso unico invertito fra loro) individuate dal sottoscritto (in via Latera e via Castelliri) per mettere in comunicazione anche pedonale (oltre che carrabile) il proseguimento di via dei SS. Cosma e Damiano con via Vibio Mariano: senza tale collegamento la futura centralità della Tomba di Nerone sarà meno baricentrica per tutti coloro che abitano in via Vibio Mariano.

  2. Del progetto ne sento parlare da quando ero ragazzo (anni 60) e nel 1994 ne è stata avviata la fase di fattibilità e progettuale, comunque ben venga sia pure con le “luci e ombre” riportate nell’articolo; ogni metro di nuove strade contribuisce a migliorare la viabilità/vivibilità del quartiere! Giustamente risolverà un problema locale ma non il problema principale rappresentato dal traffico in transito conseguente alla naturale espansione verso nord della città (che non può essere certamente impedita). In assenza di percorsi paralleli alla Cassia che drenino il traffico diretto in uscita verso La Giustiniana/La Storta già a partire da Via Oriolo Romano/Via Due Ponti (e viceversa), ciò che si configura è un’enorme clessidra, che viene capovolta alla mattina e alla sera, in cui i granelli di sabbia siamo noi pendolari.
    Certo, rimarrebbero i problemi di ingresso in città (la Cassia e la Flaminia sono quello che sono) e si sposterebbe il traffico da un punto ad un altro (così come dimostrato dall’incremento del traffico su via della Crescenza nei giorni di apertura del GRA su Via di Grottarossa attraverso l’Ospedale S.Andrea), ma almeno il traffico in uscita sarebbe sicuramente fluidificato, anche con vantaggi di ordine ambientale.
    Spero che i ns. Amministratori condividano questo mio punto di vista ed avviino quanto prima un tavolo di confronto con i soggetti interessati per la realizzazione del tracciato (penso ad un modello tipo Via Casal del Marmo con rotatorie ad ogni incrocio) e tutti contribuiscano fattivamente alla soluzione nell’interesse dell’intera collettività (magari in tempi brevi).
    Auguri di Buone Feste a tutti i lettori che condivideranno (o non) le mie considerazioni e alla Redazione di VCB.

  3. Il termine di “strada di fondovalle” é stato coniato dall’allora partito comunista della XX° Circoscrizione, che l’ha sempre propugnata ma solo in teoria, senza mai farla diventare un progetto concreto.
    La proposta WWF-Comitato di Quartiere ipotizzava un senso unico a doppia corsia della via Cassia ad andare verso Roma dall’altezza di via dei SS. Cosma e Damiano fino all’incrocio di via Cassia Nuova con via Cassia Vecchia: in senso contrario lasciava una sola corsia preferenziale riservata ai mezzi pubblici (autobus con le stesse fermate, taxi, ambulanze, macchine di polizia e carabinieri, pompieri ecc.).
    Il ritorno dal lavoro da Roma, diluito nel pomeriggio tra le ore 14 e le 21, era previsto dall’incrocio tra Cassia Nuova e Cassia Vecchia su via Oriolo Romano (dove passa attualmente il 224), poi su via dei Due POnti e di lì su via Sinisi e via Ischia di Castro fino a largo Sperlonga, da dove tornare sulla Cassia attraverso via dei SS. Cosma e Damiano o su via di Grottarossa attraverso la bretella di collegamento con essa.
    La proposta puntava anche a declassare via della Crescenza per il fatto che al suo incrocio con via dei Due Ponti si potrà arrivare sempre da via di Grottarossa (dall’altezza di parco “Papacci”) ma attraverso proprio la strada di fondovalle, che – se funzionerà come si spera – consentirà di trasformare via della Crescenza dapprima a senso unico carrabile e poi a sentiero del Parco di Veio esclusivamente ciclabile e pedonale.

  4. Che succederà all’incrocio con via Ischia di Castro e via dei Due Ponti una volta che si moltiplicherà l’afflusso di auto?
    già oggi è un incrocio problematico.. è prevista una rotatoria?
    Via Vibio Mariano rimarrà a doppio senso di marcia (una vergogna, pedoni costretti a camminare per in mezzo alla strada, dove gli incroci tra le auto sono a dir poco problematici!!).
    Via dei SS. Cosma e Damiano sarà a doppio senso? Perchè non creare sensi unici? Non vorrei che per far meglio….

  5. Ricordiamo anche che il tratto a senso unico che da S. Godenzo sbocca in via Due Ponti ( inaugurato di recente a mo’ di blitz, malgrado le proteste di gran parte dei residenti ) è percorso a passo d’uomo già da S. G. Elisabetta, in alcune ore, naturalmente in quelle cruciali. Come la mettiamo ? Che piano traffico ci sarà ? Vogliamo rivedere anche questo benedetto senso unico , che tanto malumore ha suscitato ? Speriamo molto nel nuovo comandante che sappiamo essere una persona molto attenta ai problemi del traffico.

  6. Si parla della perdita di l’area del parcheggio del Parco della Pace con la perdita di 50 posti in una strada in cui il problema di dove lasciare l’auto è già ai massimi livelli di criticità, basterà che AMA si doti di un proprio parcheggio affinchè possano parcheggiare in maniera “civile” i propri mezzi e spostare i numerosi camper che sostano ambo i lati di via di Grottarossa dal mese di settembre ad agosto dell’anno successivo ; quest’ultimi a ridosso della centrale elettrica di Acea.
    Insomma , basta riodinare le cose, far rispettare il codice della strada e tutto si sistema.

  7. 40 anni di attesa per una stradicciola!
    Oddio, megli di niente nel paese del “non fare”, però magra consolazione.
    In un qualsiasi paese normale già ci sarebbero, come minimo, un raccordino diretto dalla braccianese bis alla trionfale, un raccordino dalla braccianese bis alla cassia bis, un accesso diretto da Grotta Rossa al GRA, sarebbe sistemata la pista che va da via Giustiniana a via dei due ponti passando da via Veientana. Tutto questo come minimo.
    Resta poi la questione di fondo: non si possono fare grandi quartieri dormitorio senza niente di niente. I residenti della Cassia e dintorni dovrebbero trovare in zona una “centralità vera e propria”, cioè posti di lavoro, piazze, una via pedonale ecc. Non ci dovrebbe essere bisogno di scendere a Roma per lavoro, scuola, schopping, passeggiate e svaghi.
    Buone feste.
    Francesco.
    p.s. mi fa piacere che il WWF abbia fatto una proposta costruttiva

  8. Quello che succederà con l’apertura dello sbocco in via Ischia di Castro- via Sinisi nel tratto sino agli incroci con via Due ponti e via Signa sarà senza dubbio la totale paralisi del traffico ( al mattino verso il centro e il pomeriggio in direzione Cassia-Grottarossa.)
    Noi residenti nella zona di via Bruno Bruni, che ha come unico sbocco via Vito Sinisi, saremo a lungo sequestrati in coda, con il rischio di difficoltà di accesso per le ambulanze e altri mezzi di soccorso in caso di necessità . Via Sinisi è stretta, a doppio senso, percorsa da bus atac e incrocia supermercati e negozi vari. L’immissione in via due ponti è già sempre problematica pur con il traffico ridotto attuale…
    Immagino che la coda avrà serie ripercussioni pomeridiane anche su via san godenzo e limitrofe rallentando lo sbocco da via oriolo romano – via santa giovanna elisabetta verso la due ponti.
    Non è una bella prospettiva per il nuovo anno!
    Auguri a tutti
    Paola Carlini

  9. Credo sia opportuno guardare oltre le luci e le ombre o le appartenenze politiche vista l’importanza del progetto. Tutti dobbiamo essere uniti e consapevoli che non si tratta solo di un opera di viabilità ma anche di un’importante rivalutazione e valorizzazione di Grottarossa, di via Due Ponti (via Ischia di Castro) e del Parco della Pace. Per quanto riguarda i posti auto ben venga un piano di recupero di quelli che necessariamente salteranno e magari nell’intervento si potrà anche ripulire tutto quel tratto di strada che sembra abbandonato da Dio, ma l’idea di “IMBAVAGLIARE FINO ALLA MORTE” un altro mercato dopo quello di Ponte Milvio mi preoccupa. Il precedente c’è ed è evidente a tutti, lo storico mercato di Ponte Milvio ingabbiato tra acciaio cemento e negozi ha perso le sue origini, ha perso la sua identità e purtroppo ha perso anche i suoi clienti. Non costruiamo un altro Centro Commerciale… nel cuore del Parco di Veio poi, lasciamo spazio alla gente che vuole girare tra le bancarelle, lasciamo lo spazio agli ambulanti che danno vita a questi luoghi lasciamo spazio al mercatino di grottarossa.
    Grazie, a tutti i migliori auguri di Buone Feste
    Un saluto a Rodolfo Bosi

  10. Comunque c’è da dire una cosa , 40 anni di attesa per una strada, ma solo grazie ad un governo PDL queste cose avvengono, e lo stesso dicasi per il ponte su via della Crescenza.
    Qualcuno sa dirmi qualcosa del progetto della fermata della Metropolitana “Largo Sperlonga” ?

  11. Chi ha orecchiato un po’ di urbanistica sa che una volta aperta una carrabile si spiana la via ai palazzinari: una pompa di benzina, poi un chioschetto, poi un baretto, poi il resto. Questo nel migliore dei casi. Più spesso accade che la strada venga realizzata per una lottizzazione in fieri. Nel parco di Veio in alcuni casi è già permessa l’edificabilità se relativa ad attività peculiari del territorio:allevamento, agricoltura , artigianato etc. (salvo successivo cambio di destinazione d’uso, dicono i maligni). Anni fa era addirittura prevista una lottizzazione , grazie alla quale per compensazione sarebbe stata finanziata la fondovalle a spese dei lottizzatori. O ricordo male?
    Vorrei un comunicato ufficiale nero su bianco che smentisca progetti di nuovi edifici abitativi nella zona servita dalla fondovalle, che anzi vincoli la zona a tutela del parco e dei servizi di cui i residenti necessitano, in primis la viabilità e il trasporto pubblico, eventualmente con una metro di superficie, meno cara e di più rapido allestimento rispetto alla troppo-futurissima metropolitana, su cui poco di certo trapela.
    E il mercatino del mercoledì va salvaguardato ad oltranza, è l’unico vero punto di aggregazione libera, ahimè, del quartiere!
    Non ci si va solo per fare la spesa, ma anche per incontrarsi e scambiare due chiacchiere: massaie e pensionati,pulzelle acchittate,giovani con passeggini, signorotti e cagnolini, italiani e stranieri….l’integrazione passa attraverso le bancarelle di questo variopinto e vivace mercatino. Almeno un giorno a settimana, suvvia!!!

  12. “La prima riguarda l’innesto della Fondovalle su via Ischia di Castro, in un sol colpo da 5 metri la strada diventa larga solo la metà. Un vero effetto imbuto che preoccupa non poco ed al quale occorrerà porre rimedio in tempi stretti.” Sarei molto interessata a sapere quali saranno questi rimedi e cosa intendono quando parlano di “in tempi stretti” avendo conto che questa strada era in programma da quaranta anni…Inoltre, considerando che già ora Via Ischia di Castro è molto trafficata nelle ore di punta e non si tratta di certo di una strada ampia bensì un vialetto tra le abitazioni che spesso si trova completamente bloccato,ci vorrà veramente un genio dell’urbanistica per gestire l’aumento sproporzionato di automobili nella zona…Gli abitanti del quartiere restiamo in fiduciosa attesa.

  13. Non ti preoccupare Sonia, aspetta Marzo e poi vedrai.

    Calcola che se c’era la sinistra al XX Municipio la strada di fondovalle ancora dovevano farla …..

  14. Vedere dopo tanti anni realizzare un’ opera stradale come questa da’ soddisfazione. Se uno ci pensa bene, e’ un po’ come l’uovo di colombo: una scoperta che poteva essere realizzata almeno quaranta anni orsono. Gia’ all’epoca, infatti, il traffico sulla via Cassia era sostenuto e si sentiva l’esigenza di una strada alternativa per farlo disperdere nel quartiere, come ora ci si augura che si verifichi una volta realizzata la ” fondovalle”. Uovo di colombo: perche’ dal fondo di via SS Cosma e Damiano basta affacciarsi per vedere via di Grottarossa.. quasi a toccarla… vicinissima. Eppure finora non e’ stato cosi’: ” tra il dire ed il fare…..”. C’e’ voluta tanta buona volonta’ ed anche se i tempi, in corso d’opera si sono allungati, si spera almeno entro l’anno di poterla percorrere. Onore al merito a tutti quelli che se sono occupati. Eventuali altri problemi si risolveranno. Quello piu’ importante e’ quasi risolto.

  15. Contento Lei… progetto del 2006 che sarà aperto nel2011… a me piacerebbe un pochino più di sollecitudine. attendiamod a secoli le rotatorie su via due ponti, la strada per risolvere il problema della viabilità di via fosso del fontaniletto… chissà, magari tra 10 anni le vedremo. Povera Italia

  16. Per onor di cronaca e memoria faccio presente che la strada era fianziata nell’89 e che l’allora sindaco di Roma Carraro deviò i soldi per i mondiali di calcio Italia 90.

    Gino Benedetti
    Coordinatore PD circolo Cassia

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